Prolungamento linea B, rischio stop per Rebibbia-Casal Monastero

Potrebbe presto uscire dai binari e schiantarsi rovinosamente sul muro di cemento della speculazione edilizia che minaccia Pietralata il tanto atteso prolungamento della linea B da Rebibbia a Casal Monastero. Non ne parla nessuno, ma l’opera, i cui cantieri secondo l’assessore alla Mobilità, Antonello Aurigemma, avrebbero dovuto aprire nel 2011, è a fortissimo rischio. I Motivi? Le compensazioni immobiliari proposte dai privati sulle aree di Pietralata e Torraccia, necessarie per ripagare i privati che realizzeranno il prolungamento, non sono state ritenute sostenibili alla Conferenza dei servizi.

E’ la solita storia. O almeno, è l’andazzo tipico che ha contraddistinto tutte le nuove decisioni della giunta Alemanno finalizzate ad ampliare la rete metro cittadina. Il sindaco credeva di poter realizzare la rete metropolitana romana del futuro senza sganciare una lira, tramite lo strumento del project financing basato sulla valorizzazioni di aree edificabili. Ricordate: prima il tratto Venezia-Farnesina della linea C, fermo perché i privati hanno chiesto in cambio uno sproposito di aree e immobili (oltre a un canone annuo insostenibile). Poi il prolungamento della linea B1 da Jonio a Bufalotta, stoppato perché le valorizzazioni chieste dai privati prefiguravano una vera speculazione. Ed oggi eccoci arrivati al prolungamento della linea B da Rebibbia a Casal Monastero, 3,8 chilometri di gallerie con due nuove stazioni (San Basilio e Casal Monastero) per 5 anni di lavori e 556 milioni di spesa, di cui solo 167 a carico del pubblico.

 I privati avrebbero dovuto realizzare il loro guadagno tramite la valorizzazione di alcune aree immobiliari come Pietralata, Tiburtino, Monti Tiburtini, Rebibbia e Torraccia (per 189 milioni) oltre a un canone della durata di 12 anni per 133 milioni. Ma il progetto si è clamorosamente arenato perché le valorizzazioni presenti nell’accordo tra Comune e il concessionario (consorzio Ati, guidato da Salini) non sono state ritenute compatibili con i vincoli urbanistici e ambientali. In particolare due aree, Pietralata e Torraccia, non sarebbero disponibili e per questo motivo la conferenza dei servizi aperta da giugno non si puo’ chiudere: in un’area esistono un punto verde qualità e un parcheggio dell’Atac e per l’altra, in conferenza dei servizi, è emerso un vincolo paesaggistico importante sollevato dalla Regione Lazio. Senza contare le polemiche mai sopite per l’idea di realizzare torri di 80 metri in zona San Basilio.

Speriamo di sbagliarci. Speriamo che abbia ragione Aurigemma che recentemente ha annunciato “un nuovo progetto che ha eliminato le cubature, con una rimodulazione complessiva e che ha ricevuto un ok preliminare della sovrintendenza”. Di sicuro i cantieri non partiranno a breve, e già sono in ritardo di quasi due anni sulla data iniziale. Ecco cosa succede quando per fare una metro si sommano incompetenza, mancanza di denaro e feroci appetiti di speculatori edilizi un po’ troppo amici dell’amministrazione al potere…