Milano asfalta Roma: sotto la Madonnina un modello virtuoso per lo sviluppo delle metro
Sulle metro, ma forse non solo, Milano asfalta senza pietà Roma. Programmazione decennale, progetti che non cambiano se cambia il colore del sindaco, proteste limitate, se non assenti, da parte di nimby e grillini dell’ultima ora, appoggio da parte dei media. E la proverbiale serietà meneghina che se non esclude la possibilità di tangenti e corruzione (Tangentopoli e i casi dell’Expo e del sistema sanitario lombardo lo testimoniano), almeno permette ai cantieri di procedere spesso spediti e nel rispetto dei cronoprogrammi. Il risultato? Nel capoluogo lombardo tra pochi giorni partiranno i lavori per la quinta linea della metro (anche se è denominata M4, perché la M5 è già operativa). Tra 5 anni tutto sarà pronto, quando forse a Roma sarà concluso solo la minitratta di due stazioni della linea C tra San Giovanni e Colosseo, la nostra terza linea su cui si lavora già da otto anni.
Vediamo cosa sta succedendo a Milano. A novembre, alla chiusura dell’Expo, partiranno i cantieri della tratta centrale e semicentrale della M4, che oggi già esiste ed è operativa per sole due fermate nella parte periferica della città. Sono previsti 5 anni di lavori, ma nessuno sembra scomporsi più di tanto. Ne i cittadini, ne le opposizioni. Tutti consapevoli, al contrario di quanto avviene a Roma, che una nuova linea metrò sia un bene superiore a qualsiasi polemica, un’opera che comporta talmente tanti benefici, in termini di riduzione del traffico, riduzione dello smog, aumento della qualità della vita urbana e nuove pedonalizzazioni, da far dimenticare gli inevitabili disagi dei lunghi lavori (almeno 5 anni). A Milano verranno aperti dodici-tredici cantieri con ben sei fermate in centro (San Babila, Sforza Policlinico, Santa Sofia, Vetra, De Amicis e Sant’Ambrogio contro le possibili 3 della linea C, della ben più grande e bisognosa Roma, ovvero Colosseo, Venezia e Chiesa Nuova, quest’ultima a rischio, che diventano 5 se si considerano in centro anche San Giovanni e Ipponio). L’intera linea sarà lunga 15 chilometri ed avrà una serie di nodi di scambio, il più delicato dei quali sarà a San Babila. Tra l’altro sarà realizzata con il cosiddetto modello Roma per ridurre i disagi (studiato per la parte centrale della metro C ma poi archiviato). Corso Europa resterà del tutto chiusa per 5 anni, ma a parte il gestore di un megastore che si vedrà preclusa la doppia entrata da due cantieri, non si registrano forti opposizioni. Saranno tagliati alcuni alberi, già 400 pare, ma nessuno, come qui da noi, ci si è ancora incatenato imponendo all’opinione pubblica la dubbia affermazione secondo la quale il bene supremo da tutelare sia quello della pianta e non quello della qualità dell’aria e della vita dei cittadini che una nuova linea migliorerebbe di sicuro (senza contare che poi gli alberi vengono sempre ripiantati lì dove le esigenze del cantiere hanno precedentemente causato il taglio). Insomma un paradiso.
L’amarezza per chi vive a Roma, dunque, è grande, e dobbiamo ammettere che Milano su questo terreno, ma come detto, non solo, può insegnarci davvero tanto. Basti riflettere su questo dato: nel 2021, quando saranno passati più di 20 anni da quando si iniziò a parlare di M4 ed M5 sotto la Madonnina e di linea C e linea D nei pressi del Colosseo, Milano avrà di fatto realizzato due nuove metro per circa 30 km, senza contare alcuni prolungamenti e biforcazioni. Noi a Roma solo una parte periferica della linea C e le quattro stazioni della B1, senza contare il congelamento della linea D.
Fa male, per chi ama la nostra città, e per quanti dell’antagonismo con Milano hanno fatto un tratto distintivo della loro personalità convinti fin da adolescenti che Roma sia superiore e ci si viva meglio solo perché la Capitale è indubbiamente più bella, ammettere ed affermare che Milano è oggi indiscutibilmente superiore alla città eterna. Gli ultrà romani (non romanisti, non equivochiamo) se ne dovranno fare una ragione da qui ai prossimi anni, a meno che non si riesca ad invertire la tendenza. Ma ci vuole qualcosa di simile ad un miracolo, perché questa città si è ormai trasformata in un frullatore matto, dove si centrifugano populismi estremi, brama di potere, frustrazioni politiche, corruzione, residuati ideologici, individualismi esasperati che ormai hanno colpito anche i quotidiani più prestigiosi, interessi economici, conflitti di interesse e quell’insopportabile arroganza degli incompetenti che salgano in cattedra, legittimati da una politica che per un pugno di voti farebbe parlare anche i maiali. Roma, in particolare sul fronte dello sviluppo delle metro, è ormai incancrenita dagli appelli decennali di comitati di quartiere contrari ai cantieri sotto casa (al Celio in particolare), da associazioni pseudo ambientaliste che preferiscono le auto e lo smog ai treni sotterranei, dai moralisti da salotto, un po’ radical chic, che invocano lo stop ai progetti scandalizzati dai pur gravi episodi di corruzione e i peggiori grillini d’Italia che, trincerati dietro la loro posizione di folle contrarietà ad ogni grande opera, anche un’utilissima metro, forse preferiscono un sistema di tpl a base di carrozze a cavalli e tricicli.
Insomma, è arrivato il momento di dirlo forte e chiaro: Roma deve milanesizzarsi, sia per quanto riguarda l’opinione pubblica che il funzionamento della macchina politico-burocratica. L’alternativa, nonostante gli sforzi di chi oggi governa la Capitale, rischia di essere quella di una città ferma per almeno un decennio, inevitabilmente condito dall’oscurantismo populista delle forze qualunquiste che stanno scuotendo Roma e dall’arroganza individualista al potere, quella “che a me della metro nun me ne frega gnente, c’ho lo scooter e faccio come cazzo mi pare“.
sono tornato domenica scorsa da Parigi, dopo l’ennesima volta che ci sono stato.
esistono in attività ben DICIANNOVE LINEE METROPOLITANE 14 ordinaria + 5 RER che si biforcano alla fine.
Sono rimasto sconcertato a pensare che una città che ha 6 milioni di abitanti + i turisti, abbia tutte queste linee e una città come Roma che ne ha 5 milioni + turisti, sia ridotta una schifezza.
non so se avete mai visto quella immagine di I Have a Dream ma se così fosse, a me viene solo da piangere a pensare che in un paese come il nostro non succederà mai.
il fatto di Milano, città con due milioni di abitanti + turisti è emblematico di quanto ho detto. anche loro avrebbero bisogno di piu linee in quanto capitale finanziaria e del business, ma tra il passante ferroviario e le linee metro mi sembra siano sulla buona strada.
Sono sfiduciato e anche se credo che il comitato sia davvero utile ed insostituibile, penso tuttavia che non succederà mai nulla.
roma lido e roma viterbo (che poi per arrivare a viterbo fai prima a piedi) + completamento di linea C + completamento di anello ferroviario + linea D forse un po sono la salvezza di roma e dei romani. ma siamo nel campo dell’utopia.
vorrei mettere le foto di i have a dream come faccio? mi aiutate?
Va riaperta anche la ferrovia in direzione Giardinetti e fatto il prolungamento a Tor Vergata.
E a Termini dall’altra parte.
La “efficiente” rete metropolitana milanese si dimostra al pari della romana, vulnerabile ai temporali. Fa 2 gocce di più e persino la nuova M5 soccombe lasciando i passeggeri a piedi. Mi sembra Roma a voi no? Con la lido e la nord trasformate in metro e con un Atac decente Roma non avrebbe nulla da invidiare ai meneghini
ma la roma nord, anche trasformata in metropolitana, serve delle stazioni che sono in posti senza nemmeno una casa. andrebbe ripensata tutta e spostato il tracciato in zone più popolate.
In un certo senso la realtà è pure peggio, perché gli stop della 5 (tre per tre giorni di seguito) non sono stati dovuti alla pioggia, ma proprio a problemi tecnici della tecnologia utilizzata (Che è la stessa della linea C, il Metro Automatico Ansaldobreda, anche se i treni milanesi sono leggermente più stretti). A questo si aggiunge l’usura eccessiva di binari e ruote nel tratto Isola-Garibaldi in quanto la curva di raccordo, progettata in un secondo tempo, è troppo stretta.
Ieri pomeriggio di fronte agli ennesimi disservizi sulla metro A facevo un’amara riflessione.
Su questo sito noi ci stiamo giustamente rodendo il fegato perché in questa città ormai non si progetta e non si appalta più nessuna nuova infrastruttura in una città che già ne è quasi sprovvista, metropolitane in primis. Ma qui con l’inutile Giubileo si è certificata l’ormai cronica paralisi amministrativa della città. Nonostante quello che scrivono i servi e lecchini giornalisti è evidente che nonostante il pungolo, quasi tutte le opere seppur minimali e quasi insignificanti sono saltate. Ciò ufficializza, ammesso che ce ne fosse bisogno, che in questa città diventa una missione quasi impossibile anche asfaltare una strada. Le sedicenti riqualificazione che, altro che non sono che cercare di dare una ripulita al degrado, resteranno su carta quasi tutte. Il culmine si è raggiunto quando due esseri indefinibili, ma inutili, chiamati pomposamente Writers, dopo aver dichiarato dove e come avrebbero colpito, si sono fatti beffe delle autorità (ma de che ormai!) postando su Facebook il frutto delle loro fatiche.
E’ ormai evidente che Roma non è solo fallita economicamente, ma anche politicamente, eticamente, burocraticamente e come senso civico.
Anziché prolungare l’agonia, qui serve una cura da cavallo: scioglimento del consiglio comunale, liquidazione del Comune (Vigili Urbani su tutti) e di tutte le partecipate (ATAC e AMA su tutte), riassumendo solo chi serve e chi lavra e mettendo in mobilità tutti gli altri e nomina di un Prefetto con poteri speciali e presidio dell’Esercito.
Solo dopo forse la città potrà ripartire e vedrete che ci saranno molte risorse da investire a parità di tassazione. Che tristezza!
A riprova di ciò è notizia di ieri che non ci sarà nessun nuovo autobus per il giubileo!
Manco un autobus sono riusciti a comprare. Stanno cercando di dirottarne 20 dicasi 20 da Roma TPL, come dire una goccia nel mare.
Se non è fallimento questo……
Aggiungerei 20 anni di galera, almeno, chi NON restituisce il maltolto: altro che soldi al sicuro e 2-3 anni patteggiati!
Alla faccia del Papa, poi, pena di morte a chi “troppo” inquina e si becca 60 milioni di euro….
Il comunismo è superato, ma i milioni di imbecilli, scrivente compreso, credo e spero che comincino ad averne abbastanza. Ho letto che una “piccola” liquidazione avuta da un italico ceo è pari a 220 anni di stipendio di un suo sottomesso.
E ci facciamo “pippe mentali” sulla sacralità della vita, quando a noi pavidi derelitti ci rovinano ogni minuto….
Per inciso la sottospecie di sindaco è nuovamente volato negli USA per andare a trovare Bergoglio … cosa accidente potrà capiterci qui a Roma ???
….tornerà con autobus fiammanti nuovissimi. Nuovi BUS …Fiat500 con l’uomo vestito di bianco a fare altra pubblicità…
Pacchi batteria (!?!?) che urtano la “controvolta”!!!!!!!!!!!!!!!
In genere le batterie (contraeree?) essendo pesanti si mettono in basso, anche per questioni di baricentro. I CAF hanno imperiale super-rinforzato?
Possibile che non riescano ad emettere un comunicato stampa serio e circostanziato?
Cronaca quotidiana di una morte annunciata: quella del tpl romano.
Dopo i gravi disagi patiti dagli utenti giovedì 17 settembre lungo la linea A della metro, quelli che il successivo venerdì 18 hanno interessato la Roma – Lido, un doveroso break di riposo per quei fancazzisti dei dipendenti nelle giornate di sabato e domenica, lunedì 21 settembre si ricomincia col solito copione che questa volta va a interessare la Roma Nord:
http://www.ilmessaggero.it/ROMA/CRONACA/flaminuio_roma_nord_ferrovia_corse_soppresse_binari/notizie/1579370.shtml
Ma il sedicente assessore alla mobilità dove sta, a Torino a cantare Roma m … da ???
….sta sempre in TV.
Gli avranno mai chiesto se va negli studi coi mezzi pubblici?
o privati, visto l’andazzo di gestione.
Oggi finalmente ho visto un addetto alle pulizie staz.Metro C che “LAVORAVA”; per l’esattezza una donna, forse per abitudine, per questo lavorava!!!
citaz. “E la proverbiale serietà meneghina che se non esclude la possibilità di tangenti e corruzione (Tangentopoli e i casi dell’Expo e del sistema sanitario lombardo lo testimoniano), almeno permette ai cantieri di procedere spesso spediti e nel rispetto dei cronoprogrammi.”
Come avviene? Vedendo da sempre come a Milano, pur avendo la stessa classe politica di Roma se non peggio ha dei trasporti che funzionano, non riesco a spiegarmi che uno che ruba è efficiente.
Cronaca quotidiana di una morte annunciata: quella del tpl romano.
Dopo i gravi disagi patiti dai viaggiatori giovedì 17 settembre lungo la linea A della metro per un guasto occorso, dicono, a uno scambio, il successivo venerdì 18 si è ripetuto il solito copione che da mesi si va recitando nella capitale con somma gioia per la cittadinanza: stavolta teatro dei guasti ai convogli con relativo completo blocco della circolazione dei treni e calvario per le migliaia di pendolari rimasti appiedati e senza alcuna via di fuga dalla città è stata la ferrovia Roma – Lido.
Alle h. 19:45 il treno appena partito dal capolinea di Piramide ha “svampato” col pantografo, ha fatto cioè una gran fiammata accompagnata da un forte boato, nell’imboccare la breve galleria sottopassante il fascio di binari di Ostiense FS posta alla radice degli impianti di stazione; per oltre venti minuti i passeggeri sono stati costretti, al solito, a rimanere a bordo senza climatizzazione e senza alcuna informazione riguardo la natura del guasto, potendosi anche trattare di un attentato terroristico.
Alla fine dopo i soliti interminabili consulti fra quella folla di nullafacenti rappresentata dal personale di stazione, i numerosissimi viaggiatori a bordo del treno – si era nel rush hour serale – sono stati costretti a scendere sui binari del piazzale di Piramide e a incamminarsi, alcuni incespicando negli scambi, sino alle banchine di fermata.
Da notare che il guasto si è verificato in posizione strategica per l’esercizio, cioè alla radice degli scambi di ingresso in stazione, tale da bloccare completamente il servizio; all’uscita opposta della galleria si vedeva infatti un convoglio proveniente da Cristoforo Colombo logicamente fermo essendone impedita la marcia.
Da notare che alle h. 20:35 il sito di info Atac riguardante la Roma – Lido non era stato ancora aggiornato riguardo il fermo completo del servizio, della serie non gliene può fregare di meno a nessuno … alla faccia dei proclami in stile “conducator” del nuovo acquisto della giunta Marino che si dovrebbe – molto al condizionale – occupare della mobilità cittadina …
E’ doveroso ricordare che gli utenti della Roma Lido sono fra quelli che nella capitale hanno pagato e stanno ancora continuando a pagare il prezzo più alto quanto a disservizi che si vanno sistematicamente ripentendo da inizio estate, da quando cioè si è incominciato a parlare del nuovo contratto di servizio al quale il personale di macchina della metro B e della Lido si mostra estremamente refrattario e recalcitrante.
Restano impresse nella memoria le immagini dei passeggeri costretti a camminare a piedi lungo i binari nel tunnel di Acilia, la sommossa dei passeggeri alla Piramide o le aggressioni subite da un macchinista a Vitinia a opera dell’utenza giustamente esasperata; e ripeto giustamente perché questi continui sedicenti guasti avvengono sempre e solo nei rush hour e in punti singolari del tracciato tali da infliggere il maggior danno possibile col minimo sforzo.
A questo scenario da quinto mondo va aggiunta la totale assenza di manutenzione agli impianti fissi e ai convogli, aggravata dal definanziamento dei fondi destinati alla manutenzione straordinaria delle linee tranviarie (1,28 milioni di euro), dei treni in servizio sulle metro A e B (3 milioni di euro), alla manutenzione degli impianti delle citate linee metro (2,5 milioni di euro) e alle linee filoviarie (1 milione di euro), per effetto del decreto del governo di fine agosto che non consente a Roma deroghe al Codice degli appalti per tutti i lavori superiori al milione di euro come invece concesso a Milano in occasione di Expo 2015; l’unica deroga contemplata rimane quella riguardante il dimezzamento dei tempi per l’assegnazione delle opere.
Guarda caso sempre nella giornata di ieri si assisteva invece al super attivismo parolaio e legislativo di Renzi & co. riguardo l’altra vergognosa vicenda delle assemblee sindacali al Colosseo, Palatino e Foro Romano; non posso al riguardo ripetere quanto postato in un mio precedente intervento e cioè che
come romani inorgoglisce vedere nell’elenco delle opere giubilari trombate l’accostamento fra cessi pubblici e infrastrutture di trasporto; evidentemente l’accostamento è indice dell’elevata considerazione che i sigg. Renzi, Delrio & co hanno del trasporto pubblico italiano e romano in particolare.
E’ veramente sconcertante la rapidità dell’esecutivo, che sembra dar ragione a chi sostiene che tutto fosse preordinato (e non entro nel merito del tema).
Se tanta energia e “savoir faire” fosse più intensamente applicata!
Purtroppo siamo l’Italia dei guelfi & ghibellni e degli 8 x 10 alla terza comuni.
Sarà il caso di “ammucchiare” in conclave tutti i “decisori” ed aprire la chiave solo a soluzione trovata, fermo restando che chi veramente lavora e produce ricchezza dovrebbe ribellarsi contro la metà degli italici “scrocconi” (e se ne stanno aggiungendo altri….): 10 ore di assemblea pagate, distacchi sindacali (con raddoppio figurativo dei contribuit e laute conseguenti pensioni), monte ore lavorate manco stessero a cavar carbone…..
A complemento del mio odierno intervento sull’ennesimo disastro occorso alla Lido riporto la testimonianza di un viaggiatore che si è malauguratamente trovato a bordo del convoglio guastatosi in galleria; un documento che giudico estremamente emblematico dell’attuale degrado trasportistico romano, degno figlio di una classe politico amministrativa che è eufemistico definire mediocre …
http://odisseaquotidiana.blogspot.it/2015/09/la-passeggiata-in-galleria-io-cero.html
Tanto per non perdere le buone sane abitudini romane: metro A interrotta tra le stazioni San Giovanni e Battistini (praticamente 3/4 di linea) per un problema tecnico, probabilmente dovuto alla rottura di uno scambio; ed è solo un normale giovedì sera … con queste premesse voglio proprio vedere in occasione di particolari eventi giubilari che casino succederà …
Sono rimasto coinvolto anch’io in quel dIsservizio: dovevo fare la tratta Manzoni-Termini-Laurentina con cambio dalla A alla B. Allora ho preso il Tram 3 che passa a Manzoni proprio sopra la fermata della Metro, ed è passato dopo soli 2 minuti di attesa Nonostante il blocco della A l’affollamento era accettabile e mi sono anche seduto. Col Tram 3 sono arrivato al Circo Massimo dove ho comodamente scambiato con la Metro B essendo anche il questo caso la fermata della Metro esattamente sotto quella del Tram. Tempo di attesa 5 minuti e treno pieno a occhio al 50% della sua massima capienza di 1200 persone.
