Habemus cantieri linea C tra San Giovanni e Colosseo
Finalmente ci siamo! I cantieri della tratta della linea C tra San Giovanni e Colosseo apriranno il prossimo 15 aprile. In programma la realizzazione di due fermate, Amba Aradam e Colosseo/Fori imperiali. La prima servirà i cittadini della zona di porta Metronia. La seconda (foto) sorgerà a ridosso della zona archeologica più bella del mondo e consentirà il nodo di scambio con la linea B. I lavori dureranno 7 anni, questo vuol dire che la tratta sarà aperta al pubblico, se tutto va bene, nel 2020.
Le novità sono state rese note quest’oggi da RomaMetropolitane, in occasione di un sopralluogo del sindaco Gianni Alemanno sulla tratta Pantano-Centocelle (la cui apertura rischia di slittare ancora, domani vi faremo sapere qualcosa di più). I lavori si apriranno con due anni di ritardo, e diverse bugie sul groppone da parte dell’amministrazione Alemanno. Ma alla fine, per fortuna, siamo ad un passo dagli scavi.
La prima fase vedrà l’apertura di cantieri mobili propedeutici alla configurazione finale delle aree interessate dagli scavi e per tutta la durata dei lavori su via dei Fori Imperiali saranno mantenute le tre corsie veicolari senza interruzione del traffico. La nuova tratta sarà lunga circa 3 chilometri e costerà 792 milioni, già tutti erogati. I lavori, spiega la nota di RomaMetropolitane, saranno i seguenti: due brevi tratti di galleria in scavo tradizionale tra San Giovanni e i giardini di via Sannio, due gallerie affiancate da realizzare con le “talpe” tbm da via Sannio all’imbocco di piazza Venezia, tre pozzi di areazione, tra cui quello a via Sannio e quello nei giardini di piazza Celimontana, le due stazioni Amba Aradam e Colosseo e il tunnel di collegamento tra la nuova stazione della linea C e quella della linea B.
Roma Metropolitane, infine, sembra aver pensato anche a chi ha paura di possibili cendimenti del proprio edificio. “La stabilità degli edifici storici- si legge nella nota ufficiale- sarà garantita da capillari e sofisticate indagini preventive e dall’attento monitoraggio durante tutta la durata dei lavori”. L’uso delle tbm “a compressione di terra garantira” il massimo contenimento di qualsiasi interazione con il sovrastante contesto. Inoltre sarà utilizzata la tecnica del “compensation grouting” che consiste nel compensare in tempo reale i micro cedimenti indotti dallo scavo mediante iniezioni selettive di miscele cementizie nel terreno.
Il problema dei ritardi vede molti responsabili e un problema di fondo comune. L’assoluta mancanza di conseguenze per chi fà male il proprio lavoro. Il politico che fà danni viene comunque piazzato da qualche parte (in genere le municipalizzate). Le ditte che non rispettano i tempi (e spesso i requisiti) non sono fatte oggetto di penali pesanti nei contratti. Dirigenti e personale delle aziende che gestiscono i servizi in maniera vergognosa (vedi atac) non vengono licenziati. Insomma…nessuno paga per i propro errori.
Purtroppo è la dura realtà. l’altro grosso problema è appunto il (falso) processo di privatizzazione che ha fatto di molte SpA una succursale degli sporchi giochi politici.
L’altro problema sono i sindacati, guarda caso soprattutto in questo tipo di società.
Guardiamo anche in Italia. A Milano, ad esempio, la sola linea gialla è stata allunagata di ben 5 stazioni in circa10 anni (già in esercizio). Inoltre hanno costruito un intero passante. Hanno costruito km e Km di una intera linea tramviaria prima completamente inesistente,etc, etc, etc. D’accordo Milano non è Roma,ma…..
Questa si chiama programmazione (poi per carità come sappiamo le schifezze ci stanno pure li)
Secondo me si puó discutere nel merito delle specifiche questioni che hanno portato a una previsione di 7 anni, ma continuare a sparare a zero sui tempi con argomentazioni alquanto blande e portando esempi o facendo paragoni inappropriati, se non addirittura falsi, mi sembra sinceramente uno sfogo pregiudiziale e anche un tantino qualunquista.
Prima di tutto la durata dei lavori è grosso modo attribuibile totalmente alla realizzazione delle stazioni, le quali vengono realizzate contemporaneamente; Quindi in un determinato periodo di tempo si possono costruire 2 come 10 stazioni: non ha senso paragonare i tempi con la quantità di stazioni.
È anche per questo che, se una linea viene divisa in tratte funzionali la cui costruzione è differita nel tempo nn è logico sommare i tempi di realizzazzione singoli per avere una stima della durata dei lavori.
Se così non fosse si potrebbe ragionevolmente affermare che la linea A è stata realizzata in 35 anni o la B addirittura in 50!!!!
infine è stato azzardato anche un paragone con la Jubilee nn corretto.
La cosiddetta Jubilee Line extension è stata concepita nel 1980 ma approvata solo nel 1991 guarda caso esattamente per gli stessi problemi economici e burocratici tanto criticati al prolungamento della A; i lavori invece dovevano durare 53 mesi ma sono finiti dopo 6 anni.
Mentre per il prolungamento della A erano previsti 64 mesi prorogati di 508 gg.
Questo è un esempio di come costruire metro pesanti nel XXI secolo sia una sfida difficile, ancor di più in tessuti urbani o geologici complessi; Ne sono altri esempi oltre ai citati tunnell di NY anche la realizzazzione della L9 e L10 di Barcellona..
