80 metri di mura mai viste: l’archeologia festeggia grazie alla Linea C
Siamo in piazza San Giovanni in Laterano; Una fetta di prato recintata dagli inequivocabili pannelli gialli, che si affaccia sulla sottostante area di cantiere per la realizzazione del pozzo di Via Sannio. A questo livello infatti il terrapieno realizzato secoli fa ha completamente nascosto il lato nord delle mura aureliane nei pressi di Porta Asinara…. fino ad oggi ciò che ne rimaneva visibile era solo la punta dell’iceberg, la parte più alta, che fungeva da parapetto.
Grazie agli scavi archeologici effettuati in quest’ultimo anno e mezzo, proprio a ridosso delle gradi mura, è tornato alla luce il parametro murario originario per un lunghezza di circa 80 metri, completamente conservato. L’entusiasmo degli archeologi è incontenibile: “Quel tratto di mura è ignoto anche alla letteratura archeologica” dichiarano gli studiosi al Corriere della Sera, “Quando abbiamo visto spuntare sotto i nostri piedi i primi archetti è stata un’ emozione grandissima”.
Lo scavo di questo area, che a prima vista nulla avrebbe a che fare con la metro, era stato voluto dalla Soprintendenza come opera complementare per permettere la completa messa in sicurezza di questo tratto di Mura Aureliane prima di iniziare lo scavo con le TBM: le talpe meccaniche che scaveranno da Via Sannio verso il Colosseo. Ora infatti sono presenti puntellamenti provvisori su entrambe i lati. Uno scavo di alleggerimento, quindi, da cui nessuno si immaginava potesse venire alla luce qualcosa e che sarebbe stato reinterrato alla fine dei lavori. Ora invece è sicuro che non verrà ricoperto nulla e speriamo che l’idea di avanzare un progetto per la valorizzazione e fruizione dell’area diventi realtà.
Dopo l’Auditorium di Adriano e il bacino idrico nella stazione San Giovanni, un’ altra importante scoperta che si va ad aggiungere alle conquiste che l’archeologia ha fatto solo ed esclusivamente grazie alla Linea C. Un’ opera che, nonostante l’indubbia gestione maldestra e tardiva della “questione archeologica”, ha comunque permesso la campagna di scavi in ambito urbano tra le più estese mai affrontate nella storia dell’archeologia; Archeologia che alla Linea C deve tanto -diffidate sempre della buonafede di chi millanta distruzioni del patrimonio culturale – mentre purtroppo non è vero il contrario, causa le Soprintendenze ben poco clementi e ragionevoli su alcuni aspetti cruciali.
Ciao a Tutti
La parte che inizia con la stazione San Giovanni compresa e continua attraversando tutta Roma centrale (tratta già in lavorazione e rimanenza a progetto da definire) è immersa nell’antichità coperta da tutti i vincoli dei beni culturali.
Se si decide di costruire una metro del genere lo devi fare sfruttando entrambi le esigenze sia di fare più fermate possibili e sia di valorizzare il sottosuolo.
Se vogliono fare la stazione a piazza Venezia, devono fare anche tutte altre visto che il sottosuolo è tutto un rudere.
Ciao Sandro
Vado (in parte) fuori tema.
http://roma.repubblica.it/cronaca/2015/03/31/news/i_buchi_della_metro_c_sfumati_i_300_milioni_del_governo_letta_ora_a_rischio_altri_160-110867947/
non so quanto sia vero perché sulla C i giornali danno i numeri certo è che ancora non è stato presentato un progetto definitivo ne si è capito cosa vogliono fare.
Dire che non ci sono i soldi e poi perdere quelli messi a disposizione fa veramente rabbia.
No Panico: rischio previsto. Avendo cambiato la natura del prossimo finanziamento, dalla sola stazione Venezia (come voleva Alemanno) alla tratta fino ad Ottaviano (obiettivo minimo per l’attuale giunta) le risorse per la sola Venezia non hanno più carattere d’urgenza. Per il finanziamento fino ad Ottaviano c’è l’accordo di massima con il Governo, quindi non c’è più l’ansia di dover per forza aprire i cantieri nel 2015 (anche perché la stazione Venezia, secondo il nuovo progetto, sarà l’ultima ad essere realizzata visto che le talpe inizieranno a scavare da Ottaviano in direzione centro, e non viceversa, non prima di un anno e mezzo-due)…
Bene, i miei dubbi sui giornali sulla metro C sono stati confermati. Ogni giorno un articolo su quanto è costata o costerà questa metro. Siamo arrivati a un preventivo di oltre 6 miliardi.
Qualcuno aveva annunciato presto novità su come procederà la C. Speriamo bene.
Questa è la nota di RomaMetropolitane che smentisce la notizia: “Con riferimento a notizie di stampa diffuse oggi in merito al finanziamento statale della tratta Colosseo-Venezia della Linea C della metropolitana di Roma, Roma Metropolitane precisa quanto segue.