Scrivo questo per dare un esempio di come il Tram in effetti è un servizio molto utile in simbiosi con la Metro. Quello che non capisco è perchè nello schema delle linee Metro presente sulle porte dei vagoni non mettono anche le coincidenze coi Tram, oltre a quelle con le altre Metro e con le FL, come avviene ad esempio a Parigi. Scrivere Circo Massimo T3, Manzoni T3 o Flaminio T2 sarebbe molto utile per ricordare all’utenza percorsi alternativi ai propri itinerari.
Per Stefano:
integrare le mappe delle attuali linee metro con le corrispondenze bus – tram possibili alle varie fermate sarebbe certamente di estrema utilità per l’utenza e i numerosi turisti presenti in città; per non parlare di comunicazioni audio – video lungo le banchine di fermata con le quali annunciare in tempo reale le possibili immediate coincidenze, utili, ad esempio, nel caso di collegamenti suburbani o extraurbani a orario.
Di contro per le teste pensanti delle aziende di trasporto pubblico romano una tale implementazione al servizio rappresenterebbe uno sforzo intellettivo e lavorativo talmente rilevante da ingenerare estremo scoramento solo all’idea; col rischio che ci citino in giudizio nanti un magistrato del lavoro per averli sottoposti a uno stress psico fisico così usurante …
Al riguardo voglio rammentare ai più giovani e ai meno avvezzi all’anarchico andazzo romano in cosa consisteva, sino a una ventina di anni fa, la procedura col quale venivano annunciati i convogli diretti Termini – Lido di Ostia C. Colombo ai passeggeri in attesa lungo le banchine delle fermate della linea B comuni ai due servizi, tipo, fer fare un esempio, Cavour, Colosseo: un dipendente A.co.tra.l. all’arrivo del convoglio si presentava sulla banchina, rigorosamente senza giacca, con la camicia di fuori e magari con una pagnottella in mano a seconda dell’orario, e in perfetto dialetto romanesco ululava OSTIAAA !!! vi lascio immaginare le facce sconvolte dei turisti, magari british, in attesa a Colosseo …
D’altro canto come si suole dire il pesce fete dalla testa … dall’atto del suo insediamento il neo assessore alla mobilità non ha partorito praticamente nulla, a parte discutibili interviste radiofoniche, ferie e esternazioni giornalistiche ferragostane fatte per far scrivere qualcosa ai quotidiani in un periodo, quanto a news, notoriamente di magra; col recondito obiettivo di far credere ai cittadini romani che anche qui esiste un assessorato alla mobilità degno di questo nome.
Buongiorno a tutti, io sono un “ultrà romano” ma non romanaro, nel senso che ritengo di avere abbastanza lucidità per capire cosa si è fatto e cosa non si è fatto sia a Roma che a Milano che in tutte le altre città d’Italia e nel mondo. Amo la mia città fino al midollo e soffro nel vederla ridotta come la vediamo oggi, però bisogna dire che c’è molta poca obiettività in giro nel trovare le cause di questo e di quello. Inoltre (e qui me la prendo un po’ anche con il Comitato) sinceramente sono un po’ stufo di questo voler a tutti i costi alimentare lo scontro Roma Milano che negli ultimissimi tempi a quanto pare va di moda più del solito. Il titolo “Milano asfalta Roma” prima di qui lo abbiamo letto in diverse testate nazionali ed internazionali e non solo. Secondo me, a parte che non mi ritengo affatto asfaltato, bisogna smetterla di dire che là va tutto bene e quà va tutto male perché non è affatto così.
Cominciamo col dire che gli scontenti ci saranno sempre e comunque in ogni settore (trenino si- trenino no, metroC si-metroC no, tram si-tram no, etc.) quindi è ovvio che ci sarà sempre chi si lamenta di come vanno le cose, ma se tutti quanti invece di lamentarci cominciassimo ad essere un po’ più costruttivi (penso per esempio ai fantastici Comitati No-Pup) penso che parecchie cose cambierebbero, almeno nel modo di vedere le cose tra bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. D’accordo che noi non abbiamo nessun potere decisionale, ma sono e resto convinto che se un popolo, in questo caso noi concittadini, compatto facesse sentire la propria voce IN MODO UNIDIREZIONALE ED UNIVOCO, l’istituzione di turno non può fregarsene, invece vedo che ogni qual volta che viene fatto qualcosa, nel bene o nel male, noi ce la prendiamo così com’é e buonanotte al secchio. Mi sembra fuori da ogni logica umana.
Tengo a ripetere la mia teoria (so che più di qualcuno mi insulterà per questo) per la quale a tutte le opere ancora in corso, o bloccate che siano, a Roma, occorra togliere 5 anni di ritardo (ovvero i 5 disgraziati anni di amministrazione Alemanno), per cui una metroC (per esempio) che ha 6 anni di ritardo, ne ha in realtà 1, questo perché sappiamo tutti come sono andate le cose nell’epopea Alemanno. A questo aggiungiamo il simpatico ventennio di Lega Lombarda al Governo che ha avuto il solo ed unico scopo di “togliere soldi a Roma”, parole del tanto rinomato Salvini, per far si che siano mancati finanziamenti importantissimi per parecchie cose (immaginate cosa si sarebbe potuto fare in vent’anni se Roma avesse ricevuto dal Governo finanziamenti pari per esempio a quelli che ricevono Capitali tanto prese a paragone come Londra o Parigi), mentre a quanto pare a Milano i soldi sono continuati ad arrivare eccome, anche prima dell’Expo, pensiamo ad esempio alle deroghe al famigerato e scandaloso Patto di Stabilità (ricordate le parole di Zingaretti: “I soldi in Regione ci sono, ma non li possiamo utilizzare per i blocchi del patto di stabilità”?). Certo non si può negare che certi progetti sembrano effettivamente fatti con i piedi, tanto per rimanere in tema metroC penso che qualunque studentello universitario (ma forse anche meno) avrebbe capito: 1 che avrebbero dovuto realizzare prima la parte centrale, poi pensare a Monte Compatri, 2 che fare tanta metro senza farla passare per l’Università da una parte o per il Tribunale dall’altr è un errore a dir poco clamoroso.
Ribadisco che dobbiamo tutti smetterla di piangerci addosso e cercare di far la nostra parte per far ripartire la città. Penso per esempio all’omertà che abbiamo tutti nel vedere cose che vanno male e far finta di nulla. Per come la vedo io fa più danno il secondo che si parcheggia in doppia fila invece di far notare al primo che è in torto e farlo spostare, fa più danno il secondo che getta il sacchetto della spazzatura dove gli pare invece di redarguire il primo come farebbero in qualunque paese civile, fa più danno il secondo che salta il tornello invece di richiamare l’attenzione del primo o del vigilante preposto, etc. che è un po’ la Teoria delle Finestre Rotte di Giuliani.
Vabbè mi scuso per il commento prolisso ma anche se avrei molto altro da dire mi rendo conto di essere andato anche un po’ fuori tema, quindi chiudo ribadendo la mia idea che Roma sta pagando a caro prezzo l’epopea del famigerato triumvirato Bossi-Polverini-Alemanno (aggiungiamoci Mafia Capitale, aggiungiamoci Miur, Tar, e Sopraintendenze varie che bloccano tutti i possibili cambiamenti e chissà quanto ci vorrà per recuperare), ma al netto di tutto lo schifo che c’è nella politica Italiana e Romana, secondo me qualcosa si sta facendo o tentando di fare. Rimanendo nell’ambito dei trasporti e ribadendo il concetto che i tram non potranno mai sostituire le metro, bensi essere di sostegno alle stesse, concludo che se si realizzasse sta famigerata chiusura dell’Anello, si completasse la C fino al Sant’Andrea e si portassero TUTTE le metro fino a fuori il Raccordo e magari si mettessero in testa di congiungere Nord e Lido (che mi sembrano tutte cose realizzabili in poco tempo e poca spesa se ci fosse la volontà politica (ricordo che a Pechino nell’A.D. 2009 le metropolitane in costruzione contemporanea erano ben 11! (undici), infine aggiungiamo anche una D rivista verso occidente e non abbiamo più nulla di cui lamentarci.
Scusate ancora ed un saluto a tutti.
Si certo ora è solo colpa di alemagno e della lega e non di certa sinistra dei sindacati collusi con i magistrati che proteggono decine di migliaia (solo a Roma) di raccomandati delinquenti e nullafacenti che rubano il lavoro a chi merita e perlopiù mafiosi come sono scioperano pure. Per il resto condivido appieno.
Mi scuso in anticipo perché solitamente non scrivo mai nulla se non ho niente da aggiungere.
Ma in questo caso mi sento di poter e voler fare un’eccezione.
Sottoscrivo ogni singola parola del tuo commento, comprese virgole e punti.
E te lo dico perché voglio che tu sappia che non sei il solo a pensarla così. Bravo!
Concordo con tutto quello che hai scritto
Io prima abitavo davanti al cantiere di piazzale Gardenie e fino a Veltroni lavoravano 18-20 ore al giorno. Sinceramente ero convinto che finissero in tempo (o con poco ritardo)
Con Alemanno non tenevano assolutamente quei ritmi ed era evidente che si stava accumulando ritardo.
Magari non è stata colpa di Alemanno perché sono venuti meno i soldi però questo è quello che io ho vissuto e non ho letto su qualche giornale.
Intanto cominciamo coll’evidenziare che se ognuno si tenesse la propria “monnezza”, l’ambiente sarebbe più pulito; idem per i cessi: DA SOLI NON SI SPORCANO!!!
Il concetto di richiamare i vari zozzoni, imbrattatori e scrocconi cozza non solo coll’indifferenza generale, ma anche colla propria incolumità fisica e cito 2 episodi:
1 – (visto) stamani una panchina della metro C era decorata da bucce di arancia;
2 – (riferito) due straniere a confronto: una del nord Europa riprende una “colorata” che sbucciava banane, buttando le bucce per terra: la nordica ha dovuto “tirar dritto”, come consigliata dai presenti…
Se ognuno degli incivili fosse costretto dalle (cosiddette e latitanti) autorità a pagare seduta stante “simbolici” 5,00 euro o passare (non avendo l’iperbolica somma) il giorno dopo a passare in Pretura a ritirare la carta d’identità, come ho visto fare in città estere, forse un tassello nel recupero di un po’ di civiltà si metterebbe.
Per inciso in Polonia non vi azzardate ad andare in giro con bottiglie di birra (piene e chiuse), altro lo sconcio che vediamo qui…..
….assolutamente condivisibile. Quanto all’argomento accennato ieri.
Oggi ennesimo sciopero (beni culturali) con annesso errore sull’orario di chiusura (magari voluto per scoraggiare i turisti).
a breve sciopero AMA(!?!?!)
settimana passata vado in biblioteca. Chiusa per sciopero (!?!?!)
per non parlare degli sciopero su mezzi pubblici.
Vorrei tanto capire di cosa si lamentano e per cosa scioperano.
Ieri sono tornato in biblioteca. C’erano tre addetti che ridevano e scherzavano (e non sapevano dare info precise su richiesta banali). Di cosa si lamentano hanno crampi al braccio per i troppi libri?
Aggiungo che accade, raramente ma accade, che un’azienda provi a fare qualcosa. Leggete qualche sentenza del tribunale (diritto del lavoro).
dipendenti licenziati perché ripetutamente nell’orario di lavoro dopo aver timbrato e andavano al mare o a far la spesa….o altro.
sentenza definitiva di un tribunale della repubblica italiana:
Reintegrati, con stipendio retroattivo dalla data di licenziamento e risarcimento per danni fisici e psicologici.
sapete perché….perché l’azienda per provare le assenze li ha fatti pedinare….violando la loro privacy.
Il loro capo (incredibilmente all’epoca nemmeno coinvolto) oggi è stato promosso.
Ecco a cosa porta il connubio di certi sindacati assieme a certi magistrati che magari poi fanno a fare pure politica e se non riescono, magari tornano in magistratura (conflitto di interessi mostruoso).
Si va fuori argomento, ma la massa di “nullafacenti” è pari a quanti “sostengono a parole” il sistema, che durerà finché i poveracci che realmente producono si rivolteranno: avverrà mai?
Al solito ancora non visto un addetto alle pulizie metro C che lavora! Ieri in una stazione erano addirittura 3 a confabulare: chissà se fuori orario o prove di assemblea per il “pesante” lavoro….
Ma la Ditta è veramente privata? Se sì, come fa a produrre utili???
Commenta mattutino di un votante (spero ex) di sinistra: manco er pugno de fero….
Per tutti quelli che intervengono nella discussione convinti di vivere nel fantastico mondo di Amelie e di vedere realizzati nel medio / termine chilometri e chilometri di metropolitane da questi capaci e solerti amministratori, consiglio la lettura dell’articolo a firma di Fabio Rossi dal titolo “Lungotevere, tram e bagni pubblici; ecco la lista degli interventi bloccati”, pubblicato a pagina 2 del quotidiano “Il Messaggero” in edicola oggi 17 settembre dell’anno di disgrazia 2015.
Per effetto del decreto del governo di fine agosto non saranno infatti consentite deroghe al Codice degli appalti per tutti i lavori superiori al milione di euro, come invece accaduto in occasione di Expo 2015; l’unica deroga contemplata sarà quella riguardante il dimezzamento dei tempi per l’assegnazione delle opere; come si vede l’argomento è estremamente pertinente riguardo la discussione in corso sulle due principali metropoli italiane.
Nel dettagliato elenco delle opere trombate troviamo, oltre alle riqualificazioni dei lungotevere, di piazzale Ostiense e Porta San Paolo, di via Appia Antica, via delle Fornaci e Porta Cavalleggeri, dei percorsi pedonali giubilari, dei bagni pubblici e dei ponti sul Tevere, i fondi destinati alla manutenzione straordinaria delle linee tranviarie (1,28 milioni di euro), quelli destinati ai treni in servizio sulle metro A e B (3 milioni di euro), quelli destinati alla manutenzione delle citate linee metro (2,5 milioni di euro) e quelli destinati alle linee filoviarie (1 milione di euro).
L’unica opera per la quale non dovrebbero insorgere problemi è quella riguardante la riqualificazione dell’area della stazione Termini, alla quale peraltro lo stesso quotidiano dedica una interessante fotografia pubblicata a pagina 45 nella quale si vede il cantiere di via Marsala come appariva nella tarda mattinata del 16 settembre, senza alcun operaio al lavoro; logicamente intorno il delirio di traffico pubblico e privato con code superiori al chilometro.
E qui c’è chi scrive convinto di vivere in un città dotata di una dotazione infrastrutturale di primo ordine … peggio di Amelie …
P.S.: inorgoglisce come romani vedere nell’elenco delle opere giubilari trombate l’accostamento fra cessi pubblici e infrastrutture di trasporto; evidentemente l’accostamento è indice dell’elevata considerazione che i sigg. Renzi, Delrio & co hanno del trasporto pubblico italiano e romano in particolare.
Confermo….l’andamento….lento…..lentissimo dei lavori a Termini. Basta passarci ogni giorno per vedere macchinari fermi e pochi pochissimi operai. Nessun operario e nessun vigile a garantire il flusso impedito dai soliti tamarri incivili
E’ l’ennesimo scandalo. I lavori consistono semplicemente nel togliere tutti a sanpietrini (andranno forse ad abbellire qualche bella villa di qualche politico?) e asfaltare. E questa si chiama riqualifica? Su via giolitti il costo previsto è di 600.000 euro circa. Durata lavori 3 mesi.
E’ tutto uno scandalo. Sono lavori che potevano essere fatti in un mese ad agosto.
A proposito di lavori. Per ben 4 mesi in piena stagione turistica la metro A ha chiuso alle h 21.00 per presenti lavori di manutenzione (come se non si potevano fare di notte). Esternamente e internamente alle stazioni non c’è mai stato alcun lavoro. Cosa nasconde l’ennesima presa in giro che ha creato gravissimi disagi a cittadini e turisti?
Caro Arnaldo, fonda un partito e candidati tu. Poi vediamo quanti voti prendi e cosa sai fare. Io di quello che dice il Messaggero non mi fido neanche di una virgola. Sulla lentezza dei lavori però sono d’accordo. Nelle città dove fanno le Metro velocemente è soprattutto perchè lavorano 24h su 3 turni. Anni fa avevano iniziato a fare così anche qui. Poi non più, spero non per colpa dei sindacati.
Il problema è sempre lo stesso. Solo relativamente al Comune ci sono 4 miliardi di euro l’anno per spesa corrente (il 90% è stipendi, dicasi stipendi per persone in parecchi casi inutili a cominciare da politici e dirigenti) e pochissimi per manutenzione ed investimenti. In questi anni per rientrare dal deficit sono stati tagliati beni, servizi, investimenti e manutenzione, ma ci si è guardati bene da ridurre il personale, per cui siamo strozzati senza speranza: continueremo a pagare le tasse più alte d’Europa per avere il nulla in cambio. Lo Stato e le Regioni non sono molto meglio, sono gonfie di personale inutile, per non dire delle partecipate che andrebbero dismesse tutte.
In sostanza paghiamo gente per non lavorare e mandiamo sul lastrico ingegneri, carpentieri, operai che produrrebbero qualcosa di utile. I sindacati si preoccupano dei dipendenti pubblici, ma delle manovalanze e delle aziende di edilizia o di ingegneria non glliene importa nulla. L’italiano medio non chiede infrastrutture per produrre, ma chiede assistenzialismo e quello la politica gli da. Se non cambiamo mentalità Roma in primis andrà sempre più allo sfacelo.
Su questo sono d’accordissimo. Esistono 2 Italie: una geniale, laboriosa e creativa, l’altra cialtrona e mafiosa. Purtroppo questa bipolarità non è solo ai vertici. E’ estesa a tutto il paese. Come fare per superarla?
Personalmente ritengo di non avere quelle capacità economiche e intellettuali necessarie per fondare un partito … oltre naturalmente a una buona dose di peli sullo stomaco quanto a onestà …
Vogliamo delle linee di metropolitana efficienti a servizio dei reali bisogni della città ? chiamiamo quelli di TMB (alias Transports Metropolitans de Barcelona) che in quattro (diconsi 4) anni hanno redatto e analizzato i grafo della mobilità, progettato le opere civili e di attrezzaggio, realizzato e messo in esercizio la moderna linea 1 della metro di Panama City per una lunghezza di oltre 13 km, sul modello delle linee 9 e 10 della metro di Barcelona.
La stessa impresa sta progettando e realizzando la linea 2 a servizio della medesima area metropolitana, sempre con la medesima tempistica.
