raddoppio ferrovia roma-ciampino: ecco perchè si deve fare
Il Corriere della Sera, forse un po’ sensazionalisticamente, dà notizia dell’opposizione di alcuni cittadini e alcune istituzioni (municipali) alla realizzazione di una coppia di binari tra la stazione Casilina (se vi chiedeste di quale stazione stiamo parlando la cosa è perfettamente normale essendo chiusa da 9 anni) e Ciampino.
Gli oppositori lamentano/paventano il sacrificio di aree verdi e bocciofile. Può darsi. Ma cerchiamo di capire meglio di cosa stiamo parlando…
L’intervento in questione è programmato dal ’76 e consiste nel quadruplicamento della ferrovia Roma-Ciampino. Oggi abbiamo due binari condivisi tra FR6 (ferrovia per Cassino) e FR4 (ferrovia per i castelli romani) e la convivenza di tutti i treni su due soli binari penalizza soprattutto le linee dei Castelli. Con la separazione sarebbe possibile un treno cadenzato ogni mezz’ora su ciascun ramo per tutta la giornata (e frequenze di 10 minuti tra Roma e Ciampino).
Non è la prima volta che si tenta quest’opera ma, in passato, problemi archeologici avevano imposto la progettazioni di varianti. Inoltre i nuovi binari verrebbero posti entro i tracciati esistenti (ovvero le fasce di rispetto dai binari di 30m in cui è proibito costruire manufatti).
I vantaggi di questa opera sono evidenti: un miglioramento sostanziale del servizio di cui beneficerebbero i pendolari dei castelli, un collegamento efficiente con Ciampino e migliaia di automobili in meno negli assi di penetrazione sud orientali (Appia Nuova, Tuscolana, Anagnina). Quindi rivolgiamo, alla luce di quanto detto, una semplice domanda ai comitati e agli amministratori locali citati nelle cronache locali: ha senso bloccare (o anche solo rallentare) questi lavori?
si ringrazia l’avv. Roberto Donzelli per la redazione di questo post
Forse prima di parlare bisognerebbe conoscere i fatti e conoscere di cosa si sta discutendo… Oltre ad occupare parte del Parco degli Acquedotti, il progetto prevede l’esproprio di alcune abitazioni ed esercizi commerciali… Vorreste che la vostra casa sia espropriata per fare spazio ad un’opera pubblica dalla dubbia utilità?
L’opera contestata al quadraro e tor fiscale è una bretella merci di circa 3 km per collegare la roma-formia con la roma-cassino, opera che dovrebbe decongestionare la linea e permettere il passaggio di più treni passeggeri e merci.
Di fondo nel 2012 pensare di incrementare il traffico merci all’interno della metroli è criminale. La strage di Viareggio non insegna nulla?
I treni merci devono passare altrove.
Qualcuno faceva notare che il progetto è vecchio di 30 anni. Ora ci ritroviamo una nuova linea (l’AV) che collega roma con napoli ma è usata solo per il trasporto passegeri e la notte è inutilizzata: perchè non utilizzarla per il trasporto merci?
E ancora, il progetto di questa bretella rientra (anche) in un piano regionale del traporto merci che lo prevede come intervento “temporaneo” visto che in un secondo momento è prevsta la costruzione della GRONDA MERCI SUD che collegherà ponte galeria con pomezia passando vicino il raccordo… ma allora fatela subito la gronda merci così evitiamo di farli passare all’interno della città.
Ripeto: i 33 morti di Viareggio non insegnano nulla?
Io comprendo la paura dei cittadini che abitano in prossimità di tale acquedotto, (basta spiegare loro preventivamente come e cosa si farà, e… come si rispetterà l’area archeologica…..), ma temo l’ingerenza a volte…pretestuosa dei politici in cerca di pubblicità o di chissà quali vantaggi politici!
La capacità ferroviaria, indubbiamente, serve; ma serve anche mantenere le testimonianze storiche le quali, peraltro, rappresentano il nostro “petrolio”.
RFI è una società pubblica, posseduta intermente dal ministero del Tesoro. Anche la storia è un bene pubblico per cui appartiente allo stesso “proprietario” di RFI. Tutte le soluzioni tecniche si trovano quando c’è la volontà politica di trovarle. Ricordo, solo per esempio, che i marmisti italiani hanno spostasto i templi di Abu Simbel per rendere possibile l’invaso della diga di Assuan.
Ricordiamoci però che una parte di quel tracciato taglia oggi una delle cose piu belle di Roma. Il parco degli acquedotti.
Ovviamente maledetto chi costruì in mezzo agli archi la prima volta, ma questa sarebbe l’occasione perfetta per spostare la sede ferroviaria accanto a quella della FR8 fino a prima della stazione Capannelle.
Oppure costruire un tratto sotterraneo che eviti lo scempio di tagliare in due un parco meraviglioso. Perchè li non si tratta di circoli bocciofili, ma di 2000 anni di storia.
mah, io penso che una ferrovia ben delimitata (“ben” nel senso che tenga conto dell’estetica, il cosiddetto “impatto ambientale”) potrebbe non essere così estranea vicino a una meraviglia della tecnica come gli acquedotti romani. due meraviglie della tecnica, in fondo. poi certamente ci vorrebbero accorgimenti per non tagliare in due il parco, e naturalmente anche, perché no, una fermata per poterci arrivare, al parco, senza usare l’automobile. perché tutelare un parco ma usare la macchina è come non tutelarlo affatto.
Pensa 2000 anni fa agli oppositori contrari agli acquedotti, che deturpavano l’agro romano….
ma poi che c’entrano la tav e l’anello ferroviario? certamente una cosa è sbagliata: la strategia di comunicazione delle ferrovie. bisognava fare prima un comunicato stampa chiaro e completo da dare ai giornali prima che uscissero fuori le proteste (che quelle tanto escono sempre… )
Sono stradaccordo con il post… A volte anzi spesso mi chiedo a questi pseudo comitati cosa passi per la testa!!