Stazioni B1: inizia il degrado

Lo avevamo segnalato anche noi. Lo avevamo scritto inorriditi ed anche all’inizio un po’ increduli: le nuove stazioni della Metro B1 iniziano ad avere problemi d’infiltrazione e di manutenzione.
7 anni di Lavori per tre nuove stazioni (Sant’Agnese/Annibaliano; Libia e Conca D’oro) che sono andate a creare, in attesa di Jonio, purtroppo anch’essa in evidente ritardo, la nuova tratta B1. 7 anni di sacrifici per residenti e commercianti, con la promessa, il miraggio, di una Metro funzionale in un quadrante bisognoso di mobilità. Una diramazione nata nelle difficoltà, con un numero di stop e di disservizi quasi quotidiani. Una gestazione difficile, non supportata dal completamento dei parcheggi che sono ancora completamente da realizzare, non supportata dagli acquisti di nuovi treni e con la mazzata pesante di una riorganizzazione del trasporto su gomma che ha lasciato basiti ed in piena difficoltà’ moltissimi residenti del quadrante. Questa è storia.

La cosa incomprensibile è il perchè queste stazioni presentino pesanti infiltrazioni. Perchè le mattonelle delle discenderie siano già zozze e piene di calcare, perché il pavimento sia già  ricoperto di gomme da masticare, cicche e sporcizia. Perché i passamano delle scale mobili siano già  luridi, alcuni tornelli già rotti e gli ascensori di Libia si blocchino. Insomma, il quadro è sconsolante e non fa ben sperare per il futuro. Si è scelta una linea, per alcuni discutibile, di realizzare stazioni tutt’altro che minimaliste: Piazze Ipogee da riempire di esercizi commerciali di cui ancora non si vede traccia, grandi distanze, grandi spazi. Ma questi gioiellini, le cui banchine sono state ricoperte di perlato bianco, pronto a sporcarsi al primo contatto, iniziano il loro (a Roma inevitabile) decadimento. Il motivo? Anche loro sono entrate di diritto nel magico mondo della disorganizzazione che caratterizza la gestione delle stazioni della piccola metropolitana di Roma. La difficoltà  di migliorare l’esistente (stazioni vecchie) e di manutenere quelle nuove è evidente. Necessario richiamare la ditta che ha eseguito i lavori per porre rimedio alle infiltrazioni che iniziano a deturpare quanto realizzato. Noi lanciamo un appello, l’ennesimo, alla normalità. I 7 anni di sacrifici e i quasi 800 milioni spesi sono motivi più’ che validi. I romani si sono davvero rotti di questa situazione. I romani vogliono la normalità.
(foto: www.romafaschifo.com)