E’ora di finirla con i soliti incapaci amici del quartierino o del mafioso di turno che fanno finta di fare immersioni quando è l’intera città che affonda; la mia non è una scelta legata a determinate ideologie politiche ma esclusivamente alle capacità professionali del management destinato a concretizzare quanto ipotizzato nei project financing.
http://www.urbanrail.net/am/pana/panama.htm
https://en.wikipedia.org/wiki/Panama_Metro
Peccato che la L9/L10 sia in un ritardo clamoroso, abbia visto triplicare i costi e forse la tratta centrale non si farà mai…
o vogliamo parlare del nuovo aeroporto di Berlino la cui inaugurazione viene rimandata di anno in anno perché ogni volta si scopre un errore progettuale diverso (l’ultimo è che si sono accorti solo adesso che il sistema dell’aria condizionata pesa il doppio di quanto portano i soffitti…),
o della linea Nord-Zuid di Amsterdam che è in costruzione da più di dieci anni e crollano le case lungo il percorso perché non si erano “accorti” che la città è costruita sull’acqua?
O per restare alla Milano del titolo, parliamo del progetto originario della linea 5 dove qualche genio aveva progettato due linee separate, una a est e una a ovest, che arrivavano a Garibaldi ALLA STESSA ALTEZZA della linea 2 e quindi non potevano incontrarsi… e si è dovuta fare in corso d’opera una variante pasticciata, costata milioni di euro solo di progettazione, con il risultato che la curva che collega i due tronconi è troppo stretta e treni e rotaie si usurano più del normale con problemi di manutenzione e di costi di gestione….
A Roma purtroppo in questa fase il degrado è più del solito come conseguenza di decenni di lassismo ma, quando si parla di costruire infrastrutture, tutto il mondo è paese temo.
Sarà come dici… Ma per me è soltanto l’ennesima conferma del “doppio-pesismo” che il Governo ha nei confronti di Roma e Milano. Ma come? Per l’Expò si può derogare la legge e per il Giubileo (che Roma non ha scelto) invece no?
Poi ci domandiamo perché Milano “asfalta” Roma.
Ma non è manco la prima volta che vedo situazioni del genere. Roma gode di cattiva stampa e soffre il continuo ostruzionismo delle Istituzioni.
Se non si sblocca questa situazione i lavori non potranno essere assegnati prima del 31 Dicembre, a Giubileo già iniziato. Non viene riconosciuta l'”urgenza”. Ma come? Un Giubileo indetto da un altro Stato che la città di Roma si vede costretta ad affrontare ed organizzare non viene riconosciuto come “urgente”? Il Governo se ne lava le mani, come se non fosse coinvolto, come se non fosse roba sua… Ma per l’Expò no. Per l’Expò doveva essere un gioco di squadra, dovevamo sentirci tutti coinvolti, dovevamo sorbirci per mesi la cartellonistica con lo slogan “Roma per l’Expò”. Ne andava del prestigio dell’Italia. Ma per il Giubileo straordinario indetto da un altro Stato chi se ne frega. Male che va la figuraccia la fa Roma e quegli scansafatiche dei romani… E comunque è roba che i romani se vogliono devono pagarsi da soli, con le proprie tasse e il proprio lavoro.
Amici, io mi appello a voi, che ancora sostenete robaccia come Roma Fa Schifo e ogni giorno gettate fiumi di merda sulla vostra città. State orientando male il vostro disgusto e il vostro disappunto. Non è Roma il vostro nemico. E questa notizia che stiamo commentando ne è l’ennesima riprova. Sveglia!
Non so se sei lo stesso Andrea del commento precedente, ma concordo anche qui. Invece di avere un atteggiamento da “Roma fa schifo” bisognerebbe avere un atteggiamento da “Roma ha bisogno”.
Dite quello che vi pare, ma io ho viaggiato nelle metropolitane di Roma, Milano, Torino, Londra, Parigi, Lione e Monaco di Baviera. E la linea C è in assoluto la più bella di tutte.
La rete romana è più estesa rispetto a 20 anni fa, tra 20 anni sarà più estesa di quella di oggi.
Ciao Stefano !! Nel risponderti volevo concludere con quanto affermato in precedenti miei interventi spero senza sembrare ripetitivo ma realista. Il grande Rodimento generale che abbiamo, nel caso specifico della Linea C ma anche riferendosi al Prolungamento Rebibbia Casal Monastero della Linea B , e’ dovuto al fatto che ,dalla Prima volta che a Roma si cominciò a parlare del ” Progetto della Terza Linea ” Linea C ” ( non ricordo esattamente che anno fosse ma credo che fossimo ancora negli Anni 90 con la Lira e da pochissimo c’ era stata la storica Riunificazione delle 2 Germanie in 1 Stato ) a quando iniziarono finalmente i Lavori ad Aprile del 2007 trascorsero e, sono trascorsi, ci sono voluti almeno ” 10 anni, se non di piu’ ?? e tutto questo ritardo nell’ inizio dei lavori, con slittamento di 6 anni per il finanziamento ed apertura cantieri della tratta T3 il 15 Aprile 2013, vergognosamente e scandalosamente senza la fermata ” Venezia”, fino ad 1 anno prima facente parte a tutti gli effetti della Tratta, ha portato insieme alle difficoltà oggettive e reali di realizzazione dell’ opera in generale a veder slittare di ” almeno 6- 7 anni “, se non 10, le relative aperture al pubblico , dalla Pantano- Parco di Centocelle alla Centocelle- Lodi che, se fosse arrivata il 29.06 del 2009 sarebbe stata un’ altra cosa. A quest’ora avremmo avuto inaugurata l’ apertura del secondo scambio Fori Imperiali- Colosseo , con Venezia , Chiesa Nuova e San Pietro gia’ in fase costruzione, e magari dopo averla fatta risuscitare ci avrebbero annunciato ( che forse, forse !! avverrà tra 10 anni ) ” ad inizio Febbraio 2017 inizio lavori per la prima tratta della nuova ” Linea D “
Ti dirò di più: se negli anni ’90 Comune e Stato, anzichè litigare su metro su gomma S. Pietro – S. Pietro o metro C Venezia – Pantano avessero scelto un compromesso realistico nel fare la tratta centrale di Metro C da Ottaviano a San Giovanni, oggi saremmo qui a parlare di altro. Nessuno nega le miopie del passato, ma i toni apocalittici di molti post, peraltro sempre delle stesse 4-5 persone su 4300 iscritti a MxR, mi sembrano del tutto fuori luogo. Abbiamo attraversato una fase difficile sotto diversi aspetti, ma mai a Roma erano stati cantierati 23 km di metropolitane tutti insieme. Vediamo che notizie arriveranno nelle prossime .
E no, consentimi, è vero che nel 2005 e 2007 abbiamo cantierizzato 23 km di metropolitane, ma ora, vista la situazione politica disastrosa, cosa cantierizzeremo da qui a 5 anni ? Forse solo la stazione Venezia, forse!!!!
Le mancate cantierizzazioni di ora si tramuteranno che da qui al 2021 apriremo ben 3 stazioni della linea C e poi più nulla per almeno 10 anni.
Peccato che all’estero, anche ad Instanbul, costruiscono anche 3 linee alla volta.
Qui stiamo sbavando per poche fermate.
Quindi come la mettiamo?
Finchè non ci rendiamo conto che ci fanno vivere in un paese con infrastrutture “africane” non ne verremo mai a capo.
….si ma Instabul….è una città… Moderna….non ci sono…reperti archeologici…
Ad Istanbul hanno 4 linee in una città che è 3 volte Roma. Non mi sembra che siano così avanti rispetto a noi. Vuol dire che anche loro hanno avuto dei periodi di scarso progresso.
Stefano, la mia era solo una battuta per cercare di sdrammatizzare un pò. Quanto al tuo precedente post, accolgo favorevolmente lo spirito “nazionalistico” – cosa che spesso ci manca – e posso anche concordare sull’apprezzamento circa la Linea C.
Detto ciò bisogna essere realisti. L’attuale realtà comporta spesso una visione pessimistica, è inevitabile. Il punto è che oggi non abbiamo nemmeno certezza che tra 5 anni aprono queste 3 fermate di prolungamento della Metro C per non parlare del resto.
Le certezze non ci sono da nessuna parte. Prova a cercare l’articolo “tutto il mondo è paese” presente in questo sito e guarda cosa succede ad Amsterdam, Berlino e New York in fatto di ritardi dei lavori e aumenti dei costi. A Roma non siamo nè all’inferno nè in paradiso. Siamo in una città piena di problemi che fa parte di un mondo altrettanto pieno di problemi.
Mi spiace, ma io continuo a non essere d’accordo con Stefano.
Il confronto con Londra, Parigi, Madrid parla da solo. Così come l’analogia con Beirut, Il Cairo e Adis Abeba. Viaggiate e poi ne riparliamo.
Ma ci rendiamo conto che siamo in una città in cui non funziona nulla e sottolineo nulla. Tra l’altro ho letto che forse si liberano 6 miliardi, volete scommettere che si darà la solita mancia elettorale di 20 euro in assistenzialismo invece di investire in infrastrutture?
Il degrado assoluto in cui viviamo è prodotto da decenni di scelte assistenziali invece di investimenti come si è fatto dappertutto.
L’ATAC è l’esempio lampante: 13000 dipendenti e carenze di autisti, di meccanici, di controllori, zero investimenti per autobus nuovi e pezzi di ricambio. Non parliamo poi di tram nuovi o filobus nuovi (persino quelli comprati non sono in funzione). Se poi una città chee è un porcile abbandonata a se stessa e totalmente sprovvista delle più elementari infrastrutture di base sembra normale, io alzo le mani e mi arrendo.
Si,
se va bene di 3,5 km. Peccato che nel frattempo altre città stanno costruendo 3 linee alla volta e Milano avrà 30 km in più.
Mi auguro in amicizia che tu stia scherzando.
Rispetto a 20 anni fa abbiamo 27 km in più, non 3.5: Ottiviano- Battistini 5km + Lodi-Pantano 18km + Bologna-Jonio 4km = 27km
megliop 15 linee più brutte di Londra che una bella e monca a Roma
Meglio la rete di oggi che quella di 20 anni fa.
e vorrei ben vedere! ma quindi bisogna accontentarsi di un piccolo miglioramento fatto in 20 anni?
Con quello che c’è cantierato adesso si arriverà a 65 km di rete. Se nei prossimi 20 anni si riesce a fare la D e a trasformare in vere metro la Lido e la Nord, magari unendole con un breve tratto centrale, si arriva a circa 140 km di rete. Perfettamente in linea con le migliori metropoli.
Se poi si porta anche la C fino al S. Andrea, o meglio ancora fino a La Storta a scambiare con la FL3, e dall’altra parte fino a Ponte Mammolo con la C1, allora si arriva a 160 km e si rischia di diventare primi in Europa.
Stefano, su questo siamo d’acccordo. Il problema è che all’orizzonte non si vedono neanche con il lanternino questi prolungamenti e fra 20 anni è più probabile che gli altri abbiano ulteriormente esteso le loro linee a differenza nostra. Magari la C arrivasse al Sant’Andrea, la Roma Lido e la Roma Nord fossero trasformate in metropolitane, la D fosse iniziata e mettyiamoci pure i prolungamenti Metro A e Metro B (l’unico per cui era previsto l’inizio ma tutto tace e sembra affossato nel silenzio più totale). Purtroppo non si intravede la volontà di battere questa strada, è questo che crea scoramento.
Stessa situazione vissuta in passato: dopo ogni inaugurazione ci sono stati anni di fermo totale. Pensa che negli anni ’60, mentre Milano costruiva le sue prime 2 linee, qui hanno fermato i lavori della A perchè i cantieri “creavano troppi problemi al traffico” (!!!). Questo per dire che abbiamo passato momenti ben peggiori di questo. Ve la dico all’americana: we will prevail!
Ma infatti non capisco perché si sottostimi una linea metropolitana (MC appunto) che è ancora troppo incompleta. Tra l’altro, a mio avviso, la parte centrale di questa linea (da San Giovanni a San Pietro), quando verrà realizzata, sarà molto importante anche per la mobilità dei turisti, che a Roma sono presenti, in quantità considerevole, in tutti i mesi dell’anno. Attualmente il turista che da San Giovanni voglia recarsi al Colosseo o dal Colosseo voglia recarsi a San Pietro, è costretto a prendere la MA o MB e scambiare nella già ‘ingolfata’ Termini con la MB o MA, oppure ricorrere ad autobus stracolmi e lenti (81, 87, o i famigerati 40 e 64, etc…). Attraverso la MC raggiungerebbe le sue mete con due o tre fermate…
Quanto al prolungamento della MC verso la via Cassia, fino a Grottarossa o all’Ospedale Sant’Andrea, non lo trovo così drammaticamente inutile, anzi è piuttosto necessario non solo per cercare di snellire l’elevato traffico di quella via consolare (non solo purtroppo nelle ore di punta) ma anche perché in questo caso non ci sono alternative…Il tram non è fattibile e l’autobus risulta peggiore del mezzo privato (viste anche le frequenze…). Inoltre, l’eventuale capolinea a Grottarossa od Ospedale Sant’Andrea potrebbe rappresentare un interscambio con linee bus dirette, attraverso la Cassia Bis, a Campagnano, Anguillara, Bracciano, etc., ma anche verso la Tuscia, da Sutri in poi…Quindi non va considerato solo il bacino d’utenza, che logicamente sulla Cassia è più basso rispetto, ad esempio, a quello del quadrante orientale, ma anche i fattori pendolarismo e turismo (come del resto potrebbe essere sul lato opposto, ossia Monte Compatri/Pantano, che attualmente sembra una stazione fantasma, più che un capolinea…)
Alessandro, i problemi che ha la Cassia ce l’hanno tutte le consolari, però non li risolveremo mai senza un serio progetto con orizzonti pluriventennali. E non lo risolveremo sicuramente con una linea di metro che forse tra venti o più anni arriverà, chissà, magari a Grottarossa. Proprio perché Roma ha la sua specificità dal punto di vista dello sviluppo urbano (la questiine dello sprawl di cui abbiamo recentemente discusso), merita un’attenzione diversa da realtà assolutamente non confrontabili come Milano. La soluzione che io ritengo ottimale per Roma sarebbe realizzare tante linee di metropolitane leggere o metrotranvie, tram di superficie dove possibile per spazio e disponibilità di corsie preferenziali, afferenti a una robusta backbone costituita dalla prevista maglia di quattro linee di metropolitana pesante in centro. In periferia, meglio tante metro leggere, più frequenti, che l’assurdo di poche (o niente) linee pesanti con passaggi diradati. E autobus per un servizio capillare dinadduzione dalle numerose e disperse zone residenziali più periferiche L’esatto opposto di quanto si insiste a voler fare a Roma
Ah scusa, dimenticavo la Metro dell’Arte di Napoli che però è proprio un’altra categoria. Tra quelle “normali” la più bella è BS (anche qua stessa tecnologia della linea C, treni identici a Milano M5 e Copenaghen).
A mio parere la più bella metro italiana in assoluto è quella di Brescia, seguita da quella di Torino. La linea 5 di Milano ha la stessa tecnologia della linea C ma, dal punto di vista architettonico, è veramente orrenda.
La cartina da voi pubblicata pubblicata è quella del progetto del Sindaco Albertini con M5 da Garibaldi Fs a Bignami con possibilita di Prolungare la linea fino a Monza Bettola ( incrocio con metro M1 Monza bettola costruito a cielo aperto da sesto fs sino a sesto restellone immaginate a Roma cosa accadrebbe…) Amonza Bettola ci arriverà la metro senza utilità trasportistica ma per interessi del centro commerciale che si ingrandirà e avrà la stazione metro nel centro commerciale).
La metro 5 attuale è l’unione di M5 Bignami garibaldi Fs co ex M6 garibaldi Fs S. siro stadio l’ unione delle due linee ha dato luogo all’ottovolante di Isola M5 garibaldi M5 e al fatto di avere una linea senza deposito fino a chissà quando…
La M4 è stata continuamente rinviata perche la tratta centrale è una bella gatta da pelare perche attraversa la cerchia dei Navigli con lo scandalo che non ci sarà l’incrocio M3 M4 ed è saltata la fermata Sforza sormani ci sarà il pozzo intertratta che pur essendo molto vicina a San Babila M4 350m interscambiava con diverse linee tram…
Il project financing ha garantito tempi certi di realizzazione delle tratte i privati devono recuperare l’investimento…
Per i prolungamenti altre linee Maciachini M3 Comasina M3 (hanno fatto le stazioni equidistanti 4km e 4 stazioni facendo tabula rasa dei trasporti preesistenti tram extraurbano un po’ come le vostre Laziali e bus ci hanno messo un’eternità) diramazione Assago forum M2 (non ha molta utilita trasportistica flussi pendolari e centri commerciali il biglietto interurbano costa il doppio, con 5 minuti di macchina sei a Famagosta con parcheggio e sulla tratta comune di M2 e fuori orario di punta passa una metro ogni morte di papa tre quarti delle metro vanno sulla diramazione urbana di piazza Abbiategrasso la tratta in superficie è stata realizzata quasi in dieci anni ) sesto Fs Monza bettola m1 in costuzione da quel di’ (costruzione 2km di linea 1km a cielo aperto 1km talpa per sottopassare autostada e tangenziali per reallizzare un capolinea in un centro commerciale che servira ai Milanesi per fare shopping ma non ai cinesellesi e monzesi per andare in città la stazione sara raggiungibile con una chilometrica passerella pedonale che neanche un alpinista percorrerebbe nei grigi e piovosi inverni padani) L’unico prolungamento realizzato nei tempi è stato quello di Molino dorino M1 rho fiera milano perche per trasferire li la fiera ci doveva essere la metro che i primi tempi credo abbia circolato con treno navetta su binario singolo.
La fortuna di milano e stata quella di avere sempre carne al fuoco noi milanesi siamo abituati al regalo di Natale con la nostra stazione metro o tratta tram in cantiere o da inaugurare…
Ci avvantaggiano i seguenti fattori:
1) città più piccola di superficie
2) equidistribuzione delle metro nei vari settori della città soprattutto nella zona nord della città un pò come da voi a roma le metro sono di più nella zona est
3) A milano 50% mezzi pubblici 50% mezzi privati a roma mi pare che si sia ben lontani da queste percentuali se non si contano i turisti…
Vi consiglio di vedere il Pgtu approvato e la carta Mobilita 2015 scaricabile sul sito atm per avere molte informazioni in più rispetto a ciò che vi ho detto io
Coraggio Romani datevi da fare…
Arnaldo ha scritto:
Il frutto delle scellerate decisioni in materia di tpl connesse all’attivazione del tronco Lodi – Parco di Centocelle della metro C si traduce tutto in quel catastrofico dato sulle presenze giornaliere di viaggiatori paganti della tratta Lodi – Pantano della metro C sussurrato a mezza bocca da un imbarazzato responsabile di una delle funzioni apicali presenti alla riunione: e cioè in circa 30.000 viaggiatori giornalieri (in precedenza ne dichiaravano 36.000); praticamente una nullità per una linea di metropolitana così costosa che vede durante l’arco della giornata corse con meno di 20 (ripeto venti) viaggiatori a bordo.
Sarebbe interessante avere dati ufficiali per ogni stazione (entrate ed uscite); , nonostante Luigi ed altri si ostinino a dire di vedere tante persone e mi spiace aver ragione!
