Metro leggera da anagnina a torre angela
Sul sito di Roma Capitale è comparso una nuova documentazione relativa a una nuova linea (ci sembra sciocco chiamarlo prolungamento dato che non prolunga un bel niente) di metropolitana leggera. Vi linkiamo la pagina del comune e soprattutto l’interessante presentazione del progetto. Nei prossimi giorni, dopo che avremo studiato le carte, pubblicheremo la opinione del comitato.
Ma chi ha comprato casa alla romanina pensando a un prolungamento della metro A rimane fregato!!!!! 🙁 bhoooooooooooo
Il progetto del prolungamento della metro A costava 350 milioni per tre stazioni, mentre sta metroleggera 450 milioni, si potevano per ora risparmiare 100 milioni e fare 3 belle fermate della metro A. molto piu’ utile.
se non fosse uno zuccherino per far digerire l’amaro di una colata di cemento che porta ad un incremendo di 35000 abitanti in piu’ alla Romanina, si e no che sara’ sufficente a questo nuovo quartiere che si vorrebbe erigere, e chissa’ se e quando verra’ ultimata, con quali costi aggiuntivi per la comunita’ ( perche’ i 400 milioni di oneri concessori saranno gestiti dai soliti come sappiamo e non basteranno).
Inoltre , a differenza del prolungamento della VERA metropolitana di cui si parla da decenni ( vi ricordate la cura del ferro?) , viaggia in superfice e divide ancora di piu’ i quartieri limitrofi
io questo skifo-costoso non lo voglio
Conoscendo quelle strade, di spazio per un tram. Sposterei la fermata Cambridge un po’ più a sud, però, in modo da coprire meglio il campus. Ce la faranno i nostri eroi?
La soluzione delle metro leggere sono da benedire in toto, cosi’ come, a mio modestissimo avviso, il rilancio dei filobus nel centro della Capitale. In molti Paesi questi mezzi sono stati rilanciati, poiche’ assolutamente non inquinanti. Che tali ostacolino il traffico motoveicolare privato, poco importa. In questo Paese ci dobbiamo rendere finalmente conto che solo predisponendo un efficace servizio di trasporto pubblico, si potra’ indurre la cittadinanza ad abbandonare i mezzi privati, il che, considerando il costo attuale della benzina, non sarebbe affatto male….. Saluti a tutti.
I sistemi alternativi di trasporto ci sono quello che manca è la volonta politica di realizzarli lo scambio infrasttrutture in cambio di cemento a portato questa citta e il nostro paese a implodere su se stesso, dobbiamo cambiare modo di pensare e gestire il bene comune
Una volta tale trenino arrivava sino a Fiuggi, Frosinone ed Alatri. Se venisse ripristinato in toto la via Prenestina e Casilina si decongestionerebbero almeno della metà.
Purtroppo quando l’hanno chiuso i vari comuni dove passava si sono sbrigati a cancellarne ogni traccia ed a sfruttarne il sedime ed i vari edifici.
Credo che la questione centrale sia il rapporto costi/benefici. E ancora, trasparenza e tempi di costruzione, fermo restando l’utilità sociale (congruo numero di cittadini/e pendolari che ne fanno domanda) e l’impatto ambientale.
ci sarebbe molto da discutere sulel metropolitane leggere. Innanzitutto una da Anagnina dovrebeb trasbordare e andare sulla leggera. Sui costi poi non ne parliamo. Chissa perchè lievitano sempre, e si fanno in tempi faraonici. No tempi italiani, perchè i faraoni con la tecnologia che avevano sono stati anche abbastanza veloci. Noi con le moderne tecnologie ci mettiamo lo stesso tempo. Con l’ovvio aumento dei costi.
