Elezione del sindaco. Un risultato mediocre per programmi mediocri.

Domenica e lunedì si sono svolte le elezioni per eleggere il sindaco della nostra amata Capitale con risultati alquanto deludenti sul punto di vista della partecipazione. Infatti solo il 52,8% degli aventi diritto sono andati a votare (contro un 73,66% del 2008). La motivazione principale è forse la mancanza dei contenuti nei programmi dei candidati sindaco.

Per quanto ci riguarda, il problema del trasporto pubblico è stato affrontato con molta, molta superficialità da tutti i candidati, come abbiamo fatto notare nei precedenti post.

Il 9 e il 10 giugno Roma dovrà scegliere il suo Sindaco. Per ora i programmi elettorali, sul fronte dei trasporti, non hanno subito grandi cambiamenti: da una parte c’è Marino che vorrebbe realizzare brevi tratti di tramvie subito, far arrivare la C a Venezia (ma non parla assolutamente del dopo), aumentare ciclabili e creare un filobus sul medio lungo periodo sulla Togliatti (quella strada però è stata creata per il TRAM), mentre dall’altra c’è Alemanno che, anche se in questi 5 anni il suo comune ha fatto ben poco per il trasporto pubblico se non quello di tentare di ultimare quello che era già iniziato e declamare aperture sempre poi rimandate, promette di terminare la C e chiudere finalmente l’anello ferroviario.

Questi due candidati devono capire che il trasporto pubblico per Roma deve essere uno dei punti centrali del loro operato, che i Romani sono stanchi di passare ore e ore imbottigliati nel traffico (passiamo circa 8 giorni l’anno in ingorghi) e che, se vogliono vincere le elezioni, devono puntare su obiettivi tangibili e fattibili ricordando però di come hanno gestito il passato. Ad esempio perché non proporre di realizzare tutta la linea C finanziandola con fondi per il giubileo del 2025 e ripristinare un vero grande sistema tramviario di superfice?

Speriamo che in questi 10 giorni che mancano al ballottaggio questi due candidati propongano qualcosa di CREDIBILE e TANGIBILE, noi dal canto nostro siamo pronti a raccogliere la sfida: nei prossimi cinque anni faremo conoscere meglio le nostre idee al nuovo sindaco, pronti a collaborare se avrà la lucidità di raccoglierle o a criticarlo duramente se non lo farà.