Da ingegnere ferroviario vincitore, illo tempore, di un premio mondiale sui trasporti, ritengo che tutto il progetto è sballato. La metro C ricorda la Roma – Frascati di papalina memoria: viene dal nulla, per andare nel niente. Sarebbe interessante se all’epoca della progettazione esecutiva siano stati verificati i flussi in essere e simulato i nuovi: temo di no, a giudicare dai posti a sedere LIBERI!!!
D’altra parte mancando l’utenza non si può incidere sulla frequenza, che però incide sul risultato trasportistico: se perdo un treno devo attendere 12 minuti, ossia quanto ci vuole per un percorso medio. A questo va aggiunto la distanza delle fermate (giuste per una metro), che penalizza tutta la via Casilina, il che significa che se non ho la fortuna di avere le fermate vicine ai punti di origine/destinazione, dovrò fare 500-600 metri a piedi, rinunciando a priori ad attendere i vari bus che seguono percorsi labirintici, anziché lineari di adduzione.
Siamo ai famigerati rami secchi ferroviari: i bus di collegamento partivano prima dell’arrivo dei treni o dopo mezz’ora, col che l’auto vinceva facile e le ferrovie si chiudevano, l’esatto contrario della Svizzera, ove a Sankt Moritz ed a fianco del Grand Hotel si caricavano i sacchi della mondezza! Ovvio che dove c’è una ferrovia, nessun bus è autorizzato a creare fallimentare concorrenza.
Vero è che ci vuole tempo per cambiare le abitudini, però intanto si possono cambiare le fermate dei bus, oltre che i percorsi e la dimostrazione è apparsa necessaria e sufficiente in occasione del doppio blocco di sabato e domenica scorsi: un’ora di tempo in più, ossia tragitto al doppio del tempo di un pedone!
Concordo pienamente con le sue affermazioni … d’altra parte gli sconsolanti dati riguardo l’affluenza forniti nel corso di quella riunione provengono da persone evidentemente bene informate dei fatti; certamente ci saranno delle corse più affollate nel rush hour mattinale e serale ma durante le fasce orarie intermedie, come testimoniato anche da diversi appassionati di tpl di mia conoscenza, sui convogli della C c’è sovente un autentico deserto dei tartari.
Frequenze diradate come quelle attualmente in vigore, destinate nella migliore delle ipotesi a durare per almeno 7 anni visto e considerato che non ci sono i soldi per comprare nuovi convogli, non ne invogliano l’uso (non tutti vanno in giro APP alla mano); un capolinea, quello di Pantano, realizzato nel nulla trasportistico e urbanistico; per non parlare dell’altro terminal di Lodi che più disgraziato di così si muore (riguardo quello di San Giovanni sono estremamente pessimista riguardo una sua sia pur parziale attivazione nel breve termine); un percorso che rimbalza dalla Prenestina alla Casilina senza di fatto servire utilmente nessuna di quelle aree residenziali e commerciali; semmai tralasciando colpevolmente tutta la tratta della Casilina a ridosso di via dell’Acqua Bulicante e della Marranella … tutto ciò contribuisce, a mio parere, a rendere scarsamente appetibile per l’utenza l’utilizzo della metro C, specie su quegli itinerari interquartiere in un lontano passato serviti molto più efficacemente dal fu trenino giallo, un vettore certamente più capillare della metro.
Salve Arnaldo!
Ha efficacemente integrato e letto nel mio pensiero. Non l’ho scritto ieri per contenere l’intervento; questo se lungo tedia e perde di efficacia.
Per aggiornare i dati, sto notando che intorno alle 8 sono più frequentati i convogli verso Pantano! Con l’apertura delle scuole, vi sono molti professori, professoresse per la precisione.
non sono un ingegnere dei trasporti ma mi sembra ovvio che l”affluenza sia bassa su una linea che è scollegata dal resto della rete… anche se probabilmente in quel quadrante era sufficiente ammodernare il trenino e i soldi che è costata la C si potevano usare per un’altra linea in un quadrante più scoperto della città.
Osservazioni condivisibili. Sulla frequenza si potrebbe però incidere e testare per alcuni mesi una frequenza unica. Di seguito qualche ulteriore osservazione e qualche idea, :
1) Dalle 20.00 circa la frequenza Lodi Pantano è di 6 minuti (credo per un’oretta circa)
2) La frequenza da e per Alessandrino è in realtà di 12. In assoluto parte un treno ogni 6 minuti. Esempio. Ore 8.00 per pantano. Ore 8.06 per alessandrino. Ore 8.12 per Pantano. Ore 8.18 per Alessandrino
3) Flussi. Ripeto. Non sono un sostenitore a priori della Linea C. Riporto solo quello che vedo. Se non mi si crede, liberi di farlo. Riporto solo quella che è la mia esperienza nelle ore di punta.
Sono semivuoti i treni da e per Alessandrino. Com’era logico che fosse. I treni per Lodi (la mattina) e per Pantano (nel pomeriggio) sono pieni. Se non mi si crede basta farsi un viaggio.
4) E’ stata fatta la folle scelta di mantenere tutti i bus scrocco, eliminando parte del trenino (si doveva semmai fare il contrario).
5) il 50 che collega termini a pigneto non ha senso. Tempi di percorrenza biblici e intasamento ulteriore di casilina e porta maggiore.
6) Si potrebbe aumentare (per chi va a termini) la frequenza del 649 (ad oggi una ogni quarto d’ora…se va bene) che passa da Via Monza e arriva a Termini per via nola, santacroce e carlo alberto percorrendo in pochissimi minuti il tratto
7) Rendere “turistico” il capolinea di Montecompatri istituendo percorsi ciclabili e navette verso i castelli. I turisti impazziscono per queste cose, cosa ci vuole a capirlo?
8) Rafforzare il capolinea di Montecompatri deviando linee regionali.
Insomma anziché pensare a mettere Totti sui biglietti Atac potevano stampare i nuovi biglietti pubblicizzando la metro C o semmai pubblicizzando, perché no, siti archeologici minori (anche quelli presenti sul percorso metro C).
A me risulta che i flussi sono stati calcolati e davano altri numeri.
Se vogliamo pensare che gli enti comunali hanno sbagliato i calcoli allora possiamo far riferimento a quelli di Andrea Spinosa che qui tutti citano per portare avanti le proprie idee.
Secondo me è troppo presto per dare giudizi definitivi.
Oggi l’ho presa (7:37, 17,37) a Gardenie ed aveva parecchie persone in piedi.
Non era certo strapiena ma almeno 300 persone c’erano.
La mattina molti studenti ( che la settimana scorsa non c’erano).
Quella del pomeriggio invece andava a Pantano quindi non so i flussi per Alessandrino.
I calcoli davano un flusso basso fino ad Alessandrino (si diceva fosse sufficiente un tram o una metro leggera) e più alta dopo Alessandrino, invece abbiamo la situazione opposta perché dalle mie parti ancora la metro non ha “preso” e preferiscono raggiungere la A e la B con gli autobus piuttosto che fare 600 metri a piedi per scambiare a San Giovanni.
Sul trenino cancellato io la pensò così:
http://www.tramroma.com/att_roma/att_2015_2.htm#0208
Per me giusto limitarlo a Centocelle ma avrei limitato anche il 106 fuori dal raccordo perché 105+106 hanno sostituito il trenino come mezzo preferito per viaggiare gratis.
¿
La riduzione del trenino nella tratta esterna rende ancora più incomprensibile la frequenza ridotta della metro C nella tratta più periferica.
Non c’è bisogno di studi approfonditi per comprendere che il flusso maggiore è presente nelle tratte più periferiche ancor più oggi vista la limitazione del trenino.
A proposito di trenino si riparla nuovamente di completo smantellamento dell’intera tratta.
Si tratta di un vero e proprio “omicidio”.
Occasione storica persa. Ribadisco: con la combinazione MetroC+Trenino si aveva e si ha un occasione storica di eliminare del tutto il traffico di bus dalla casilina (salvo mantenere qualche linea circolare interna).
Invece, “ovviamente”, fanno tutto il contrario
Magari verrà anche giudicato poco attinente allo specifico argomento della discussione, ma voglio comunque segnalarvi un estratto dal verbale della seduta della Commissione Speciale Metro C tenutasi lo scorso 12 maggio 2015, riportato in data odierna dall’ing. Formigari nel suo sito dal titolo “Se qualcuno ha voglia di ridere”.
Con tali fulgidi esempi di capaci amministratori preposti alle supreme decisioni in materia di tpl qui non si va proprio da nessuna parte …
http://www.tramroma.com/att_roma/att_2015_2.htm#1609bis
Non bastassero gli incapaci segnalati nel mio precedente intervento, adesso arriva un’altra sonora legnata sulle spalle della disgraziata utenza romana …
http://www.tusciaweb.eu/2015/09/roma-nord-soppressi-treni-per-viterbo-vedere/
Che vengano fulminati. Che tragedia. Il reale pensiero non posso scriverlo (salvo censure e denunce)….
Continuo però ad essere convinto che la colpa è di noi cittadini.
Scusate ma non vi capisco.
Questo è un verbale che riporta in sintesi quanto si è discusso in una riunione. Di solito viene redatto da chi ha convocato la riunione che non è quasi mai un tecnico.
Il verbale è poco più di un indice e non ha lo scopo di approfondire un argomento.
Chi ha illustrato la parte tecnica avrà redatto un documento tecnico simile al “Ferrotranviario rapporto 1.0”
https://www.comune.roma.it/PCR/resources/cms/documents/Ferrotranviario_slide.pdf
A dire il vero quanto riportato nel verbale riprende molti concetti scritti su quel rapporto (le sezioni corte sono relative al passante SUD il più trafficato) e da informazioni molto interessanti: si sta procedendo nella metrotranvia EST (Ponte Mammolo – Subaugusta; Ponte Mammolo – Jonio).
Renzi/Delrio che hanno detto a Marino ? presenta dei progetti e noi li valuteremo ? bene questi sono dei progetti
Su la Roma – Nord con il nuovo orario se è separata la parte Urbana da quella Extra-Urbana: non mi sembra cosi illogico sopratutto nell’ipotesi di trasformare la parte urbana in una metro leggera (vi ricordate qu
Per Giuseppe P:
scusa ma qui non c’è molto da capire … ci troviamo di fronte a dei cani (senza offesa per i quadrupedi, sicuramente più intelligenti) prestati alla politica causa totale incapacità intellettiva nonché linguistico – grammaticale (vedasi come parlano e scrivono); totalmente impossibilitati a connettere i loro neuroni, come affermato recentemente e sciaguratamente dal sedicente sindaco, riguardo alcune primarie infrastrutture di trasporto a servizio di una rilevante area metropolitana nonché capitale d’Italia.
All’uopo ti voglio ricordare come una delle tante cause che contribuì a ritardare di anni l’attivazione della metro A nel 1980 fu l’aver affidato la progettazione del deposito officina di Anagnina a soggetti del genere, chiaramente e debitamente sponsorizzati dai politici del momento; il risultato si tradusse in un capannone realizzato senza i binari e la relativa impiantistica per i convogli; particolari, evidentemente, di ben poco conto per gli estensori del progetto, convinti come erano si trattasse di una rimessa per autobus.
Trovo inoltre ancora più sconcio che, in tempi di vacche magre come quelli che stiamo vivendo (ma evidentemente la cosa non riguarda tutti, ci sono sempre i soliti furbetti del quartierino) in cui tutti i cittadini contribuenti sono chiamati a stringere la cinghia per cercare di salvare questa sottospecie di Titanic, ci troviamo di fronte a simili soggetti che, nel corso di una delle loro tante inconcludenti riunioni alle quali sono regolarmente chiamati a partecipare, previa elargizione pubblica di un generoso obolo in forma di gettone di presenza a loro favore, non solo non capiscono assolutamente nulla di quanto chiamati a discutere, finendo col non decidere un accidenti, ma si presentano o escono dalla riunione quando vogliono loro, tanto chi li controlla (ne fa fede il verbale) … e poi questi signori hanno o no un potere decisionale o di veto sugli specifici argomenti ??
Sono inoltre portato per natura a diffidare di simili teste di legno, stante il maelstrom malavitoso nella quale si trova immersa l’intera realtà politico imprenditoriale cittadina; al riguardo appare decisamente illuminante quanto riportato dal quotidiano “Il Messaggero” circa il mantenimento delle misure cautelari per l’imputato Buzzi, mirate a evitare sue nuove imbarazzanti esternazioni … ma in danno di chi ??
Aggiungo inoltre che gli attuali amministratori non sono stati neanche in grado di partorire un rapporto come il Ferrotranviario 1.0 redatto dalla precedente amministrazione Alemanno, il che è tutto dire, considerato che quel documento aveva almeno la parvenza di uno studio più o meno condivisibile, ma sempre frutto del lavoro di professionisti con un minimo di conoscenza della specifica materia.
Riguardo il millantato efficentamento delle ferrovie regionali realizzato troncando, senza alcun preavviso per l’utenza pendolare e per lo stesso personale impiegato sulla ferrovia, i collegamenti diretti fra la capitale e un capoluogo di provincia della regione come Viterbo e il suo diretto bacino di traffico (che non sarà economicamente rilevante come quelli di Frosinone o Latina ma certamente non è neanche da buttare via) si tratta della solita vecchia logica dei rami secchi: creare ad arte le premesse per una profonda disaffezione da parte dell’utenza; una volta certificata la conseguente rilevante riduzione del numero di passeggeri e abbonati procedere in nome dell’efficentamento finanziario alla sostituzione del servizio ferroviario con nuovi e fiammanti autobus, magari privati … ma a questo punto perché non chiudono anche quell’altro aborto della metro C ??
x Arnaldo,
anche se posso condividere lo sconforto per certe scelte fatte, per quanto si poteva fare e non si è fatto e per i buoni propositi che non si materializzano quasi mai io non voglio vedere solo negativo e voglio sperare che anche con piccoli passi si possa migliorare.
Forse son più pessimista di altri quindi quando viene fatto qualche cosa mi sembra un grande risultato.
Poi con calma valuto quanto è stato fatto e quanto si poteva fare e mi viene lo sconforto ma questo non frena le mie speranze.
La metro C un aborto ? Qui parliamo di un pezzo della tratta che ancora non ha intersecato nessuna linea di ferro ma qualcuno l’ha già bocciata.
L’M5 da poco inaugurata ha 3 nodi di scambio con altre metro.
Se non sbaglio la metro B inaugurata nel 1955 ha avuto dei numeri importanti solo dopo il prolungamento a Rebibbia del 1990.
Facciamo cosi sospendiamo il giudizio finché la C non incrocia le altre linee in tre punti o sono passati 35 anni dalla prima inaugurazione, magari per allora sarà diventata un successo !?
Tutti questi anni e questi soldi per fare questa schifezza?perche’ da come la dipingi, e a quamto pare te ne intendi, è una schifezza trasportisticamente parlamdo….sono avvilito.
beh una cosa certa è che se, al posto dell’attuale tracciato in esercizio, avessimo anche solo una dozzina di fermate tra Clodio e Pigneto, con tutti gli scambi e il trenino giallo potenziato, a quel punto non staremmo ad aspettare le nuove tratte come la manna dal cielo un anno dopo l’inaugurazione della linea …
Un tratto centrale -super utilizzato- non si potrebbe mai realizzare, mancando lo spazio (non indifferente) per il deposito-officina.
Il problema è sempre la mancanza di pianificazione e peggio il mantenere le decisioni prese.
Si piange sul milione e otto per la desueta stazione di Giardinetti e ci si dimentica della follia del rinnovo totale e radicale della tratta Torrenova-Pantano della moribonda linea G (in gero “tranvetto”) con doppie banchine (una rialzata per il futuro invaso a raso), traversine speciali per il passaggio allo scartamento ordinario, linea aerea a 5 (dicasi cinque) cavi, etc.etc.
TUTTO buttato (comprese le guaine di impermeabilizzazione!) dopo 2 anni, rovesciando per oltre 5 anni tutto il traffico sull’imbuto della Casilina.
Attenzione Matteo, se il termine “schifezza” si riferisce alla metro C, mi sembra inappropriato.
La metro C è tecnicamente un “gioiellino”.
Spingiamo per S.GIOVANNI SUBITO ed anche la questione economica, causa maggior utilizzo, virerà in positivo.
Ma i super pagati (e forse pure premiati) dirigenti ATAC non si pongono il problema dell’ulteriore deficit?
Stiamo tornando alla Roma papalina.
Sicuramente qualcuno ricorderà il motteggio in merito alla ferrovia Roma-Frascati del 1856 o giù di lì.
Poiché partiva oltre Porta Maggiore (nell’attuale deposito di una Ditta di combustibili) e si fermava 3-4 Km.prima di Frascati, causa la notevole livelletta, il solito Pasquino pontificò: “E’ stata inaugurata la ferrovia Roma-Frascati, che non parte da Roma e non arriva a Frascati!”
La città è finita. Facciamocene una ragione. Amen .
Amen
Tra l’altro ho capito perché si parla di spostare al 2018 l’apertura di S.Giovanni della MC. Perché sanno che la A collasserà e, essendoci nel 2018 le elezioni, sposteranno il problema sul nuovo sindaco che sicuramente non sarà l’inetto Marino.
Sicuro che Marino arriverà fino al 2018? Ottimista (o pessimista, a seconda dei punti di vista)
Aah… è inutile pensare se ne vada prima del 2018… Non lo permetterebbe mai.
Dal suo link Stefàno ci comunica che è saltata la delibera per la ripatrimonializzazione di ATAC per l’assenza degli assessori Esposito e Causi, entrambi anche con incarichi governativi … e poi vogliamo fare i paragoni con Milano, della serie siamo totalmente masochisti … anche Addis Abeba ci frega alla grande con la sua nuova modernissima rete di metro tranvie realizzata dai cinesi …
https://www.facebook.com/enricostefanoportavoce/photos/a.404237636364944.1073741832.329215930533782/758602864261751/?type=1&theater
Intanto oggi Metro C rallentata e metro A anche con blocco treni battistini termini…risposta dei macchinisti alla precettazione….??
Esposito? Passerà alla storia per aver ulteriormente ridotto il “trenino giallo”, buttando al vento milioni di euro investiti pochi anni fa per la riqualifica del capolinea giardinetti.
Inoltre per chi continua a credere alle balle del “non ci sono i soldi” e “non si possono fare le metro a Roma”. va bene puntiamo sui tram. quanti km di nuovi tram ha avviato sottomarino, quanti progetti sono stati presentati (al di là delle chiacchiera da bar nei convegni).
Vogliamo poi parlare del bike sharing. avete letto i dati sull’utilizzo del bike sharing milanese. Anche a Napoli c’è un servizio (sperimentale) di bike sharing. A Roma. No. Manco una bici che sia una
Mi sembra che un’altra notizia (clamorosa) passata sottotraccia sia la gara andata DESERTA per la fornitura in Leasing di 800 bus.
Tradotto in rating: finanziario un’azienda da spazzatura…che però ha il tempo di stampare i biglietti con il pupone per il suo 39emo compleanno. Ma chi se ne frega di Totti (so già di attirare ora antipatie di qualche ultrà….romanista).
Senza vergogna
Secondo le agenzie i bus sono 700 e le gare deserte già 2.
