Vignola è morto e sepolto?

Il Vignola ovviamente si e da 450 anni. La stazione Vignola della linea C della metropolitana, invece, è forse morta solo da un mese. Ai primi di giugno apprendiamo che, non avendo il comune, la regione, e lo stato soldi in cassa per aprire i cantieri della C oltre piazza Venezia si è deciso di provare la strada del project financing: la società Metroc s.p.a. pagherà metà dei costi di realizzazione in cambio della gestione della linea e, soprattutto, di valorizzazioni immobiliari.

——————————–

Quindi la società Metroc spa, diligentemente, ha proposto il tracciato che lei si sentiva di finanziare in cambio di terreni edificabili (=valorizzabili) in zone pregiate: si parla delle caserme a Prati e al Flaminio.

Prima del project financing la società costruttrice avrebbe dovuto costruire, una volta stanziati i fondi, le seguenti stazioni: Venezia, Chiesa Nuova, San Pietro, Risorgimento, Clodio/Mazzini.

Il progetto invece presentato e che Alemanno dovrà approvare prevede la soppressione della stazione Risorgimento, lo spostamento di un paio di stazioni e l’aggiunta di due nuove stazioni: Auditorium e Farnesina.

Cosa significa? Che il progetto di creare un grande nodo di scambio a piazza Risorgimento con l’integrazione della metro con la nuova entrata ai Musei Vaticani salta. Che la stazione Vignola prevista dal piano regolatore (subito prima della stazione Auditorium) salta pure. Che si fanno le stazioni in più non per generosità, ma perché fare un campo base per i lavori a Clodio è molto più complicato che farlo a Farnesina (dove è pieno di aree utilizzate solo per il parcheggio durante le partite all’olimpico) e perché un terreno in semicentro (le caserme di via Guido Reni) è valorizzabile (=vendibile a caro prezzo), ma se ci fai anche la metro sotto casa fai schizzare il valore immobiliare ulteriormente.

Inoltre questa povera linea C soffre, e a quanto pare soffrirà sempre di più, di una malattia stranissima che non ha nessuna metro al mondo: l’assenza di stazioni. Mentre la linea A ha una stazione ogni 600 metri, e la B qualcosa meno, la Linea C da S. Giovanni a Farnesina avrà una stazione ogni kilometro. Proprio nel tratto più centrale, quello più necessario perchè non c’è spazio per arrivare con la macchina, proprio lì avremo stazioni lontane che di certo non incentiveranno l’uso del trasporto pubblico. Se guardate la nostra mappa del bacino di utenza vi accorgerete subito che differenza di copertura c’è tra linee A e B e linea C.

Le metropolitane si fanno per dare un servizio efficiente, non per poter dire che abbiamo la terza o la quarta linea quando in pratica offriranno un servizio da passante ferroviario.

Ora tocca ad Alemanno far prevalere l’interesse pubblico, modificare il progetto di metroc spa perché copra uniformemente le zone a rischio archeologico non alto come il centro storico e fare in modo che le valorizzazioni non si traducano in speculazioni edilizie al ribasso ma siano una occasione per inserire architettura di qualità (che veramente valorizzi il quartiere) e almeno una parte di servizi pubblici di cui i nostri quartieri hanno bisogno.