Come (non) ti informo l’utente…
Da qualche tempo Atac ha montato un paio di display informativi alla stazione Flaminio. Quella di installare nei mezzanini delle metro dei monitor che mostrassero i tempi di attesa delle varie linee sotterranee e di superficie era stata una delle varie richieste che avevamo fatto ad Atac a inizio 2013 quando, l’allora management, ci ricevette per un incontro. Potremmo quasi definire una risposta “celere” (almeno per i tempi di Atac) la sperimentazione di questi monitor informativi dopo appena 2 anni.
In cosa consiste questa sperimentazione (con fondi europei) ce lo spiega questo sito ma possiamo osservare quanto segue: 2 monitor di 40 pollici e passa in formato orizzontale installati su un paio dei pilastri dell’atrio della stazione della linea A Flaminio poco prima dei tornelli e un totem in superficie (che non abbiamo mai visto in funzione). I monitor nell’atrio, oltre alla scritta sperimentazione, mostrano delle informazioni su: stato del servizio e prossimi treni della linea A e della Roma-Viterbo, stato del servizio della Roma-Lido e della Laziali-Giardinetti, le frequenze (ma non i minuti di attesa) delle linee di superficie, una mappa dell’area del flaminio con in evidenzia le fermate dei bus e della metro e infine una sezione “altre notizie” con comunicazioni varie di Atac.
Siamo molto contenti che finalmente ci si sia posto il problema di comunicare all’utenza cosa succede sopra e sotto terra ma riteniamo di dover far sapere ad atac cosa va migliorato di questo servizio perché oggi non risulta molto utile. Ecco i nostri suggerimenti (che speriamo vengono recepiti prima di 24 mesi):
- Cominciamo dalla scelta del posizionamento dei display: completamente errata perché poco visibile nel flusso naturale dell’utenza e probabilmente un po’ figlia della volontà di mostrare tutte le informazioni possibili in un solo monitor. I display, invece, dovrebbero essere di due tipi:
- “In entrata”: posto in superficie e sopra i tornelli, rivolto verso i passeggeri in entrata. Esso mostra solo le informazioni sulla rete metropolitana ed eventuali comunicazioni importanti di Atac.
- “In uscita”: posizionato sopra i tornelli rivolto verso chi esce dalla metro. Altre possibili posizioni sono sulle pareti di fronte all’uscita dai tornelli e sulle pareti delle banchine. Questo secondo tipo di display mostra solo informazioni relative ai mezzi diversi dalla metropolitana disponibili in quella fermata (ferrovie, bus tram e bike sharing – se ci fosse).
- Oggi i monitor mostrano tante informazioni ma non quelle che servono veramente all’utente. Che utilità ha una mappa della superficie quando sei sotto terra e non hai punti di riferimento? Meglio le mappe affisse alle pareti per questa finalità.
- È stato stupefacente constatare durante il nostro sopralluogo che fossero presenti informazioni sullo stato di servizio della Roma-Lido e della Giardinetti e non della linea B e C.
- Per mettere tante informazioni (inutili) si deve scrivere tutto piccolo, col risultato che questo display, per quanto grosso, non assolve alla funzione per cui nasce: permettere all’utente di vedere al volo, persino mentre corre (!), se ha il tempo necessario per raggiungere il mezzo che deve prendere. Da questo punto di vista abbandonare quel design vecchio, fatto di ombreggiature e bottoncini, e usarne uno flat come si usa oggi aiuterà la leggibilità e, più in generale, l’immagine di Atac.
Allora a titolo esemplificativo ecco come dovrebbero essere i display che immaginiamo e dove dovrebbero essere posti.
- Il display informativo alla stazione Flaminio della linea A
- Un display/totem posto in superficie comunica all’utenza quanto tempo hanno per scendere fino alla banchina
- Il display “in entrata” posto sopra i tornelli.
- Display “in uscita” posto al piano banchina dove si può comunicare anche il binario di partenza del treno per gli scali ferroviari.
- Informazione del display “in entrata” (nell’esempio di una stazione della linea A)
- Informazioni del display “in uscita” (nell’esempio della stazione Flaminio)
Scusate,
fermo restando che i display che stanno montando contengono informazioni pressoché inutili, mentre Marino si affaccenda amabilmente, qualcuno gli ha posto la seguente domanda:
Quando la C andrà a S.Giovanni, visto anche il giubileo (purtroppo) la disastrata linea A ormai a 5 anni dalla fine della sua vita tecnica, come farà a smaltire i passeggeri?
E’ troppo chiedere a Renzi che, dal momento che la capitale è alla paralisi ed è ormai la vergogna dell’ italia, di farsi finanziare al più presto la linea C almeno fino a Farnesina ed il tratto centraale della D.
Anche se costassero allo stato 400 milioni l’anno per 7-8 anni, qui siamo all’emergenza!
Altrimenti il giubileo, le manifestazioni ed altre amenità le facessero altrove.
Commentiamo questa notizia (fuori tema con l’articolo del blog)
http://roma.repubblica.it/cronaca/2015/03/16/news/san_lorenzo-109664737/
Un ritrovamento archeologico va ad impattare su uno strumento, un parcheggio multi-piano, indispensabile per creare un sistema di TPL moderno.