Ho letto sul sito http://www.Romafaschifo.com che anche ad Istanbul stanno costruendo stazioni della metropolitana dappertutto che apriranno entro il 2019. Leggendo quello che scrivono sul sito molti concittadini ne deduco che sono da biasimare, visto che esistono a loro dire altri mezzi di trasporto analoghi, tipo tram volanti, metroferrotranvie spaziali etc.. etc…
Così facendo continuiamo a dare alibi ai buffoni che ci governano (si fa per dire).
Ma Renzi non ci dice che la Turchia è un paese arretrato e l’Italia è un paese avanzato? Sottomarino non ha detto che le metro non servono? Evidentemente a Madrid, a Parigi, ad Istanbul, a Mosca, …. sono fessi. Non sarà invece che siamo nel terzo mondo e stiamo sprofondando verso il quarto?
Il bello è che molti di voi sono anche convinti che questo stato di cose sia normale.
Poi non ci lamentiamo se le multinazionali andranno ad Istanbul e non a Roma.
Salve Andrea ! un cordiale saluto a te ed a tutti gli altri collettori. Nel condividere questo stato di frustrazione, di amarezza , per la situazione, stra nota del Trasporto Pubblico da Terzo, Quarto, Quinto Mondo, Fate Vos !, per il “Torno a ripetere” ” Ritardo di circa ” 10 anni col quale ha aperto al servizio, e’ arrivata questa Prima Tratta della Linea C da Pantano a Lodi ( fosse arrivata 10 anni fa sarebbe stata, per i Tempi biblici di Roma, un’ altra cosa, purtroppo le cose sono andate come le viviamo oggi) e nel ribadire che ” anch’ Io me ne sarei andato via da Roma , almeno 10 anni fa ,e sarei andato tanto volentieri a Berlino con un trasporto pubblico piu’ efficiente del nostro ma ” Grazie a Dio” Ho trovato lavoro , fisso, qua a Roma e pago il mutuo di casa qua a Roma per cui ” da anni me ne sono dovuto fare 1 ragione della Tristezza per quanto si vive qua a Roma. Posso solo dire ” Andiamo avanti! abbiamo capito che e’ tutto 1 schifo e che tutte le altre citta’ del mondo sono migliori di Noi. Ho visto sul sito ” www. metrocspa.t ” Lavori in corso, Galleria fotografica Stazione San Giovanni , l’ aggiornamento a Settembre 2015 delle foto ( col confronto con Aprile – Maggio 2015 ) dello stato dei lavori dove si può vedere che all’ interno della Galleria hanno posizionato i binari ed hanno montato le Scale mobili . Con molta probabilità, mi auguro, nella seconda meta’ 2016 avranno terminato questo scavo delle 2 nuove Gallerie di sotto attraversamento Linea A , e apriranno al pubblico questo nodo di scambio, pur senza il Tronchino di Manovra a Via Sannio Prox.mo venturo. Ci sono anche le foto , anche queste aggiornate a Settemb. 2015 dei Lavori nella Tratta T3 c/o Staz. Amba Aradam- Ipponio e ” Fori Imperiali “. Almeno stasera( tra 5 minuti esco dal lavoro ), se voglio, 1 viaggio a bordo della Metro C lo posso fare , diversamente da 1 anno fa, 14 Settemb. 2014
Michele ha scritto:
….Almeno stasera( tra 5 minuti esco dal lavoro ), se …..
Premesso che sono un libero professionista (quindi sto togliendo tempo e soldi solo a me stesso) e che per scrivere bisogna prima leggere, comprendere e riflettere, in quelle poche parole di Michele c’è la spiegazione perché in Italia tanto troppo va male.
Corrispondo molto coi tedeschi e questi per questioni personali scrivono e/o rispondono prima delle 8 o dopo le 17, ossia fuori dell’orario di lavoro.
Forse stanno bene anche per questo……
Aggiungerei pure che anche Istanbul, già nota come Costantinopoli e prima ancora Bisanzio, è antica quanto e più di Roma ed è piena di reperti archeologici, eppure le metro le stanno facendo lo stesso, e hanno fatto pure un passante ferroviario che passa sotto il Bosforo.
Voglio evidenziare un evento significativo riguardante le vicende del tpl romano, totalmente e colpevolmente ignorato sia dai media che dal Comitato; mi riferisco alla riunione della Commissione Comunale sulla Mobilità tenutasi in Roma martedì 8 settembre 2015 avente come ordine del giorno la ferrovia Roma – Giardinetti; alla stessa erano presenti quasi tutti i soggetti interessati, Comune, Atac, Agenzia della Mobilità, Municipio VI; unico grande assente la Regione Lazio alla quale evidentemente ben poco interessano le sorti di una infrastruttura ferroviaria di sua proprietà.
Nel suo stringato intervento l’assessore alla mobilità Esposito ha dichiarato che la chiusura della tratta Centocelle – Giardinetti della ferrovia regionale sia stata esclusivamente concordata fra Regione Lazio e Atac, scaricando quindi l’attuale amministrazione comunale da qualsivoglia responsabilità e molestia in ordine alla decisione; fra le motivazioni addotte la parziale sovrapposizione degli impianti ferroviari con la metro C e l’elevata elusione tariffaria riscontrata lungo le linee a servizio della collettrice Casilina.
Alla luce degli accertati rilevanti disagi per l’utenza manifestatisi lungo la collettrice Casilina a seguito dei citati provvedimenti di razionalizzazione della rete di superficie correnti dal 3 agosto 2015, destinati peraltro ad acuirsi in previsione della riapertura dell’anno scolastico, l’assessore, preso atto di quanto sopra, ha manifestato la sua più completa disponibilità ad intervenire, dicendosi pronto ad affidare la gestione delle linee bus a Roma TPL qualora Atac non disponga di mezzi adeguati.
Praticamente una certezza considerato lo stato di obsolescenza e senescenza della quasi totalità del parco bus Atac, contribuendo inoltre con tali poco lungimiranti decisioni ad aggravare il traffico e l’inquinamento in un contesto viario quale quello delle aree gravitanti lungo la Casilina, caratterizzato da una scarsissima dotazione infrastrutturale.
L’assessore alla mobilità ha inoltre manifestato l’impraticabilità, allo stato attuale, riguardo una possibile auspicata riapertura della tratta Centocelle – Giardinetti, essendosi nel frattempo proceduto a trasferire buona parte del personale di macchina sulla Roma – Lido, sottolineando inoltre come il ristorno delle risorse umane colà destinate necessiti di un lunghissimo iter burocratico.
Al riguardo gli intendimenti della Regione Lazio rimangono quelli di impiegare le economie finanziarie così ottenute, quantificate intorno ai 5 milioni di euro annui, sulla Roma – Lido contribuendone ad alleviare le ben note criticità e contemporaneamente di sanare le sovrapposizioni in materia di offerta apparentemente originate dalla coesistenza fra la tratta Centocelle – Giardinetti con gli impianti della metro C; e qualcuno pensa che a Roma non ci siano amministratori pubblici virtuosi …
E’ intervenuto quindi l’assessore alla mobilità del VI municipio Alveti osservando come il trasporto pubblico del quadrante, prima gestito con i moderni mezzi di Roma TPL, sia peggiorato considerevolmente; vuoi per la soppressione – ristrutturazione di diverse linee di autobus, vuoi per la limitazione a Centocelle della ferrovia; inoltre il progetto di riqualificazione della collettrice Casilina, condiviso con l’Agenzia della Mobilità, è destinato a rimanere lettera morta senza quel pilastro fondamentale rappresentato dalla ferrovia Roma – Giardinetti.
Nell’attualità non c’è più un efficiente servizio di adduzione alle fermate della metro in quanto gli obsoleti bus Atac viaggiano lungo itinerari spesso contorti con frequenze estremamente diradate, subendo ulteriori considerevoli ritardi a causa del traffico stanti le caratteristiche viarie dei quartieri attraversati; inoltre la sovrapposizione tra metro C e Roma – Giardinetti è relativa, specie se si considerano fermate come Giardinetti e Torre Maura con aree di influenza ben diverse e distanti fra le due infrastrutture.
Il frutto delle scellerate decisioni in materia di tpl connesse all’attivazione del tronco Lodi – Parco di Centocelle della metro C si traduce tutto in quel catastrofico dato sulle presenze giornaliere di viaggiatori paganti della tratta Lodi – Pantano della metro C sussurrato a mezza bocca da un imbarazzato responsabile di una delle funzioni apicali presenti alla riunione: e cioè in circa 30.000 viaggiatori giornalieri (in precedenza ne dichiaravano 36.000); praticamente una nullità per una linea di metropolitana così costosa che vede durante l’arco della giornata corse con meno di 20 (ripeto venti) viaggiatori a bordo.
C’è da chiedersi se anche a Roma per la linea C non si arrivino ad adottare draconiane decisioni in materia di esercizio, come quelle da tempo praticate sulla linea 6 della metropolitana di Napoli riguardo gli orari apertura al pubblico …
La presidente di Commissione ha quindi riassunto la situazione, sottolineando come la chiusura della Centocelle – Giardinetti, nonostante la coincidenza del percorso con la metro C, abbia comportato preoccupanti disagi per l’utenza: soprattutto in vista della riapertura delle scuole è perciò necessaria una revisione del servizio di adduzione alla metro C dai quartieri contermini per sfruttare al massimo la nuova infrastruttura (siamo alle solite, sul genere di quanto infelicemente praticato all’epoca dell’inaugurazione della linea A della metro).
Per Atac è quindi intervenuto il direttore di esercizio di metro ferrovie Nicastro il quale, in prima battuta, ha tenuto a sottolineare come ogni decisione presa dall’azienda passi necessariamente attraverso il Comune di Roma, suo azionista di riferimento; sconfessando con ciò quanto precedentemente dichiarato dall’assessore alla mobilità Esposito riguardo la chiusura della tratta Centocelle – Giardinetti della ferrovia regionale, concordata, a dire di quest’ultimo, esclusivamente fra Regione Lazio e Atac.
Nonostante gli sia stato più volte richiesto chi fosse l’interlocutore del Comune per quanto concerne la sospensione della tratta Centocelle – Giardinetti, non è emerso un nominativo certo e inequivocabile, della serie non c’è alcun colpevole; secondo il responsabile di Atac Nicastro questa non è stata certamente una decisione aziendale unilaterale, ma frutto di un accordo (sottobanco ??) fra Regione Lazio e Comune di Roma, maggiore azionista di Atac.
Il consigliere Stefàno ha quindi fatto osservare che i convogli della metro C viaggeranno per almeno altri 7 anni con una frequenza non inferiore ai 12 minuti nel tratto esterno Alessandrino – Pantano (tanto i treni non ci sono e neppure i tronchini di manovra); se mantenuto, il trenino avrebbe pertanto potuto utilmente supplire alle rilevanti esigenze di mobilità locale scarsamente soddisfatte dalla nuova linea della metro, considerate anche le frequenze estremamente dilatate che resteranno tali a lungo; la ferrovia inoltre portava, non ultimo, direttamente a Termini.
Senza contare la grande opportunità rappresentata dal prolungamento della stessa infrastruttura da Giardinetti a Anagnina – Tor Vergata a servizio della seconda Università (e, perché no, del futuribile Villaggio Olimpico); nell’attualità la sede ferroviaria è invece completamente abbandonata a se stessa e non esiste alcun serio progetto di riqualificazione; una situazione gravissima e ingiustificata specie in tempi di vacche magre come quelli che stiamo vivendo, così come anche sottolineato dall’assessore alla mobilità del VI municipio Alveti, il quale ha citato ad esempio il capolinea di Giardinetti inaugurato appena 9 anni fa e costato alla collettività 1,8 milioni di euro.
Di tutta risposta Atac ha affermato che, secondo i suoi studi, la combinazione metro C + linea bus 50 costituisce un’alternativa equivalente se non superiore rispetto al treno; inoltre il progetto per prolungare la ferrovia a Parco di Centocelle è stato presentato il 7 settembre alla Regione Lazio; il capolinea sarà ottenuto mediante un intervento a costi contenuti e sarà funzionale per lo scambio diretto con la linea C della metropolitana.
La riunione si è conclusa con una critica mossa all’Atac da parte del consigliere De Luca; in passato il lavoro frutto della collaborazione fra cittadini, Agenzia della Mobilità e Atac ha premiato in molte situazioni; in tale circostanza questo confronto virtuoso non si è verificato, creando non poche polemiche e notevoli disagi ai cittadini; prima di dismettere definitivamente chilometri di strade ferrate, specie in una città carente come Roma, occorre ponderare a lungo perché tali scelte implicano comunque la rinuncia a un patrimonio.
Siccome ci sono vari progetti e si è constatato che la metropolitana non è completamente esaustiva del sistema di trasporti, bisognerà lavorare per valorizzare la ferrovia e rendere accessibile la metropolitana scoraggiando gli evasori tariffari; il metodo, così come gli strumenti, ci sono: bisogna solamente usarli in collaborazione con i cittadini; Atac ha accolto con piacere l’osservazione, chiedendo alle parti presenti al tavolo di trasmettere un messaggio: la mobilità si evolve e qualche modifica nelle abitudini è necessaria …
I numeri della C non mi sorprendono visto che ho sentito molti concittadini considerare non praticabile fare 600 metri a piedi per scambiare con la A. Credo che la stessa lunghezza ci sia tra metro e FL ad Ostiense però fatte in un percorso sotterraneo con tapiluran rotti e tutta un altra cosa.
Io a Parigi ho fatto circa 800 metri in galleria per cambiare dalla RER A alla M11 bagagli inclusi senza problemi.
A chi “propongo” di usare la C per scambiare con la A mi rispondono che preferiscono arrivare con l’autobus sulla Tuscolana (da gardenie)… rimango perplesso.!!!
Finché non arriva a San Giovanni molti romani non la prenderanno mai in considerazione anche se le alternative sono molto più lunghe.
A riprova della disaffezione dell’utenza dalla metro C, emblematico è il rilevante incremento di passeggeri verificatosi da qualche tempo sui bus del 412, linea che si attesta nelle immediate vicinanze delle fermate Ponte Lungo metro A – Tuscolana FL1 FL3, e che da Lodi in direzione Villa Gordiani ricalca a grandi linee il tracciato della metro C, intersecandone diverse fermate.
Una linea che negli anni ha sempre svolto onestamente il compito affidatogli di collegamento fra le aree di Villa Gordiani, Tor de Schiavi e Centocelle, in primis con l’originario capolinea di largo Preneste, e successivamente come linea afferente alla metro A e alla stazione Tuscolana.
Da qualche tempo, ma specie dopo le disgraziate razionalizzazioni della rete di superficie di inizio agosto, è evidente un rilevante aumento nel numero dei passeggeri trasportati, segno tangibile che all’utenza della metro C “non gliene può fregà di meno” …
Ma la stessa cosa si sta verificando nel tratto più esterno della linea C, specie dopo il nodo di Grotte Celoni; i treni transitano semivuoti con frequenze da autobus extraurbano o peggio mentre sulla consolare è tutta una coda ininterrotta di autovetture private che hanno totalmente sostituito le vecchie ma efficienti linee di bus ultra periferiche afferenti al 105.
Non parliamo poi della disgraziatissima ipotesi di prolungare, nel mese del poi e nell’anno del mai, la metro C al Ministero AA.EE. e lungo la Cassia, in aree in cui gli unici potenziali clienti sono i filippini a servizio presso le sontuose dimore residenziali colà esistenti, i cui proprietari si guardano bene dal prendere il mezzo pubblico mischiandosi col pezzentume umano, abituati come sono ai loro suv, berline di rappresentanza con autista o raffinatissime minicar.
Al riguardo basta vedere la tipologia di utenza che prende il 2 al capolinea del Flaminio: residenti sino alla fermata di piazzale Manila, filippini diretti al nodo di piazza Mancini ove scambiano con la pletora di collegamenti diretti oltre Tevere.
Conosco bene 412, 558 etc per prova diretta per raggiungere la stazione tuscolana.
Cosi come 542 per raggiungere Monti Tiburtina e poi Tiburtina.
Tempi lunghissimi prima di riuscire a prendere la FL1 (30-45 min).
Da Monti Tiburtini al ritorno non riuscivo a salire sull’autobus e spesso me la facevo a piedi fino a via prenestina.
Cosi alla fine scooter (fino all’incidente) e adesso auto.
Ho preso la C fino a lodi (8 minuti) + 1,1 KM a piedi (io ho impiegato 10 minuti): in totale ho impiegato 18 minuti senza dover litigare con qualcuno per salire sull’autobus. Dalla prossima inizio ad andare con i mezzi e poi valuterò la fattibilità: secondo i miei TEST impiegherò lo stesso tempo senza però litigare ad ogni incrocio con un altro autista più stressato di me.
La C forse poteva passare in zone + affollate della prenestina/casilina (cosi come anche la B che ha poche fermate sull’affollata Tiburtina cosi come su Viale Marconi) però i numeri e i test prevedevano un flusso decisamente maggiore: ho sono sbagliati i numeri o la mancanza di cambio “immediato” scoraggia molti romani ad usare la C.
Le frequenze sono alte ? vero ma il treno rispetta sempre gli orari e cosi si può regolare di conseguenza.
La FL1 passa ogni 15 minuti e a ritardi mai ben definiti.
Con una semplice APP i miei colleghi normalmente escono giusto in tempo per arrivare pochi minuti prima dell’arrivo del treno evitano inutile attese al binario.
Aggiungo che c’è un APP anche per calcolare il percorso che si basa sui dati di ATAC.
per il tragitto Casa-Lavoro mi suggerisce 412 + FL1 + 771 (inutile visto che basta pochi minuti a piedi) per un totale di quasi 2 ore.
Neanche le APP amano la C ne la propongo nonostante sia più veloce (almeno per me che sono disponibile a farmi 1,1 Km in circa 10 minuti con il mio passo sostenuto)..
Credo che al di là di tutte le elucubrazioni i conti si potranno fare solo dopo che verrà attivata la stazione di S. Giovanni, anche con le note frequenze “ridotte”. Questo, secondo me, porterà ad una impennata dell'”affezione” dei cittadini verso la Metro C. Non dimenticherei poi che con l’apertura di Pigneto FL1 il bacino di utenza aumenterà ancora di più.
Non solo San Giovanni, ma anche l’interscambio con la MB (Fori Imperiali) sarà indicativo di come e quanto l’utenza usufruirà della MC. Certamente, a mio avviso, con il secondo interscambio (ma anche con l’interscambio FL a Pigneto) dovremmo assistere a una minore concentrazione di flussi su Termini, che ormai rischia di scoppiare. Da qui anche l’importanza della MD e della metrotranvia Saxa Rubra-Laurentina, se e quando decideranno di realizzarle
Aggiungo:
1) la metro B era poco usata finché non è entrata in esercizio, 35 anni dopo, il prolungamento Termini-Rebibbia.
2) La A e la B hanno una stazione di scambio con gli autobus Acotral (Anagnina e ponte Mammolo) che la C non ha ancora.