Come progettista di Monorotaie, dal 2001, per il Litorale Romano, prima di tutto faccio i complimenti ai progettisti, perchè mi sembra che sia una proposta molto seria e ben articolata e, soprattutto, di essere “discussa” con i cittadini del territorio. Così facendo anche a Roma arriverebbe quell’odore di Europa che finora non è mai arrivato e che è ora che finalmernte ci arrivi. Saluti e in bocca a lupo romani.
Tanti anni fa qualcuno aveva pensato di fare per Roma, uqlla che si chiamava “La cura del ferro”, cioè tram e metro leggere per collegare una città che aveva appena cominciato ad affacciarsi oltre il Gra. In particolare la tranvia Laurentina-Saxa Rubra, che con un ampio arco di cerchio, avrebbe realizzato il collegamento pubblico ideale per muoversi attraverso molti municipi (allora circoscrizioni). Poi la storia infinita della metro C, che come sa chi la sta seguendo da sempre, grazie a (per molti) sciagurate scelte progettuali e logostiche, si è mangiata il futuro del Tpl romano e non è detto che si finirà.
Ritengo che per il volume di passeggeri che interesserà quel quadrante di Roma, quella di una metro leggera per collegare metro A e C sia un’ottima scelta, a patto che poi non costi come una metro pesante. Perché da quanto ho visto nel progetto, siamo al top. Il che significa trovare altri finanziamenti privati e nuova colata di cemento che porterà a una definitiva saldatura tra i Castelli e la Capitale.
Ragionamento perfettamente sensato!
Personalmente non sono un esperto di trasporti. Non lo sono anche in molte altre cose.
Come cittadino guardo alle altre esperienze. Per esempio in paesi organizzati su autentica base federale (ma non solo) quando c’è l’esigenza di un’opera pubblica, i cosiddetti ‘rappresentanti’ fanno elaborare due o tre progetti.
I singoli progettisti proponenti sono chiamati a dettagliare alla cittadinanza le peculiarità delle loro proposte. I vantaggi, gli svantaggi ed i costi.
A volte si fanno anche delle esposizioni aperte al pubblico, ed ora si pubblica anche in Internet affinché coloro che non sono in grado di partecipare direttamente alle esposizioni si faccia una propria opinione.
Successivamente è indetto un referendum tra la popolazione interessata, e durante la campagna “elettorale” è distribuito gratuittamente, a tutte le famiglie interessate, un opuscolo ‘asettico’ con la posizione della pubblica amministrazione, con quella dei favorevoli e quella dei contrari.
Non sempre e non necessariamente vengono accettare le soluzioni più economiche (a memoria ricordo la costruzione di un ponte in Scozia o Inghilterra del nord, dove vinse il progetto più oneroso), ma il vantaggio evidente è che i cittadini, avendo a maggioranza, scelto il progetto, ne accettano tranquillamente anche gli oneri.
Non sarà un sistema perfetto. In ogni caso è il sistema che scontenta meno persone.
Sfido chiunque a dimostrare che non è democratico, e che i ‘rappresentanti’ sanno fare di meglio.
Mi astengo dal fare ulteriori considerazioni e lascio giudicare a chi desidera proseguire la discussione.
Mi permetta di esprimere la mia solidarietà.
Lei ha tutto il diritto di esprimere il suo pensiero e chi la ostacola con commenti da strapazzo dovrebbe vergognarsi.
Grazie!
La mia prima affermazione era una battuta visto che a lei non sta bene nulla, qualsiasi cosa si proponga lei la vuole sempre “più leggera” se poi se l’è presa evidentemente c’è qualcosa di vero in quello che ho detto. Il dove stava lei nel 1986 lo paragono al “lei non sa chi sono io” per questo le ho detto e lo ripeto pure che lei è un saccente che vuole apparire superiore. Dove ero nel 1986 che cosa centra col discorso lo sa soltanto lei.
Io sarei il “saccente”?
Non mi sembra di avere usato terminologie come “non mi fa ne’ caldo ne’ freddo” oppure “se propongono un pedalò lui per essere contrario dirà è meglio la bicicletta”, ecc, ecc.
