Basta con i comitati del No: vogliamo la metro, gli alberi ricresceranno

Italiani popolo di Santi, poeti, navigatori e solisti: campioni nell’anteporre l’interesse particolare, quello di bottega, all’interesse collettivo. Gli effetti di questa tendenza, particolarmente radicata nel nostro Paese, hanno portato e portano tutt’ora a disastri incommensurabili: di igiene, di salute, di sperpero di denaro pubblico, di immagine e di rallentamento di soluzioni tecnologiche, altrove affrontate con maggiore scioltezza e determinazione, che porterebbero benefici enormi all’intera collettività. A Roma non si sfugge a questa logica, diventata regola odiosa ed inevitabile. Ed uno dei settori dove il popolo dei No adora sfogare le sue pulsioni distruttive è quello dello sviluppo della nuova rete metropolitana. Con particolare attenzione e disprezzo per la linea C.

I “NOISTI DE NOANTRI” sembrano siano particolarmente agguerriti: una sorta di quinto potere, trasversale, radicato, influente e devastante. Comitati di quartiere, di negozianti, di finti ambientalisti, di doppiogiochisti fasulli, che spesso mentono sapendo di mentire. Associazioni a tutela dei consumatori. I “NOISTI DE NOANTRI”, parlando del tema rifiuti, stanno portando al baratro la città di Roma, avvicinandola pericolosamente a quella sottile linea che porterà la Capitale a vivere la situazione vissuta da Napoli. Con continui NO ai gassificatori, risorsa preziosa in altri Paesi evidentemente ben più civilizzati del nostro, sistematicamente bloccati dai “NOISTI” ad oltranza.

La Pedonalizzazione dei Fori promossa da Marino e sognata da tutti i Romani, incontra la levata di scudi dei comitati di quartiere, del solito Comitato Celio, che non pochi problemi ha creato anche alla linea B1 ed alla nuova Linea C di Roma, dell’Associazione di via Merulana e dei partiti della “maghina ad oltranza”, quelli che a sentir parlare di pedonalizzazione e di divieto a scorazzare con i loro potenti SUV sotto uno dei monumenti più importanti del mondo, i cui lavori di restauro sono per altro blocccati da altri campioni nazionali del No, le associazioni a tutela dei consumatori, proprio non ne vogliono sapere.

E arriviamo alle ultime notizie. Per la Linea C si è aperto da un paio di giorni l’ennesimo capitolo drammatico in salsa “ItalicoNoista”. Alcuni comitati di quartiere denunciano “stragi di alberi per i lavori della metro C”. Fanno sapere terrorizzati che “saranno abbattuti 80 fusti secolari tra pini, platani e oleandri tra San Giovanni e il Colosseo”. Una levata di scudi inutile e dannosa visto che a quanto ci risulta il nuovo assessore all’Ambiente Estella Marino e Metro C spa si sono impegnati a ripiantare alberature in numero maggiore rispetto a quelle presenti attualmente.  Abbattere un albero fa sempre male, anche noi ne siamo dispiaciuti. Ma riteniamo che il sacrificio sia più che necessario: meglio una metropolitana moderna in grado di trasportare 300.000 romani al giorno riducendo il traffico, le auto e le emissioni di Co2 e delle pericolosissime polveri sottili che il mantenimento di qualche decina di alberi che sarebbero stati comunque ripiantati. Tagliare a malincuore, costruire l’opera e ripiantare. Questo bisogna fare. Molto semplicemente. Noi riteniamo che l’ambientalismo vero si faccia in questo modo, chiudendo soprattutto la città alle auto e sviluppando il trasporto pubblico pulito su ferro.

La levata di scudi invece continua. Eppure, secondo noi, stride e molto, proprio perché Roma è da anni nel caos e nell’abusivismo, in mano a bande di parcheggiatori abusivi, puttane, papponi, cartellonari, adesivari, criminali e maghinari che sostano impuniti nelle zone pedonali anche di questi quartieri i cui alberi si vogliono difendere. Non ci pare che, insieme alla battaglia quotidiana  dei virtuosi blog antidegrado come Romafaschifo, Cartellopoli, Cartellopoli, BastaCartelloni o Degrado Esquilino, siano presenti anche queste associazioni! Per fortuna sono in pochi a pensarla come questi signori che ci fanno vergogna. Vi invitiamo a seguire il dibattito su sito Skyscrapercity.com, nel  forum dedicato alla mobilità della Capitale. Marleo1, un utente, a mò di esempio scrive: “I benefici alla mobilità di una linea metro devono scontrarsi al giorno d’oggi con miliardi di problemi.. Tra vincoli archeologici, fondi che latitano per la crisi, variazioni progettuali e/o in corso d’opera (pensiamo alla nuova normativa antincendio che ritarda l’apertura della prima tratta della linea C) più le varie associazioni pseudo-ambientaliste che lamentano anche lo sdradicamento della pianta secca sotto casa o i commercianti che, per via dei cantieri che oscurano i negozi, affermano di perder  clientela. Ma il diritto alla mobilità- continua Marleon1- è un interesse generale!”.

Il Comitato MetroXRoma, dunque,  in rappresentanza di tutti i cittadini che esigono a Roma una mobilità europea, insieme a tutte le associazioni del “Si”, dai Salvaciclisti che esigono più piste ciclabili, ai Comitati ProTram a quelli dei Pendolari RomaLido e Roma Nord e Ferrovie Laziali che esigono standard di trasporto europeo, continuerà a chiedere strenuamente  la tutela del diritto alla mobilità sostenibile di tutti i cittadini romani. Roma non può più morire di traffico: dev’esser capace di vincere la sfida più importante, quella della mobilità, trovando soluzioni che la liberino dalla paralisi di smog e lamiere cui oggi è imprigionata, facendo coesistere l’enorme patrimonio culturale cui è dotata con la tecnologia. Evitiamo che a Roma, come nella spiritosa foto che abbiamo messo in questo post, la metropolitana diventi un pericolo per la città. E’ tutto il contrario: è il nostro salvacondotto per una Romapiù efficiente, moderna ed europea