Il fatto è che se continuano a non costruire metropolitane o a non prolungarle e a non migliorare il sistema ferroviario metropolitano, la gente continuerà a usare il suv sulla Cassia, la 500 o la Ford o quant’altro in altri quartieri isolati…Ci vogliono infrastrutture moderne e capillari, e di conseguenza le amministrazioni devono poi sensibilizzare i cittadini a non usare il mezzo privato (ad eccezione dell’uso legato a motivi lavorativi), potenziando le aree pedonali e ciclabili, creando aree di parcheggio a ridosso del GRA, etc. Ma se prima non risolvono l’insufficienza/inefficenza del TPL, difficilmente cambierà qualcosa
Gentile Alessandro, come già ebbi modo di spiegare in un mio precedente intervento, Roma soffre di un alto indice di sprawl urbano che si traduce in un pessimo terreo su cui implementare una decente rete di TPL con linee di metropolitana come backbone. Milano per contro ha un eccesso opposto di alta ed omogenea densificazione urbana, anche per questo la progettazione è più semplice e viene tradotta in realizzazione puntuale. Decidere dove far passare una linea di metropolitana, più ci si allontana dal centro, più diventa un rompicapo, perché l’urbanizzazione è estremamente frastagliata e si concentra per lo più a ridosso delle consolari, fatta eccezione per i quadranti orientali (dove tuttavia non mancano enormi “buchi” come per esempio tutta la zona dell’ex aeroporto di centocelle). La Cassia: ottimo esempio di quest tipo di urbanizzazione. Le code ci sono perché mancano, è vero, alternative valide al mezzo privato, e perché anche la rete viaria è assolutamente insufficiente. Purtroppo però, risolvere là come in altre zone periferiche il problema, prolungando una linea di metropolitana, è antieconomico e poco sensato. Per come è fatta la periferia romana, andrebbe, paradossalmente, chiusa la rete di backbone in centro, e realizzati percorsi con bus, tram (dove possibile) e filobus che in modo capillare raccolgano passeggeri dalle varie periferie per farli afferire sulle stazioni delle linee metro, situate in punti strategici. Ma putroppo proprio in centro è complicato fare le metro a Roma, dove servirebbero di più
E’ vero, Roma ha un alto indice di dispersione urbana, decisamente più alto di Milano, Londra, Parigi, etc., come anch’io ho scritto precedentemente. Tuttavia, ciò considerato, non possiamo risolvere il problema con autobus che transitano ogni 30 minuti, che effettuano fermate ogni 50 metri o restano intrappolati nel traffico automobilistico e quindi impiegano tempi illimitati per congiungere un’estremità e l’altra delle città…Ad esempio le tranvie/metrotranvie potrebbero rappresentare un valido strumento intermedio, meno costoso delle metropolitane e più in grado di soddisfare un bacino d’utenza che comunque in molti quartieri periferici non può essere soddisfatto da un autobus. A maggior ragione questo confronto Roma-Milano lascia il tempo che trova proprio perché sono due città completamente diverse, per densità abitativa, per vocazione, per altimetria, per sviluppo edilizio, etc.
Siamo alle solite. Ma se la C non arriva neppure a S.Giovanni come pretendono che carichi di più. Fermiamo la A da Anagnina a Re di Roma e poi vediamo quanto carica.
Quando arriverà a Farnesina si potrà trarre un primo bilancio. Il resto sono chiacchiere inutili.
Sicuramente non servirà un convoglio a tempo di blocco (90″), ma tranne Anagnina, ove raccoglie però il flusso dai Castelli, tutto il tragitto è densamente popolato, diversamente dalla C.
Che poi dobbiamo attendere Farnesina, credo sia ironico: in tempi di App ed elaborazioni dati (se esatti e resi pubblici), dovrebbe risultare semplice comprendere il fallimento.
S.Giovanni VA APERTA SUBITO
Ci si è resi conto che la Cassia è completamente bloccata. Quindi se la metro C secondo te non serve, che cosa usiamo l’elicottero?
Prima si completa il progetto fino a Cassia, poi vedremo quanti saranno i passeggeri. Il progetto era stato fatto tenendo conto anche della linea D. Solita mentalità italiana: si fa un progetto, se ne realizza 1/10 e poi ci si lamenta che non adempie agli scopi. E’ come se si vuole fare un palazzo di 10 piani per 20 famiglie, se ne costruisce un piano solo e poi ci si lamenta se è abitato solo da due famiglie.
Ma perché ci dobbiamo far prendere in giro da quei maledetti?
Andrea, è esattamente così. Non so se è pessimismo (per carità in taluni casi giustificabili) o altro. Io peraltro, almeno, nelle ore di punta e nella tratta Pantano Lodi, continuo a vedere sempre più gente. Ovvio peraltro che visto il percorso parziale il carico massimo è solo unidirezionale (verso il centro la mattina e verso la periferia la sera).
Inoltre la frequenza di 12 minuti continua ad essere troppo penalizzante (anche se vista la puntualità dei treni, ci si può programmare limitando l’attesa)
Purtroppo sembra non esistere orario e quanto da me rilevato sugli orari è rispettato in modo random (cioè sommare 12 minuti ad un orario rilevato).
Vero è la bassa frequenza, però stamane a Malatesta (h.7,32) è passato un convoglio x Lodi praticamente vuoto; caso strano il treno per Pantano si è via via riempito (parlo comunque e purtroppo dei soli posti a sedere).
Per assurdo quindi e per aumentare l’utilizzo la frequenza dovrebbe ancora scendere: 15-20′? però con orario certo, ossia come per i treni “veri”.
Dato che questi miei interventi riguardano molto l’aspetto economico, qualcuno può farmi capire la necessità di avere le gallerie illuminate quasi a giorno?
Non è difficile abbinare al fermo treno l’accensione luci, che per sommo spreco sono accese -E DI GIORNO- anche nel lungo tratto a cielo aperto!!!
Io oggi l’ho preso alle 7:38 da Gardenie e c’era gente (molti studenti).
No so sinceramente se era quello che arrivava da Pantano e dall’Alessandrino.
La cartina riportata non va bene … la linea 5 non fisice a Garbaldi ma ora arriva fino a San Siro …
Non solo, mancano diverse fermate sulla stessa linea 4 oggetto del post
Articolo ineccepibile e in merito al fatto che a Roma la percentuale di utilizzatori della metro sarebbe pià alta rispetto a Milano è ( sarebbe ) dovuto al fatto che a Roma la rete di superficie è una NON laternativa )( infatti andiamo tutti in macchina ) … a Milano anche la rete di superficie funziona …
Scusate, ma del PUMS di Roma non se n’è fatto più nulla? Lo pubblicheranno quando sarà ora di votare?
Da milanese sono lusingato da questo articolo. E vorrei dirvi che, contrariamente a quello che possono pensare alcuni romani, alla maggior parte di noi dispiace tantissimo vedere la nostra capitale – oltre che gioiello d’arte e cultura unico al mondo – ridotta in questo modo e pensare agli umilianti confronti con Parigi, Londra, Berlino.
Vorrei però segnalarvi alcune inesattezze. L’inaugurazione della M4 è prevista per il 2022, quindi sono 7 anni di lavori e non 5, per di più dopo tantissimi ritardi burocratici e finanziari dato che i lavori dovevano originariamente partire nel… 2005! La tratta esterna di due fermate (immagino vi riferiate alla navetta Linate-Forlanini FS) NON è stata completata in tempo per Expo e quindi NON è operativa: è stata inaugurata solo la stazione della Suburbana di Forlanini. Le opposizioni dei comitati, anche con scene plateali tipo incatenamenti, ci sono state anche qui, ma alla fine si è raggiunto un compromesso migliorativo che permetterà di tagliare meno alberi e trasportare le terre di scavo in modo più ecologico. Neanche a Milano è tutto rose e fiori…
Qualche riflessione sul perché il sistema dei trasporti milanese è così efficiente: 1) la metro è stata pensata come una rete FIN DALL’INIZIO (se andate a vedere le proposte degli anni 50, ci sono già tutte le linee, quasi identiche a come sono oggi), 2) le risorse sono state ottimizzate disegnando una rete molto razionale che, pur con un’estensione limitata, toccasse quasi tutti i grandi poli attrattori della città, 3) fin dall’inizio il sistema è stato pensato come INTERMODALE, con un forte interscambio con le ferrovie e le tangenziali e molti parcheggi di scambio, 4) si è avuta la lungimiranza di mantenere i tram come spina dorsale del trasporto di superficie (un errore gravissimo per Roma eliminarli, a maggior ragione in una città dove si sa che è così complicato scavare!). E ovviamente 5) l’ATM è gestita come una vera azienda, con criteri privatistici, e quindi è in attivo e ha i soldi per fare investimenti in autofinanziamento.
Nel vostro quadro avete omesso di parlare della Suburbana, che ha migliorato tantissimo i collegamenti con l’hinterland ed è ormai una vera e propria S-Bahn centro-europea che, grazie al passante sotterraneo, in centro funziona da quinta linea di metro. Aggiungerei anche l’eccezionale successo del car sharing e bike sharing.
A proposito del differente atteggiamento, vorrei fare una riflessione, sperando di non offendere nessuno. Storicamente, a Milano tutto quello che c’è, o quasi, se lo sono costruito i milanesi (autoctoni o naturalizzati) mattone su mattone (in alcuni casi letteralmente, come nel dopoguerra).
A Roma invece, da innumerevoli secoli tutto è un po’ calato dall’alto, prima dai papi e poi dal governo centrale: insomma, il Duomo l’hanno voluto, costruito e pagato i milanesi; San Pietro è stata commissionata da papi non romani ad architetti e artisti non romani e pagata con la vendita delle indulgenze… Mentre Parigi e Londra sono diventate capitali perché erano GIA’ le città più importanti dei rispettivi paesi, Roma è stata fatta capitale dai piemontesi ma, arte a chiesa a parte, nel 1870 era una cittadina assolutamente minore (Rispetto a una metropoli come Napoli, ad esempio).
Forse per questo c’è così poco attaccamento e rispetto da parte dei romani verso l’enorme patrimonio che sono chiamati a custodire (e a far funzuonare, trasporti inclusi!). Chissà, forse l’attuale crisi può essere la molla che farà finalmente cambiare le cose!
Ottimo post e concordo in toto..la progettualità delle linee tram, passanti e metro di Milano è paragonabile a quella delle grandi città europee.
Effettivamente poi l’orgoglio laborioso milanese ed il rispetto per la propria città qui a Roma non si ritrovano neanche lontanamente!
Sembra che abbiano scelto Tor Vergata per il Villagio Olimpico per le Olimpiadi 2024 che ovviamente non avremo mai visto come è ridotta la città. Tuttavia la logica vuole che sia l’occasione buona per fare la metro leggera tra Torre Angela MC e Anagnina MA. Questa sarà la cartina di tornasole. Se tale opera non sarà almeno proposta vuol dire che sono ridicoli e vanno spernacchiati a più non posso.
Immagino che Malagò Giovanni sia un omonimo rispetto al Malagò Giovanni del fallimento dei mondiali di nuoto 2009… e stessa omonimia riguarda Cordero di Montezemolo Luca….(Italia 90 e gli scandalosi stadi.
D”accordo sulla considerazione della metro leggera. Riemergerebbe inoltre l’altro grande errore sulla Metro C. Non aver progettato Stazione Metro C Tor Vergata
Penso proprio che approfitteranno di questo per portare la termine lo studio di fattbilità per la metro leggera anagnina-torre angela! direi meno male! oltre al fatto che veramente le vele di calatrava non possono che essere finite! l’area di tor vergata è potenzialmente ottima in tutti i sensi!
Credo che la proposta ci sia, cioè il (ben pagato?) progetto. Peccato che ci si inventi un nuovo sistema di trasporto, con relativo deposito, materiale, etc.etc. utilizzabile solo per questo sistema.
Non mi sembra economicamente valido; anziché chiacchiere e progetti (sempre ben pagati?), in decine di anni da Anagnina a Ciampino e Grotte Celoni, passando per Tor Vergata, quante stazioni si sarebbero potuto costruire?
Che poi è la filosofia vincente di Milano! Talpa, un anno e nuova stazione….
Condivido, purtroppo, il contenuto dell’articolo, e soprattutto il senso, la logica, il messaggio che contiene. Ci può stare di essere in ritardo rispetto alla più evoluta Milano per oggettive difficoltà archeologiche, geologiche e urbanistiche. Ci può anche stare che, parliamoci chiaro, Milano è da sempre (almeno un secolo) la locomotiva del Paese e al centro della zona più ricca, più produttiva e più avanzata della penisola, e quindi non occorre stupirsi di oggettivo, storico vantaggio rispetto a una capitale che, 150 anni fa, era assolutamente marginale nell’Europa moderna.
Quello che non si sopporta, però, è che ancora oggi, nel 2015, tutto converge sulla constatazione che Roma è indegna di essere capitale di uno Stato moderno. Che è un porto delle nebbie dove la progettualità non è impossibile ma inutile. Dove tutti debbono rassegnarsi al triste, immutabile destino dell’immobilità. E poi, nel caso nostro, lottare e sostenere la causa delle metropolitane è un hobby di una ristrettissima minoranza (comitati o poco più), mentre in qualunque paese vagamente civile in una simile situazione un’insurrezione ci sarebbe stata da decenni. Vogliamo continuare così??
Il fatto è che in qualsiasi paese civile non si è mai verificata alcuna rivoluzione per metropolitane o miglior trasporto pubblico perché altrove sono le singole istituzioni locali e nazionali che, di fronte a necessità abitative ed economiche, hanno provveduto a realizzare le adeguate infrastrutture, magari non dovendo oltrepassare i muri della Soprintendenza o di qualche comitato anti-modernità. Tieni presente comunque che a Roma, giá da anni, ci sono numerosi progetti mai realizzati o aboliti o solo annunciati che porterebbero un po’ di respiro sul piano della mobilità all’interno della città. E non dimentichiamo che Roma, fino agli anni ’50, godeva di una fitta rete tranviaria (poi smantellata praticamente quasi tutta) che attualmente avrebbe potuto essere ridimensionata, prolungata, modernizzata e gestita secondo criteri più altamente tecnologici. Comunque perché ‘milanesizzarsi? E perché allora non ‘londrizzarsi’ o ‘parigizzarsi’ o ‘moschizzarsi’…In pratica tutte le grandi città europee avrebbero da insegnarci qualcosa sul piano del TPL. Tuttavia, secondo me, e sono d’accordo in tal senso con Simone, bisogna agire in modo autonomo, considerare certamente degli esempi provenienti dall’esterno ma contestualizzarli, adattarli alla città in questione, che, non è da sottovalutare, ha una densità abitativa di gran lunga più bassa di Milano, Parigi, Londra, etc…soprattutto al di fuori dell’Anello ferroviario, e questo soprattutto per demerito di chi ha realizzato molti quartieri negli anni ’50/’60
Con me sfondi una porta aperta. Milanesizzarsi? Non sarebbe neanche necessario, comunque basta tener presente che Milano (pur con le sue pecche, per carità) ha dimostrato di far funzionale sia il metodo Milano che il metodo Roma (almeno così sarà per parte della linea 4, mi pare) in tempi ragionevoli e con esito certo. I progetti in piedi da anni?? Beh, è dalla fine degli anni ’80 che ho sentito parlare di linea C e solo oggi si comincia ad intravedere qualcosa di concreto … magari in trent’anni uno potrebbe ambire qualcosa di più concreto che un rifacimento del trenino della Casilina che ancora non attraversa il centro. Sarebbe bastato anche solo fare la stazione Pigneto per rendere il tutto un pò meno inutile … Pure i tanti altri progetti: anello ferroviario? Una barzelletta che va avanti da Italia 90. Linea D?? irrealizzabile, scordatevela. Adeguamento della Lido in linea E?? Macchè, una chimera anche quella. Chiudo ricordando solo che nel 2001 Roma era passata in testa come PIL. Un simile crollo non me lo sarei aspettato.
Comprendo il tuo pessimismo ma io voglio essere (un po più) positivo.
Per Pigneto Alessio nella precedente discussione ha linkato il banda di gara chiuso i primi di settembre.
http://www.gare.rfi.it/cms/v/index.jsp?vgnextoid=075100775786e410VgnVCM1000008916f90aRCRD
Il tombamento sarà parziale (22 milioni) e non come previsto nella prima fase ( 78 mil) e interesserà solo FL1 e FL3 (i due treni che arrivano a Tiburtina).
Meglio di niente anche se la stazione va completeta nelle due fasi previste in modo da diventare un punto di scambio per le FL.
Vista le estensioni di Roma e la sua bassa densità le FL sono fondamentali e vanno migliorate visto il loro enorme potenziale.
Nel rapporto Pendolaria 2014 Fl1 e la FL3 sono le uniche linea di classe A (frequenza sotto i 15 minuti) e le più frequentate dopo le due linee concesse (Roma Lido e Roma Nord che per me devono diventare delle metro )
Ho visto che stanno lavorando sia alla Stazione Ponte di Nona (FL2) che alla Stazione Acilia Sud (Roma Lido).
Sulla Roma Lido con il nuovo orario hanno aumentato le corse , spostato i macchinisti della Termini-Centocelle e dei treni dalle altre metro. Speriamo che questo basti per rispettare il nuovo orario.
Inoltre per il nuovo stadio ATAC ha bocciato il prolungamento della B (concordo) e chiesto il potenziamento della Roma Lido: magari con i 50 milioni oltre alla nuova stazione Tor Di Valle uscirà qualche nuovo treno per questa linea.
Spero che per una volta gli interessi “privati” coincidano con quelli pubblici.
Non serve molto per trasformare questa linea in una vera metropolitana che già così porta 90000 persone al giorno, come la M5 su citata anche se con molti più km, e con la stazione Acilia Sud e il nuovo stadio può aumentare di molto il numero di passeggeri.
La cosa che fa rabbia è che, sulla carta, si potrebbe passare da tre a cinque linee in (relativamente) poche mosse, e in pochi anni, utilizzando l’esistente. Basterebbe darsi una smossa e realizzare una breve ma CENTRALE tratta di linea D, di raccordo tra Trastevere e Spagna utilizzando stazioni e fermate già esistenti o comunque previste. Sarebbe comunque una (breve) linea centrale cui affiancare la linea E (ex Lido) in contemporanea ristrutturazione ed adeguamento a linea metro con le nuove stazioni previste.
E non dimentichiamo la Roma Nord che doveva diventare la linea F. Se oltre al nuovo capolinea si realizzasse la fermata Valle Giulia e si comprassero nuovi treni climatizzati diventerebbe una metro leggera. In fin dei conti questa linea ha un capolinea in pieno centro, non è una semplice FL. Se poi si chiude l’anello ferroviario Nord ci sarà uno bacino maggiore.
Ma qui parliamo di fantascienza … Se torniamo alla realtà la Roma Lido ha un potenziale e una probabilità maggiore si trasformarsi in metro.