Ho solo scritto che mi piacerebbe sapere dove stava Andrea nel 1986. Se però Andrea non lo vuol dire, non ritengo opportuno insistere per saperlo.
dire che si tratta di un prolungamento è come dire che il 64 è un prolungamento del 105.
in ogni modo, sarebbe stato saggio far terminare anche la C al GRA (giardinetti) e ammodernare il giardinetti-pantano come tram. con i soldi risparmiati si potevano fare tante altre cose…
e del resto anche in altre città i tratti più esterni sono serviti da tram moderni (non chiamiamoli metropolitane leggere), vedi madrid, parigi, londra. una rete ad est, col giardinetti-pantano e il torbellamonaca- ciampino (e la A prolungata in pesante a ponte linari) incrociati a torre angela non sarebbe stata niente male.
Caro Lorenzo,
penso alla Metropolitana Leggera dei Docklands di Londra
mi sembra impossibile che a londra siano riusciti a costruire alcunchè a meno di 50mln di € al km. puoi portarmi qualche cifra?
La metro leggera dei Docklands non ha niente di paragonabile come situazione e come progetto a quello che si vuole fare da Anagnina a Torre Angela. A Londra era praticamente tutto fatto sono state riutilizzate tratte dismesse di ferrovie chiuse pochi anni prima. Il sedime già c’era cosìccome viadotti e alcune stazioni. Praticamente hanno soltanto adeguato quel che c’era e comprato il materiale rotabile. Il tutto fatto a tratte dal 1987 al 1994. Anche lultimo prolungamento al porto inaugurato nel 2011 ha avuto lo stesso procedimento ovvero riutilizzare i vecchi raccordi. Per i costi non so dire ma di certo non si può paragonare quella infrastruttura fatta più di 25 anni fa con questa. Ma daltronde se ad Ercolani propongono un pedalò lui per essere contrario dirà è meglio la bicicletta.
Anche se non posso dire di apprezzare il poco proficuo sarcasmo di Andrea, vedo che costui sa leggere quanto riportato su Wikipedia sotto la voce “Docklands Light Railway” e me ne compiaccio.
Se mi fosse consentito riportarne il link, lo inserirei in questo commento, in modo che anche Lorenzo possa leggerlo e, con l’occasione, constatare anche quanto è costato il tratto iniziale di quella linea, che visitai quando era ancora in costruzione, nel 1986 (mi piacerebbe sapere dove stava Andrea in quello stesso anno).
Dal punto di vista dei costi, le condizioni al contorno erano senz’altro favorevoli (per le preesistenze adattate alla realizzazione della nuova linea), ma con il mio precedente commento non intendevo fare riferimento a dei valori assoluti quanto piuttosto ai criteri che hanno ispirato la progettazione e la realizzazione della metropolitana leggera dei Docklands.
Il fatto che vi fossero delle parti di strutture già esistenti avrebbe infatti potuto indurre i progettisti ad approfittarne per “estendersi”, per esempio, nella realizzazione delle stazioni, che invece furono costruite in stile decisamente “minimalista” (cosa che mi colpì molto, durante la visita dei cantieri).
Dal momento che la linea romana non potrà beneficiare di parti di strutture già esistenti, a maggior ragione occorrerebbe che il progettista facesse i conti con le nostre modeste disponibilità economiche e prevedesse delle opere funzionali, ma quanto più possibile “ridotte all’osso”.
Per quanto concerne infine la notazione di Andrea in merito al fatto che la linea romana non possa essere confrontata con la linea dei Docklands, la cui realizzazione fu iniziata più di 25 anni or sono, faccio notare che già nel 1987 quella linea entrò in servizio con treni circolanti senza conducente.
Mi auguro che, dopo più di 25 anni, la nostra metropolitana leggera disponga almeno di questa innovazione (visto che a Roma ancora non esiste un sistema di trasporto, in servizio, che ne sia dotato)!