Lo stanziamento di 300 milioni di Euro previsto nel cosiddetto “Decreto del Fare” (convertito con Legge 98/2013) è stato ottenuto da Roma Capitale in virtù del rispetto del vincolo posto da tale decreto, ovvero l’avvio entro il 15 dicembre 2013 del pre-esercizio della tratta da Monte Compatri/Pantano a Parco di Centocelle, avvenuto effettivamente entro il termine stabilito. Tale stanziamento non è quindi in discussione.
Il Decreto Legge n.133/2014, cosiddetto “Sblocca Italia” (convertito con Legge 164/2014), ha poi individuato una prima quota di finanziamento pari a 155 milioni di Euro rispetto ai 300 milioni e un successivo Decreto Interministeriale (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Ministero Economia e Finanze) ha fissato la condizione da rispettare per la conferma del contributo dello “Sblocca Italia” per i sopracitati 155 milioni di Euro. Tale condizione prevede la trasmissione, alla Struttura Tecnica di Missione del MIT, del Progetto Definitivo aggiornato della tratta Colosseo-Venezia entro il 31 dicembre 2014.
Il 23 dicembre 2014, nel rispetto delle suddette disposizioni, Roma Metropolitane ha trasmesso alla Struttura Tecnica di Missione, per conto di Roma Capitale, il suddetto progetto definitivo, specificando di aver dato avvio all’istruttoria per la verifica degli aspetti tecnico-economici e per la validazione del progetto.
Roma Metropolitane ha inoltre informato la Struttura Tecnica di Missione che, per contenere significativamente i costi dell’intervento, occorre configurare la stazione Venezia come stazione passante e non come stazione terminale il che presuppone che il programma di questa fase non potrà che avere ad oggetto la realizzazione di una tratta funzionale che va da Colosseo ad Ottaviano (tratta funzionale minima possibile). Tale tratta, dati i vincoli di finanziamento imposti, deve essere quindi suddivisa in lotti costruttivi, dei quali il primo, prioritario, è la tratta Colosseo-Venezia. A tale proposito Roma Metropolitane ha trasmesso alla Struttura Tecnica di Missione, nella stessa data, anche le risultanze dello studio preliminare dell’intera tratta funzionale da Colosseo a Ottaviano”.
Occhio che con questo articolo di elogio per la Metro C entrate di diritto nella blacklist degli twittaroli, avete saputo della shitstorm contro RFS? Preparatevi perché il metodo Boffo dei kompagni colpirà anche voi…
Si abbiamo letto, che tristezza la macchina del fango
Una macchina del fango che purtroppo va oltre l’argomento atac/metropolitane e si ripercuote anche su tutta la città di Roma e soprattutto contro i romani ahinoi anche da alcuni utenti di questo blog che troppo spesso superano il limite tra critica legittima al TPL cittadino ed offese gratuite. Trovo questa scoperta sensazionale ed è chiaro che la precedenza vada data a tali tesori e ovviamente vale anche per il metrò. Cioè solo a San giovanni abbiamo scoperto un’intera azienda agricola con tanto di piscina e un tratto di mura completamente interrato ma non è straordinario?
Elvetics, è vero, straordinario, ma deve essere valorizzato, altrimenti Roma rimane incredibilmente prigioniera di quelli che sono i suoi tesori , oppure paradossalmente, i propri tesori diventano degrado (vedi Mura Serviane a Termini).
Per non essere nuovamente accusato di essere eccessivamente critico….ritengo ottima l’iniziativa del museo (lucrezia Romana), anche se non l’ho ancora visitato.
Gran notizia, ora spero si possa anche rivedere la faccenda Argentina e iniziare a scavare anche lì perché la C è l’unica occasione che gli archeologi hanno per vedere che c’è sotto Argentina
Verissimo
In effetti secondo me il Ministero delle belle arti o come lo hanno eventualmente ribattezzato dovrebbe cogliere l’occasione e stanziare fondi per l’utilizzo e messa a disposizione dei cittadini la visione dei reperti ed opere rinvenute sin oggi , per non parlare di tutto cio’ che potremmo avere la fortuna di rinvenire durante i lavori della prossima tratta. In realtà dovrebbero essere proprio loro i primi a supportare i lavori delle linee metropolitane che scavano in zone centrali e non alla quale loro anche volendo non saprebbero da dove cominciare a scavare.
Spero vivamente che per questi 80 metri di puro patrimonio archeologico non si accavallino ritardi per togliere i “pannelli gialli” da San Giovanni e limitrofi dintorni
Da amante dell’archeologia, bellissime, ma il problema è anche e soprattutto un altro. Cosa ci si fa di questo immenso patrimonio unico al mondo? Queste mura saranno una latrina come le mure serviane di termini?
Questo comporterà ulteriori ritardi?
Probabile che un po’di ritardo si sia accumulato fino ad ora ma ulteriori ritardi no… quello che si doveva fare in quell’area é stato ormai completato: scavo e puntellamento della mura.
Molto bene. Recuperiamo e valorizziamo. La commistione di antico e moderno aggiunge fascino ad entrambi.