Un cordiale saluto a tutti. Scusate per l’ ora notturna ” non ho ancora sonno. Io voglio cercare , nonostante questo articolo faccia di tutto per buttare giu’ il morale, per deprimerci, per farci sentire delle M…e paragonati a Milano, nonostante tutto cio’ voglio Essere Positivo, continuare a sperare nel Futuro e vi vorrei ricordare, cercando di apprezzare quel poco che siamo riusciti ad ottenere qua a Roma. il 3 Maggio del 1990 apri’ a Milano la Loro Terza Linea , la n.3 la ? La linea Gialla !1 il 3 Maggio del 1990 qua a Roma, l’ attuale Linea B terminava il servizio a ” TERMINI !! Secondo voi la Linea B era 1 Linea della Metro?? No !! solo 1/ 2 Linea, 1 Fallimento ! visto che era stata inaugurata il 9 Febbraio del 1955, Poi ” Grazie a Dio ” l’ 8 Dicembre del 1990 apri’ al servizio il Prolungamento Termini- Rebibbia e da allora divenne 1 vera Linea e passammo ad avere ” 2 ” Linee della Metro. Dopo 10 anni di lavori il 1 Gennaio del 2000 apri’ al pubblico il Prolungamento della Linea A che, dopo Ottaviano arrivo’ fino a Battistini. Anche in quel caso ” Meglio poco in piu’ che niente. Poi il 13 Giugno del 2012 apri’ al servizio la Diramazione Bologna Conca d’ Oro B1 , mentre nel frattempo i Treni della Linea A erano stati totalmente sostituiti con i Caf, con l’ Aria condizionata. Un’ altra cosa che vi vorrei dire e chiedere ” Vi ricordate che tutti festeggiarono il 9 .11.2014 l’ Apertura delle Linea C da Pantano a Parco di Centocelle con ” Orario di Servizio dalle 5.30 alle ?? Alle 18.30?? A me cascarono le braccia ! mi sembrò 1 Fallimento Totale !! 7 anni di Lavori, pensavo e mi dicevo ” Per questo Cesso ! di Tratta Breve, con quest’ orario. Poi per fortuna col tempo le cose sono Migliorate ” IL 27 aprile 2015 L’ Orario e’ stato Prolungato alle ore 23.30 e ” Grazie a Dio dal 29.06.2015, con l’ apertura al servizio ( festeggiata con voi, la Gita di Carlo Trenino Blu ) della Tratta Parco di Centocelle- Lodi ” Solo ed esclusivamente dal 29. 06.2015 Possiamo dire di Avere , nonostante5, se non 10 anni di ritardo ” 1 Nuova Terza Linea della Metro. E’ vero abbiamo tutti Noi dei grandi Rodimenti di C..o per i 5-10 anni di ritardo con cui e’ arrivata la Linea C. Certo se la tratta Pantano- Lodi fosse arrivata il 29.06.2005 sarebbe stata tutta un’ altra storia e a quest’ ora avremmo già ‘avuto i 2 scambi a San Giovanni ( prox.mo venturo. magari seconda meta’ 2016 ) ed al Colosseo con la Linea B. 1 anno fa l’ 11 Settembre del 2014 Roma aveva ancora ” 2 Linee della Metro, dal 29.06.2015 ne abbiamo ” 3 ” . Meglio Tardi che mai !! e, sempre meglio oggi, in data 11 .09.2015 di quando, il 3 Maggio del 1990 Milano festeggiava l’ apertura della Terza Linea e la B ancora terminava il servizio a Termini. Sopportiamo, non ci deprimiamo, nonostante i Tempi ” Biblici e Geologici ed andiamo avanti, senza deprimersi, anzi continuando a lottare e a sperare nel futuro. Tra 15 anni esatti nel 2030 saremo messi meglio! la Linea C avra’ i 2 scambi a San Giovanni ed al Colosseo e sara’ arrivata anche a Venezia, se non oltre. A quel punto la Roma Lido sara’ in trasformazione in Linea E ed al 99% avranno iniziato a costruire 1 parte della ” Nuova Linea D
Il fatto è che la città e l’economia non aspettano i comodi dei politici; tra poco Roma sarà alla paralisi, altro che 2030, Per la C a Venezia, Rebibbia – Casal Monastero e trasformazione RL in ME massimo 2023. Per il 2030 la C deve arrivare a Cassia e ci deve essere la linea D
Non metto in dubbio il contenuto di massima del vostro post però vorrei far notare un dato. Secondo i dati che prendo da Wikipedia l’affluenza per chilometro sulle metro a Roma è quasi del 25% superiore a quella di Milano.
I dati sono questi. La metropolitana di Milano ha 1.283.000 passeggeri al giorno per 100km dichiarati, quella di Roma ha 762.000 passeggeri per 60km (la pagina ancora non è stata aggiornata con la C fino a Lodi), 48 se non consideriamo il troncone della C
Se ammettessimo i 12 km della C come linea “vera” vediamo che i passeggeri per km sono gli stessi per Roma e Milano, se invece quel troncone mozzo lo togliessimo l’affluenza per km sarebbe di 15.875 al km per Roma contro 12830 per Milano e questo dato non dovrebbe includere i portoghesi
I romani pertanto prendono il mezzo pubblico con una frequenza che è del 23% superiore a quella dei milanesi
Ci saranno di certo tutte le spiegazioni del caso ma giustamente quello che deve cambiare è la visione generale della città perché questi dati dicono che la cittadinanza romana tende a usare il mezzo pubblico più dei milanesi
Questi dati dicono che non è vero, come poi risulta dalle statistiche e da altri indici, che a Milano si possa vivere una vita intera senza bisogno di possedere un auto perché sono gli stessi milanesi che tendono a non usare il mezzo pubblico come dovrebbero
A tal proposito vorrei rimettere quel famoso indice Inrix, l’azienda concorrente del TomTom, secondo il quale Milano è la città più congestionata di Europa
http://www.ecodallecitta.it/notizie/379731/milano-citta-piu-congestionata-deuropa-per-inrix-ma-non-per-tomtom-chi-ha-ragione/
(Quote)
A differenza di altre città, sempre mediamente trafficate durante tutte le ore del giorno, a Milano le ore di punta determinano un picco esponenziale del rallentamento, con una differenza fra i tempi di percorrenza incredibilmente alta rispetto alle altre ore della giornata. Come avranno notato i milanesi, anche senza l’aiuto di Inrix e TomTom.
Come numeri assoluti forse si, ma bisogna vedere la percentuale sul totale degli abitanti che si spostano. Ed a Roma solo il 27% si sposta con il TPL. Se ci fossero più metropolitane allora si che si arriverebbe al 50% ed oltre
Omonimo, io te vojo bene, non fosse altro per il tuo nome, pero quello che dici tu, e’ un po’ un riconsolarsi con l’ajetto, secondo me….la realta, e’ ce a Milano hanno piu km di metro, piu linee, e piu efficenza….che poi i romani possano pendere di piu la metro o no, non cambia quello che secondo me e’ il spoggetto dell’articolo e del discorso in generale:l’effeicenza romana e l’efficenza milanese, lo sviluppo romano e lo sviluppo milanese in termini di infrastrutture, e piu specificamente le metropolitane o trasporto pubblico in generale!
Ciao omonimo, buona giornata
Io vivo a Milano da 10 anni e, come tanti qui, non ho neanche la macchina (l’ultima l’ho venduta nel 2011) perché qua non serve. Quindi non posso confermarti come automobilista se sono esatte o meno le rilevazioni di questo Inrix (nome vagamente sacrilego) , ma posso dirti che le ultime statistiche ufficiali dicono che il traffico è calato del 38% dopo l’introduzione di Area C e la percezione come pedone/scooterista, mia e di tutti quelli con cui mi confronto, è un deciso miglioramento.
Quanto ai tuoi calcoli sulla metro, premesso che non stiamo facendo una gara, è proprio il tuo presupposto di partenza che è sbagliato: dividere i passeggeri per chilometri non ti dà la frequenza, ma casomai il tasso di affollamento. È ovvio che, avendo le due aree metropolitane più o meno la stessa popolazione ma essendo la metro di Roma lunga poco più della metà di quella di Milano, quella di Roma sia più congestionata.
Io non credo che “milanesizzarsi” sarebbe né praticabile, né auspicabile; anche perché quando si cerca di imitare gli altri, si finisce spesso per assumerne solo i vizi e non le virtù. Io credoninvece che si dovrebbe recuperare quella progettualità che fino agli anni 70 ha permesso a Roma di realizzare le prime due linee di metropolitana, rimanendo in tutto e per tutto al passo con Milano, e nonostante i nimby di allora non mancassero (pensiamo a piazza di Spagna)
Mario, mi permetta, ma milanesizzarci tutti è invece l’unica strada per evitarebil declino inesorabile di questa città, come giustamente reputa il Comitato in quella ottina sintesi di questo eccellente post. I vizi meneghini, mi consenta, ce li abhiamo già tutti (corruziine, tangenti) e anche di più, quindi a imitareblo stile milanese no avremmo che da guadagnarci. I monumenti e il clima, unici pregi che ha Roma rispetto a Milano, non ce li toglierebbe comunque nessuno. Con simpatia
Alex, ma cosa vorrebbe dire milanesizzarci? Lo chiedo anche al comitato che ha lanciato questa provocazione, perché tale mi sembra, più che una proposta seria. Se me lo spiegate voi magari ci provo anch’io, ma fateme capì che cosa dovrei da fa! Io so de Testaccio e nun me viè da parlà come fanno quelli li der nord…. Al di là delle battute, certo che mi viene proprio lo sconforto. Fra cinque anni a Milano avranno costruito una nuova intera linea di metropolitana, partendo da zero e con ben sei fermate in centro, mentre noi, forse, e sottolineo forse, avremo una minitratta di due fermate in più della linea C, che non sarà ancora arrivata nemmeno al Colosseo. Veramente desolante
Vorrebbe dire, per quanto mi riguarda, fare uno sforzo di umiltà e imparare dai milanesi almeno tre caratteristiche che li distinguono: pragmatismo, serietà, senso civico e rispetto per gli altri. Forse tre mesi di soggiorno nel capoluogo lombardo farebero bene a tutti, si tornerebbe arrichiti
Non è proprio uguale… La prima tranche della linea B ve l’ha fatta Mussolini e la linea A ve l’ha fatta l’IRI. La linea 1 e la prima parte della linea 2 i milanesi se le sono pagate da soli, emettendo dei bond comunali. Poi negli anni 70 arrivò la centralizzazione e i comuni non ebbero più l’autonomia di intraprendere queste iniziative; autonomia che ritornò in parte nei primi anni 2000 Sotto forma di project financing, che infatti è il metodo adottato per M4 e M5.
Ma sbaglio o avete qualche notizia riservata sulla T2? 😀
Mah, io penso che queste “rivalità” siano cose del passato, Roma ed i tantissimi Romani che ci abitano , secondo me, farebbero bene a pensare a se stessi, alle tantissime cose positive e belle che ci sono nella Città Eterna,non solo cultura, monumenti, storia, ma anche cose piu’ materiali, ed alle cose, purtroppo non poche, che non vanno bene. Ora, secondo me, un problema grosso sono i populisti tipo i Grillini ,perché é grazie alle loro azioni che di metropolitane si parla poco e si fa ancora meno. Ci sono poi gli intellettuali della sovrintendenza che fanno il bello ed il cattivo tempo, e ci sono anche i tanti che hanno lo scooter e le mtropolitane non le vogliono.
Ora sempre secondo me, non é restando confinati in un Forum frequentato da una parte purtroppo non grande della popolazione che si cambiano le cose, credo che occorra fare manifestazioni vere, per carità, senza fre casino, ma manifetare in strada, si’
L’ analisi è corretta e condivisibile, soprattutto nel suo intento di denuncia.
Ma per completezza ci sarebbe da dire che si sta confrontando una Roma nel suo peggior decennio dalla sua annessione al Regno d’ Italia con il miglior quinquennio di Milano dall’ epoca della “Milano da bere” degli anni 80.
Una Roma che “esce” (?!) dagli sfaceli di Mafia Capitale, con un profondo passivo, e una Milano su cui convergevano tutti gli investimenti finanziari e gli interventi politici per l’ Expo.
E’ curioso come sulla stampa ultimamente è un proliferare di confronti Roma-Milano, quando non ne ricordo così tanti quando Roma prendeva la copertina del Time come buon modello di sviluppo di capitale europea e Milano tuttosommato rimaneva nell’ ombra.
Dunque, se è vera la fotografia che si fa di Roma nel vostro articolo credo sia altrettanto doveroso segnalare come la città goda di pessima stampa, dove non si capisce dove finisce la denuncia costruttiva (come credo sia la vostra) e cominci l’ intento denigratorio. Il sospetto è che chi denigra lo faccia in riferimento ad una presunta mancanza di civiltà del cittadino romano più che addossare le responsabilità all’ incancrenimento politico-istituzionale e le dinamiche affaristico-criminali che sono all’ ordine del giorno della cronaca.
Noi romani, che abbiamo le tasse locali più alte d’ Italia e i servizi più inadeguati, siamo vittime e non complici. E vorrei che questo emergesse sempre da questo genere di analisi.
Andrea,
Anche Milano è peggiorata e non è certamente nel periodo migliore della sua storia. Anzi. Non è affatto così. C’è corruzione ma le opere salvo eccezioni si finiscono. Vedi expo, vedi metro, vedi palazzo regione vedi nuovo skyline. A Roma negli ultimi decenni cosa? Auditorium (bellissimo) e poi? Acquario, nuvola, e la vela che è ancora li assieme alla città dello sport e tutte le opere dei mondiali di nuoto.
Albertini-Moratti non me lo ricordo come un gran momento per Milano. Ma di certo con l’Expo ha ricevuto un bel restyling.
Poi mi citi alcune opere incompiute di Roma, le stesse dell’articolo, concludendo che nulla sia stato fatto negli “ultimi decenni” (addirittura?).
A Roma fra i mondiali del 90 e il Giubileo del 2000 è stata cambiata faccia. Negli ultimissimi anni abbiamo assistito alla ricostruzione completa della seconda stazione romana, Tiburtina (brutta eh), all’apertura di due tunnel nella tangenziale est (compreso il Giovanni XXIII) che migliorano di molto la mobilità, a quasi la metà della metro C e altro che dimentico. Ci hanno mangiato? Sicuro. Si può e si deve fare di più? Sono d’accordo!
Ma a Roma siamo troppo umorali. Non va bene ma non va manco così male. E continuare a fare il confronto Roma-Milano in un periodo in cui a Roma le cose non vanno bene e a Milano vanno benissimo è quantomeno curioso. Ribadisco che non ricordo confronti simili quando a Milano c’era Albertini e Roma aveva la copertina del Time. Poi oh… Magari è anche normale che il fatto che la capitale di uno stato sia la migliore città dove vivere non faccia notizia e il contrario invece si.
Tiburtina, molto bella, ma non l’ho appositamente citata. Come è stata ristrutturata Tiburtina, è stata ristrutturata Milano Centrale, Napoli, Bologna e Torino Porta Susa. Il merito non è stato dell’amministrazione comunale, provinciale o regionale, ma di ferrovie, realtà che contesto molto ma che quantomeno produce dei risultati.
A Milano le cose non vanno affatto benissimo. Non è così. Non potrebbe essere altrimenti. L’Italia vive uno dei periodi peggiori della storia, la congiuntura è quella che è. Pisapia è odiato quanto Marino ed ha fatto anche lui danni.
Vanno sicuramente meglio perché quantomeno c’è stata e c’è una progettualità. (il succo dell’articolo è correttamente questo)
Un altro esempio? Il bike sharing. A Roma non vi è nemmeno una bici che sia una. Milano sembra diventata una città dell’Emila quanto ad uso della bici(anche di inverno quando possibile) e credo che Roma sia l’unica delle grandi città europee a non avere un servizio di bike sharing. C’è un servizio di bike sharing sperimentale anche a Napoli. A Roma no.
Qui non solo non si costruisce, ma non si valorizza nemmeno quello che si ha, anzi lo si distrugge (vedi dismissione del trenino e abbandono dello stadio flaminio).
Comunque è inutile continuare. Io vivo a Roma e “tifo” Roma, essere realisti non significa essere pessimisti, semmai avere cognizione delle tante criticità e cercare di ripartire.
Ma infatti dico che l’ articolo è condivisibile e lo dico come prima cosa: manca la progettualità (o di dare continuità alla progettualità e alle promesse). Ma dico pure che oggi il confronto lascia un pò basiti, perchè arriva in un contesto storico molto particolare e sfavorevole per Roma e in un coro di confronti similari, a cui per me MetroxRoma, che vedo come una “testata” più seria ed equilibrata rispetto ad altre, poteva decidere di non unirsi e magari tentare di fare un’ analisi diversa.
E a maggior ragione perchè la progettualità non è sempre stata assente. Solo una manciata di anni fa veniva presentato il Piano Regolatore Generale dopo anni di vuoto amministrativo. Un piano regolatore che è stato ritenuto buono da tutti. E la metro C e D furono riconfermate proprio da quel PRG. Mancano i passaggi successivi. Perchè? Amministrazioni inadeguate, mafia capitale, interferenze di politica e comitati, il deficit di Atac e Ama, etc. Probabilmente tutto questo insieme. Milano, la “periferica” Milano, ha il vantaggio di essere abbastanza lontana, geograficamente e soprattutto politicamente dal centro, da non essere diventata l’ emblema dei mali italiani. Roma no. Roma è l’ Italia, nel bene e nel male. Oggi nel male.
Ma vorrei aggiungere che il confronto Roma-Milano è impietoso soprattutto dal punto di vista delle metropolitane. Roma non sarà mai una città con una rete metropolitana di tipo europeo. Non può semplicemente esserlo, per ragioni strutturali. Dovrà puntare altre direzioni e trovare altre soluzioni, magari innovative e originali, per la modernità. Per restare ai trasporti, la priorità, attuabile in breve tempo e con investimenti tutto sommato sostenibili, sarebbe di trasformare linee-ex-concesse e le varie ferrovie locali di RFI in servizi veramente metropolitani. Con passaggi che si attestino sui 7-8 minuti e chiusura del servizio dopo la mezzanotte. Già questo risolverebbe tantissimo.
Che Roma non possa avere le metropolitane per ragioni strutturali è quello che vogliono farci credere. la realtà è che ormai è impossibile spostarsi e tutti sono rassegnati. Prendiamo esempio da Milano e non ci facciamo prendere più in giro.
Dici? Io vivo a Milano e la percezione mia della maggior parte delle persone con cui parlo è che negli ultimi anni Milano sia nettamente migliorata e non solo grazie a Expo.
Io ho vissuto per circa un anno a Milano arrivato dal profondo sud..ora da tre anni sono a Roma. A parte il trauma della discesa nuovamente al sud (sì perchè anche Roma è sud) ora dopo tre anni la mia opinione non è cambiata: Milano è avanti anni luce rispetto a tutte le grandi città italiane..purtroppo comunque ancora indietro rispetto a grandi città europee.
L’articolo scrive cose verissime..purtroppo la città non ha scusanti! Spero prima o poi di poter tornare sù al nord.
Amen
Ma infatti se non ci fossero stati gli austriaci e in parte i francesi, Milano sarebbe ora una città arretrata al pari delle altre città italiane
Ma c’è ancora gente che racconta ‘sta favoletta? Milano è stata uno dei centri propulsori d’Europa per tutta la sua storia a partire dal tardo impero romano (ti vorrei ricordare che è stata anche capitale dell’impero d’occidente… Mai sentito parlare dell’Editto di Milano??) a parte forse la disastrosa parentesi spagnola.
Basti pensare al 400 e al Rinascimento (non a caso Leonardo ci ha vissuto 20 anni e già allora nei suoi appunti lodava la laboriosità e l’ingegno dei milanesi). Durante il dominio austriaco i funzionari erano MILANESI a parte quelli militari e annoveravano le migliori menti dell’illuminismo italiano, come Beccaria. Sono LORO e non gli austriaci che hanno fatto le riforme che avrebbero fatto ripartire la città nell’800. Infatti i milanesi stavano benissimo con Maria Teresa (che amava moltissimo Milano e si fece costruire una reggia a Monza) e non i sognavano proprio di unirsi agli altri italiani.