Pardon! Esiste il people mover che fa servizio all’interno dell’aeroporto di Fiumicino. Mi sembra che però non sarebbe serio prendere in considerazione quel “giocattolino”.
Non ho bisogno di wikipedia perchè il trasporto pubblico di Londra Parigi e Berlino lo conosco strabene. Pubblichi pure il link non c’è bisogno di chiedere il permesso, basta che ci sia buon senso. A me che nel 1986 abbia visto i cantieri non fa ne caldo e ne freddo se lei vuole fare il saccente per questo è un suo problema. Dov’è poi questa maestosità nelle stazioni della metrotranvia che vorrebbero costruire la vede solo lei… c’è una banchina e una copertura e sono corte. Vuole la linea automatica? bene anche io ma se si parla di metro leggera è un conto ed io vorrei questo ma se è una metrotranvia non ne esistono in circolazione non credo si possa fare in questo caso.
caro paolo, trovami una metropolitana leggera *vera* al mondo che costi meno di questo tram che ci spacciano per metropolitana leggera. metro leggera eh, niente phileas e stupidaggini simili! 🙂
Caro Fabrizio,
hai ragione! Ritengo che finalmente si inizi a ragionare come si deve.
Dalla documentazione che si può esaminare mi sembra che il progetto sia però troppo “faraonico” per i miei gusti. Sarei più propenso a realizzare una metropolitana leggera anche nei costi. Altrimenti ha ragione Massimo.
Per quanto riguarda poi la tecnologia, non si capisce se sia di tipo innovativo o se si tratti di un mero “tram sopraelevato”.
sara’ contento Paolo Ercolani 🙂
Ma è fantascienza ? utopia ? non si sa se riusciranno a finire la metro C, la linea D l’hanno accantonata e ora pensano a questa ! non ci credo proprio. Basterebbe prolungare la linea A con altre stazioni e al limite congiungerla con la linea C.
Allora io dico che se la C arriva a Pantano la A dovrebbe arrivare a Frascati :-), cmq sono d’accordo col posto di Stefano Petroni si dovrebbero fare 3 stazione fuori al GRA, come da vecchio progetto. e poi fare una piccola tangenziale (con sta finta metro leggera) fino alla C. Ma forse si chiedono troppe cose 😀
PS. fargli spendere qualche soldino per chi costruira’ nella centralina’ della romanina no?
Come già commentato su Facebook: secondo me è una mezza cavolata che impedirà ogni futuro sviluppo verso sud della A. Io prolungherei la A pesante almeno fino a Ponte Linari (3 stazioni) in modo da consentirne ulteriori sviluppi. A Ponte linari fare una stazione d’interscambio con questa metro leggera che arrivando a Torre Angela permetterebbe uno scambio decente con la C abbastanza fuori Roma allegerendo il peso di entrambe e consentendo ai passeggeri in caso di blocco di una linea di passare sull’altra.
se non riescono a prolungare un tram figura fare una cosa del genere..tutte balle !!!
Caro Tom,
è desolante vedere come in altri Pasei riescano a costruire migliaia di km di metro in pochi anni, anche di fronte a situazioni molto difficli dal punto di vista geologico, mentre da noi per costruire una linea ci impiegano mezzo secolo con cifre da capogiro e soluzioni che sono devastanti da tutti i punti di vista.
Chissà se ci troviamo di fronte al solito progetto portato avanti con criteri che soddisfano gli interessi di alcuni a danno degli interssi di tutti e sono curioso di vedere se, anche in questo progetto, il famoso nonché fumoso sistema di “partecipazione attiva” da parte dei cittadini sarà come al solito disatteso.
Oramai ce ne hanno fatto talmente tante che è difficile, se non impossibile, credere nella buona volontà di chi ha preso questa iniziativa. Spero di sbagliare, ma non credo.