Ora io, e penso tutti qui, non saprei il comitato che magari è più addentro alla faccenda, so del ritrovamento quello che leggo sulla stampa. Leggiamo quindi cosa avrebbero trovato
“Il parco archeologico, di 83 metri per 65 sorgerà in via de Lollis, tra i ritrovamenti che verranno esposti ci sono marmi e mosaici policromi a disegno geometrico e delle nicchie scolpite”
Quelle parole servono solo a non far capire che tutto quello che hanno trovato è un pavimento piastrellato. Un ritrovamento archeologico può avere tre scale di valori, artistico, documentale, storico. Esaminiamole per il ritrovamento di Via De Lollis sempre secondo quello che appare sulla stampa con una scala che dia 1 al punteggio più basso e 5 al più alto
Valore artistico: ZERO
E’ un pavimento piastrellato realizzato forse da qualche schiavo che lavorava nella villa, se voi avete qualcosa di simile nelle vostre case, realizzato da un piastrellista che vi ha fatto lo sconto in cambio di un compenso in nero sappiate che tra duemila anni quel pavimento potrà bloccare una stazione della metro o un parcheggio multi-piano
Valore documentale: ZERO
Un pavimento piastrellato con motivi geometrici non dice assolutamente niente su usi e costumi, non ci sono disegni, riferimenti a divinità e scene di vita quotidiana
Valore storico: 1,5
Qui il discorso cambia leggermente perché ci sono anche nicchie scolpite, anche quelle verosimilmente dallo schiavo di casa, e una villa attorno e quindi potremmo sapere qualcosa sul padrone della villa e sul quartiere, sulla sua professione e su quello che avveniva in quella casa, ma nulla di più
E’ ovvio che se per tutti e tre i parametri il risultato fosse stato ZERO il pavimento piastrellato dallo schiavo di casa doveva essere demolito perché assolutamente inutile. Si può pure pensare di farlo a pezzi a metterlo all’sta su E-bay, d’altronde non è forse questo il nostro “petrolio”?
Ma avendo totalizzato 1,5 nell’ultimo parametro la soluzione potrebbe essere di riservare il pianoterra del parcheggio multipiano alla villa ritrovata e accedere ai piani superiori con delle rampe apposite.
Se malauguratamente questa soluzione tecnica non fosse possibile non ci possono essere dubbi, il pavimento piastrellato deve essere demolito, fatto a pezzi a messo all’asta su Internet
Va semplicemente asfaltato tutto, tanto Roma non sa valorizzare i suoi immensi tesori. E chi scrive è un amante della storia e della archelogia.
Bah… effettivamente sono illeggibili per la quantità di informazioni distribuite in poco spazio.
Basterebbe poco a ritoccare l’immagine e la distribuzione sullo schermo, basta affidarsi ad un comune (non necessariamente bravo) designer che potrebbe suggerire un layout grafico più adeguato.
Per quanto riguarda il vandalismo, beh, è un problema legato all’installazione di qualunque cosa, non solo un display grafico. Ma questo dipende dallo squallore delle menti di alcuni e dalla poca vigilanza in giro.
La “celerità” e la volontà di mettere questi schermi era solo legata al RUBARE i fondi europei.
Fatto ciò, il resto non serve a nulla ed è solo fuffa… tra qualche anno (o mese), non funzioneranno proprio più.
Chi ci vuole scommetere qualche spiccio?
Che l’ATAC sia incapace di dare informazioni serie è una cosa risaputa.
A S.M. Soccorso (linea B) abbiamo ancora la mappa della metropolitana con la linea A fino ad Ottaviano.
Ancora non li hanno rubati? Miracolo.
A parte questo è vero che in Italia c’è una totale mancanza di cultura nel campo specifico dell’informazione al pubblico. Pochi segnali, grandi chiari, sembrano spesso un obiettivo irraggiungibile nei luoghi pubblici italiani dove la confusione e l’abbondanza di fogli attaccati con il nastro adesivo in ogni vetrata o muro disponibile finiscono per rendere inutile ogni segnalazione. Ho visto persone che tentavano di aprire le porte rotte di un treno nonostante il foglio d’ordinanza attaccato sullo stesso, solo che essendo troppo in basso la gente non lo vedeva subito. Non solo le indicazioni devono essere semplificate al massimo per renderle a prova di imbecille ma anche messe nei posti giusti.
Probabilmente verranno vandalizzati a breve se non presi a picconate basta vedere cosa hanno fatto a un treno driverless delle C (sic)
Quegli idioti di Atac non hanno messo in sicurezza il deposito Graniti, ed i risultati già si vedono. Spero che questa azienda fallisca presto e che se la compri a quattro soldi un privato
Il fallimento è l’unica soluzione, tanto, nei fatti tecnicamente, lo sono già
No no signor Alex, l’attentato è stato compiuto alla Stazione Grotte Celoni dove il treno stazionava. Almeno stavolta mi sento di “scagionare” l’Atac. Speriamo che almeno le telecamere abbiano ripreso questi criminali
Dato che siamo in tema, mi chiedo come hanno fatto a vandalizzare il treno se ci sono le porte di banchina, e poco spazio (mi sembra nemmeno tanto da farci entrare una mano) tra il treno e la porta?
Ipotizzo che il treno fosse fermo sul tronchino di manovra e che questo sia in qualche modo raggiungibile.
effettivamente non si legge nulle