Fu solo con la restaurazione e la piega autoritaria che prese il governo austriaco che cominciarono a guardare ai Savoia. Non c’entra niente coi trasporti ma per amore di verità.
Ma perché, secondo lei, Roma e gli altri stati italiani sognavano di unirsi all’Italia (anzi al Regno di Sardegna)??? Ma per favore, ci vuole insegnare la storia, il solito milanese arrogante, corrotto e saccente…
Non per fare l’avvocato d’ufficio, ma non mi sembra il caso di insultare gratuitamente una persona che ha fatto delle osservazioni argomentandole in maniera garbata e civile. Vorrei che il dibattito mantenesse i toni civili che siamo riusciti tutti a mantenere finora, nonostante l’argomento si presti a tifoserie da curva. Tanto più che ha dato del “milanese” a uno che ha detto di esservisi trasferito da dieci anni
Se è per questo neppure io sono romano, ma trovo assurdo rispondere con un trattato di storia a una seppur discutibile provocazione. Comunque chiedo scusa
Fa male ma , purtroppo, è proprio così. La mia Roma , ormai, è in un declino continuo, senza fine . Sono stato poco tempo fa a Milano e le lineee metro sono 4 ben collegate, PULITE , senza disegni vari dei soliti delinquenti ; ci si muove agevolmente e non mi si venga a dire che Roma ha i reperti archeologici . Atene è lo stesso eppure anche lì in poco tempo hanno fatto linee metropolitane efficienti. Che aggiungere….che è veramente triste vedere Roma così ridotta
Già 30 anni fa quando andavo a Milano per motivi familiari vedevo già allora la grande differenza con Roma ! Per prima la raccolta differenziata per cui i cittadini erano tenuti a dividere gli scarti in diversi contenitori, mentre noi romani avevamo Malagrotta ! E poi la metro già allora pulita e decorosa perchè sempre mantenuta bene negli anni e non come a Roma dove dopo essere stata costruita è stata abbandonata a se stessa come del resto altre strutture cittadine . Ora ultimamente andando a Milano si vede ancora di più il distacco con Roma ,in questi ultimi anni la città veramente si è degradata in peggio , in tutti i campi ! Non so a chi dare la colpa o le colpe , sento dire tante cose ma non riesco a capire , certamente secondo me è diventata una metropoli che ha il titolo di capitale ma non rappresenta l’Italia e mi fa piacere che molti romani che si sentivano grandemente offesi quando si parlava dei difetti di Roma ora si accorgono delle differenze con Milano che ora è l’unica città italiana a livello europeo !
io condivido in pieno, ma mi sento di dire che Milano ha molti meno problemi strutturali rispetto a Roma. Sappiamo che scavare sotto il centro è difficile, complicato e dal risultato quasi imprevedibile. io sono arrivato alla conclusione che forse invece di fare metro si potrebbe puntare sui tram (perlomeno per il centro). ovviamente i tram funzionano SOLO se vengono isolati dal traffico con vere corsie preferenziali semafori asserviti ecc…
ovviamente tutto ciò non giustifica l’assoluta inadeguatezza dei trasporti in “periferia”
Si ma l’oggetto dell’articolo non sono le difficoltà tecniche del sotto suolo romano, che come è stranoto ci sono e rappresentano, a volte, anche una valida giustificazione ai ritardi. Quello che volevamo mettere a fuoco è l’atteggiamento della città, dei cittadini e degli amministratori. A Milano c’è terreno fertile per realizzare le metro indipendentemente dal fatto che è più facile dal punto di vista strutturale. Qui ormai ai problemi del sottosuolo bisogna aggiungere un contesto politico, burocratico (vogliamo parlare della sovrintendenza!?!??) e mediatico totalmente fuori controllo, spesso in grado di determinare o contribuire al fallimento di un progetto così importante.
Riguardo ai tram: è la solita storia vecchia. I tram vanno bene solo in presenza di un adeguata rete metro, che a Roma dovrebbe essere di almeno 4 linee, tutte presenti nel centro della città. Solo allora i tram potrebbero svolgere la funzione di trasporto secondario e capillare per chi si sposta con le metro (o comunque di supporto per chi non si trova in vicinanza di unaa metro). Il vecchio esempio è il solito: le metro sono l’hardware, i tram i software che si innestano solo in presenza del primo. Quindi viva i tram, a noi piacciono, ma non al posto delle metro bensì INSIEME alle nuove metro
Vorrei che si parlasse un po’ di più di un paio di punti
“indipendentemente dal fatto che è più facile dal punto di vista strutturale”
Ti pare poco? Facciamo un confronto di quanto è più facile scavare a Milano rispetto a Roma quando si sa benissimo che a Roma il “problema” maggiore è la presenza archeologica che Milano praticamente non ha. Quanti anni di vantaggio ha Milano rispetto a Roma, al netto di incapacità politica e corruzione, ogni volta che si progetta una nuova linea della metro?
“vogliamo parlare della sovrintendenza!?!??”
Si parliamo un po’ della sovrintendenza. O mi dite che ci sono personaggi che bloccano tutto e mi spiegate il motivo e perché a voi non sta bene, oppure evitate di tirare in ballo la sovrintendenzaa ogni 2×3 quando mi pare che i casini enormi siano dovuti ai rapporti tra comune e consorzi vari di costruttori.
Anche qui il paragone con Milano non regge. Milano dopo la guerra ha raso al suolo gran parte di quello che rimaneva della città vecchia, già mezza demolita dai bombardamenti. Basta girarla per capire come al di fuori dei punti di interesse principale abbia ben poco a che spartire con il centro di Roma.
A volte ho l’impressione che vi comportiate allo stesso modo di chi condannate. Magari qualcuno alla sovrintedenza ha i paraocchi e vede solo il suo ma qui mi pare che troppo spesso si parta in quarta focalizzando l’attenzione solo sulle metro e al diavolo il resto.
Scusi, non volevo indugiare nella polemica, ma non riesco a stare zitto. Questa storia dei reperti archeologici che Milano o altre città non hanno, usata come alibi per il mancato sviluppo di una rete metro a Roma, francamente mi ha stufato perché FALSA. Persino a Milano che lei considera priva di reperti, è stata scoperta sotto il Duomo, guardi un po’, nientedimeno che una città sotterranea di epica romana.
E cosa hanno fatto, hanno fermato tutto? Neanche per idea, anzi, hanno benedetto i lavori (per la biblioteca ambrosiana in quel caso) che hanno permesso di fare questa scoperta che altrimenti sarebbe rimasta sepolta, come lo era stato nei secoli, e sono andati avanti per la loro strada. Quindi, sì, parliamo pure delle sovraintendenze, ben tre a Roma, non elette da nessuno, capaci con i loro veti inappellabbili di mandare a monte progegtti così importanti per la cittadinanza o di bliccare i lavori per anni, dico anni, per un coccetto trivato sottoterra, che poi nella maggior parte dei casi viene risotterrato! Ma scherziamo?
Non è che Milano non ha niente. E’ che in confronto a Roma Milano non ha niente (ma anche Londra o Parigi non hanno praticamente niente in confronto a Roma).
E poi quando si presentano casi come i ritrovamenti sotto il Duomo, uno dei pochi punti in cui c’è qualcosa di serio, non basta certo dire che hanno benedetto i lavori e sono andati avanti cosa che invece a Roma non fanno perché ogni ritrovamento fa storia a sè.
Sarà pur vero che ogni ritrovamento è storia a sé, e non metto bocca su argomenti che non conosco come l’archeologia, ma mi chiedo, da ignorante appunto, come sia mai possibile che una città sotterranea con tanto di tempio di epoca romana non abbia prodotto il blocco dei lavori per anni e poi la sepoltura definitiva come invece accade a Roma, e non è il solo caso a Milano, a piazza Missori è emerso un pezzo di muro di cinta dell’antica Mediolanum, proprio grazie ai lavori della metro, e ora è visibile e protetto da un vetro, e la stazione della metro l’hanno fatta lo stesso. Poi se Milano o Parigi hanno poco rispetto a Roma, che ne dice di Atene? Non sarà che questa scusa dei reperti è un ottimo alibi per lucrare sui lavori con continue varianti in corso d’opera a tutto vantaggio proprio di costruttori e politici corrotti? Se Roma ha il problema dei reperti, possibile che ogni volta dobbiamo sorprenderci perché questi arrivano? Ma dove veniamo, dalla luna? Perché progettare una linea sotto Corso Vittorio con fermata ad Argentina, ma non lo sapevano che la Sovraintendenza non avrebbe mai concesso l’autorizzazione a realizzare una stazione in quel luogo? E se è un problema farevle metro a Roma, perché allora ci si ostina a farle, dirottando tutte le risorse pubbliche su un’unica opera come nel caso della linea C che finusce per essere una fabbricabdi San Pietro e non vedere mai la luce, mentre a Milano vanno avanti come treni inaugurando una linea dopo l’altra? Se si pensa che, nonostante tutto, si possano fare le metro a Roma, allora che si facciano, non è possibile che ogni volta che si trova il coccetto o il muro di cinta ci si meravigli! Perché il metodo Roma è stato adottato a Milano e non a Roma? Non è paradossale? Insomma, milanesizzarsi vuol dire ance questo: pragmatismo. Che si decida una volta e per sempre se si vuole insistere con la progettazione di una rete metropolitana a Roma. Se sì, allora si deve andare avanti costi quel che costi, non che ad oggi anvora non si sa dove dovrà passare la C dopo Venezia, cosa fuori dal mondo; se no, allora che si accantoni, una volta e per sempre, l’idea di fare metropolitane a Roma, perché ci sono troppi problemi, e si pensi ad altro, con buona pace di Andrea. Si vuole puntare sui tram? Quelli moderni, con asserviento semaforico e tutti i crismi ecc? Bene, facciamolo però, e i soliti Soloni che si stracceranno le vesti inorridendo per i fili, beh, se ne dovranno fare una santa ragione!
Eh, appunto, perché ci si meraviglia se si scoprono reperti quando tutti sanno che ci sono? Bisognerebbe chiederlo ai progettisti e al Comune che approva. Che c’entrano le sovrintendenze se i progetti vengono fatti male dall’inizio?
Nel caso di Milano mi piacerebbe conoscere i dettagli per capire cosa hanno fatto dopo i ritrovamenti, se erano previsti in partenza ecc.
Quanto ad Atene, le linee moderne le costruiscono 40 metri sotto terra proprio per eliminare alla radice i problemi. Non so come hanno risolto per le stazioni perché non ci sono mai stato ma dalle foto che ho visto le tengono come specchi, roba da fantascienza a Roma.
Benissimo, allora lo ripeto: io ci metterei pure la firma sul posare una pietra tombale su tutte le metro presenti e future a Roma, e puntare sui tram. Bene. Cosa risponderemo alle sovraintendenze quando vorranno impedire di posare binari e linee aeree? La verità è che le sovraintendenze non sono il problema, ma sono parte del problema, e concorrono a far sì che a Roma sia resa impossibile ogni mobilità che non sia quella privata
A proposito dei tram, giusto per fare un esempio. Oggi ero sul 3 diretto a Porta San Paolo quando ad un certo punto il veicolo si è fermato. Passano 2,3,4,5 minuti ed il conducente ci fa scendere. Cosa era successo? Un autobus (di quelli “nuovi”!) si era guastato esattamente sulle rotaie bloccando il mio tram e tutti quelli che sarebbero dovuti transitare di lì dopo. Alla fine, sono riuscito a prendere il 51 e raggiungere la fermata Colosseo della B.
Questo per dire che i tram non possono essere un’alternativa valida alla metro perché non sono in grado di avere una capienza paragonabile e, soprattutto, saranno sempre alla mercé del traffico, degli incidenti e del caos della superficie perché non è possibile (credo) prevedere una sede perfettamente isolata.
Non è possibile che a Roma si viaggi sempre con il corno in mano nella speranza di arrivare a destinazione con tempi umani! 🙁 L’unica speranza è la metro, l’unica in grado di assicurare tempi certi (salvo, ovviamente, imprevisti…)!
Purtoppo anche in metro, a Roma, si deve viaggiare come dici tu con il corno in mano, altro che tempi certi! Siamo reduci da una delle peggiori stagioni sul fronte del TPL romano, per i fatti della Roma-Lido e non solo.
E’ una vita che scrivo sempre che bisogna imbestialirsi e non rassegnarsi. Cominciamo a spernacchiarli per bene ad ogni uscita ufficiale ed a non votarli più poi vediamo. Oppure facciamo un patto con Renzi: voteremo il prossimo candidato del PD purchè non sia Marino se ci garantisce l’implementazione delle metro A B C D come da piano regolatore in 10 anni e la trasformazione della Roma-Lido in metro E.
In tutto il mondo si è fatto così, perché a Roma no? Siamo nel G7 o in Africa?
Ho vissuto a Roma per 5 anni e mezzo e vivo adesso a Milano da poco più di un anno. Non c’è storia…a Milano è un piacere spostarsi, i mezzi pubblici sono numerosi, efficienti, puliti e capillari. Puoi tranquillamente dimenticarti la macchina e spostarti da un lato all’altro della città comodamente. A Roma ero obbligato a prendere la macchina spesso, con conseguenti code e lunghi giri per trovare un parcheggio.
A parziale rettifica dell’articolo, anche qui ci sono state polemiche da parte dei soliti comitati per l’abbattimento degli alberi su viale Argonne per la M4, ma il comune è giustamente andato avanti per la sua storia e la metro si farà.
Roma sarà più bella ma la qualità della vita che c’è a Milano è purtroppo per Roma di un altro livello.
Ma qualche polemica è normale e fisiologica. Oltre che benvenuta perché spesso chi vive un quartiere può suggerire soluzioni alternative o rendere noto un problema prima sconosciuto. Però solo qui a Roma i comitati di quartiere diventano furie ideologizzate capaci di bloccare cantieri per giorni, magari incatenandosi agli alberi, o di fermare l’opera stessa a colpi di ricorsi presentati anno dopo anno ad ogni livello di tribunale possibile ed immaginabile. Questa non è la democratica e benvenuta critica, ma un’irragionevole dittatura del singolo contro il buon senso della collettività
Più che altro mi sembra che siano i quartieri centrali e semicentrali ad opporsi alle metro a Roma. In periferia le persone che conosco sono tutte favorevoli.
Salve !! Sono Michele. Prendo atto di quanto da voi esposto con questo articolo sulla Metropolitana di Milano, avanti 30 anni rispetto a noi .C’ è da dire che ” Non è 1 novità ” !! Che ,purtroppo ,a Milano sono più seri di noi qua a Roma si è sempre saputo e fa Tanto ” Rodere il C..o ! ci siamo capiti. Che dire ?? di questo vostro articolo ” Siete Disarmanti !!
Analisi ineccepibile.
Da aggiungere anche le nuove stazioni sulla linea gialla per ben 5 fermate in più. (negli ultimi 14 anni circa) Da aggiungere anche le valorizzazioni fatte sul alcune linee tram (vedi tram che porta a rozzano su corsie alberate e di manto erboso).
Qui invece smantellano in un amen il trenino anziché valorizzarlo e ammodernarlo.
Pensare che molti mesi fa quando più o meno sostenevo e scrivevo (ovviamente in modo meno analitico) le stesse cose su questo forum, sono stato oggetto di insulti da qualche “ultrà romano” ….oppure sono stato invitato a tornare a Milano e a lasciare roma…
“se nun te sta bene vattene.”..altro slogan che ricorre negli “ultrà romani”…perché “noi ciavemo er sole”
Si esatto, e non abbiamo citato i tram… Ad ogni modo fa malissimo scrivere quanto abbiamo appena scritto, soprattutto perché personalmente mi reputo un super ultrà romano. Però in grado di vedere le cose con razionalità
Difendere a spada tratta la propria città, insultando a priori chi educatamente e legittimamente la critica (in modo costruttivo), non significa amarla, ma, odiarla e contribuire a distruggerla.
Forse non sono propriamente un “ultrà romano”, ma posso assicurare di conoscere Roma e le sue bellezze molto meglio di molti romani….o “ultrà romani”….
a proposito di tram leggevo pochi mesi fa di sperimentazione in corso del “tram verde” (con semaforo intelligente).
Carissimo Luigi, io fui messo alla gogna e alfine invitato ad andarmene da altri molto democratici frequentatori di quest’area, solo perché perseveravo nel sostenere esattamente tutto quanto il Comitato ha egregiamente espresso qui. Quanto scritto dal Comitato avrei potuto tranquillamente scriverlo io (non così bene, s’intende)… che dire, fa un certo effetto leggere queste cose… forse non erano poi bestemmie
…ben ritrovato Alex….ricordo benissimo. Immaginavo che questo post…stuzzicasse il suo ritorno
Solo un appunto però: a mio modesto avviso si andò oltre e molto oltre i toni consentiti (anche da parte sua). Non voglio dire che bisogna sempre essere political correct. Anzi credo sia giunta l’ora di non esserlo affatto…però…
Tornando in argomento, la chiave per avere dei risultati a breve termini sono le FL e, lo ribadisco fino alla nausea lo scambio pigneto (metro C e FL). Credo sia davvero opportuno e necessario che si faccia qualcosa in merito e rinnovo l’invito al Comitato e a tutti voi. Si tratta di interventi praticamente a “costo zero”.
Grazie per il bentornato, ma non sono tornato per restare. Del resto quel che dicevo ora sembra condiviso dalla maggioranza. Non saprei cosa altro dire di più e di meglio, dunque ben venga questo dibattito civile che non voglio rovinare con i miei toni accesi. Sorprendente anche scoprire quanti altri frequentatori di questo forum abbiano vissuto a Milano o ci siano stati solo di passaggio, e di questi neanche uno sia in disaccordo con le tesi del Comitato. Che non significa essere pro Milano o contro Roma, ma prendere coscenza della realtà, e cercare una strada per cambiarla, che, non potrei trovarmi più d’accordo con la sintesi del Comitato, è milanesizzarci tutti un po’. Ma per far questo serve una buona dose di umiltà, dote per la quale noi Romani (mi ci metto anche io) notoriamente non eccelliamo. Buona serata
Alex69, Lei è stato giustamente criticato per i toni maleducati, aggressivi, volgari e fascisti…..e non faccia quindi la vittima dicendo che è stato messo alla gogna!
Roma è senza futuro, della C non si parla più, la Rebibbia Casal Monastero è caduta nel silenzio totale. Tristezza.
Sulla Rebibbia-Casal Monastero stendiamo un velo pietoso, la mancanza di risposte della politica è imbarazzante. Della linea C se ne riparlerà, per fortuna le cose stanno andando avanti, seppur sotto traccia. Speriamo a breve di avere notizie sul nuovo finanziamento
Il discorso della Rebibbia – Casal Monastero è una vergogna a livello mondiale. Persino un appalto firmato viene rimesso in discussione ed insabbiato. Del resto era stato fatto così anche con la linea D. Marino ha bloccato tutto quello che ha potuto, altro che storie, solo per questo merita la gogna a vita ed anche oltre assieme ad Alemanno.