Questo non toglie che ci siano state e ci sono delle criticità realizzative e incapacità organizzative (vedi problemi B1, o la stesso avvio della T3) ampiamente criticabili, ma nn possiamo far sempre finta di essere l’ultima ruota del carro. Certamente nn saremo tra le prime.
Andrea B…………………..le indagini e perizie archeologiche sono già state fatte….e da un bel pò…
La verità è che chi ci lavora sopra è tutto un magna magna…….
questo è vero, però alle stazioni della T3 verrà applicato il metodo di scavo in assistenza archeologica, su prescrizione della soprintendenza, come per la stazione S.Giovanni.
Questo comporta un raddoppio dei tempi di movimentazione di un dato volume di terre di scavo.
Ma nella prima tratta non è stato applicato il metodo di scavo in assistenza archeologica (poichè non occorreva)….eppure ci troviamo di fronte a tempi messianici…….Non sappiamo se aprirà a fine anno, nè se aprirà l’anno prossimo. Sia la governance di metro C, che l’attuale giunta capitolina, evita accuratamente oramai di fare previsioni…….
Metro C, unitamente a Romametropolitane hanno addirittura eliminato dal loro sito ogni riferimento a termini di apertura e funzionamento! Per di più non esiste più il camper informativo (ho verificato personalmente diversi giorni!). Che razza di società è quella che non fornisce informazioni ai cittadini su un’opera così importante?……Ritorno a ribadire che sono un magna magna, o quaquaraqua se si preferisce…….ma non certo una società seria.
Ma forse la cosa che non è chiara a tutti, è che i per i 7 anni non si intendono solo gli scavi delle gallerie. I lavori iniziano non varie indagine, tra cui quelle archeologiche, che sono necessarie. Poi bisogna considerare le strutture delle stazioni e i tunnel, che comunque non si costruiscono in due minuti. Quindi prima di fare i paragoni con i resto del mondo, riflettete, visto e considerato anche le varie problematiche che ci sono a Roma nello scavare.
Poi, vogliamo vedere anche le altre parti del mondo, benissimo.
Qui si parla della nuova linea metro di New York, dove i lavori che sarebbero dovuti nel 2013. non finiranno prima del 2019. (situazione simile a quella di Roma)
http://www.ilpost.it/2013/02/26/foto-tunnell-ferroviari-new-york/
Quindi direi che siamo nei tempi!!!!!
Roma non è la città più problematica per la gestione del sottosuolo. Sette anni per tre km sono un’enormità (e poi sicuramente non saranno solo sette). In meno di cinque anni a Londra hanno costruito la Jubilee Line che presentava problemi enormi in quanto quella parte di città presenta un sottosuolo a groviera. In alcuni punti si è costruito un tunnel enorme che a sua volta sostiene il tunnel vero e proprio della metro. E non stiamo parlando di tre km. In quel tempo hanno fatto un’intera linea !!!
Ricordo che per prolungare la linea A (cinque stazioni) il cui progetto peraltro era già pronto e gli stanziamenti approvati, sono serviti 11 anni per questioni burocratiche nell’assegnazione degli appalti + 7 anni per i lavori (che dovevano durare 4). Totale 18 anni per 5 stazioni !!! E meno male che il progetto c’era già. Altro che in linea con il resto del mondo. I nostri tempi sono tre volte tanto il necessario.
Ma le indagini archeologiche non le avevano gia’ fatte? Ci sono ancora i cantieri a piazza Venezia (dove hanno anche abbattuto gli alberi)
7 anni per 2 stazioni. Quando la metro C sarà completata nella sua interezza, sarà già stato inventato il teletrasporto, come su star trek.
Scherzi a parte, ma questi sono davvero tempi inaccettabili. Se a Singapore o Dubai riescono a costruire opere ingegneristiche mostruose in poco tempo, perché non dovremmo riuscirci anche noi ?
Sai Matteo,io penso che problemi con linee possano averle molte città(su Wikipedia si legge che linee di Salonnico o di Berlino finiranno in ritardo o andranno a rilento per mancanza di fondi del comune)ma il problema è che in Italia purtroppo è la regola su ogni singola opera che testimonia secondo il mio parere anche profonda incapacità da parte della gente che ci lavora.Sono a favore della Metro C ma se pensi che è un progetto del 1990 che sarebbe dovuto esser tutto pronto nel 2000 ed invece si parla per arrivare alla fine di 2025,vuol dire che c’è qualche problema serio…soprattutto se i costi lievitano da circa 2,5 miliardi iniziali ed ora siamo arrivati a spenderne 3,7.
Si è partiti da 3,047 miliardi e non da 2,5 I conti si fanno da quando si esegue il progetto esecutivo e non da stime provvisorie 🙂
Ma dal momento che hanno detto che per i lavori occorreranno 7 anni, con completamento nel 2020, non mi stupirei che invece finiscano nel 2030……
Ogni volta che forniscono delle date, occorre sommare 7-8 anni di più…… 🙂
Possibile che nessuno raccolga i segnali d’allarme di Italia Nostra e dei comitati cittadini che lottano da anni, non solo per deviare dal cuore archeologico e storico della città il percorso della Metro C, ma soprattutto per rendere meno invasivo e distruttivo il lavoro utilizzando tecnologie più avanzate, già ampiamente utilizzate in Europa! Il Colosseo, che raccoglie turisti da tutto il mondo e che, con le sue biglietterie, ‘mantiene’ la Soprintendenza Archeologica speciale di Roma, sarà off limits per sette anni (certamente di più, stando alle durate bibliche degli altri cantieri..): e questo ci lascia tranquilli evidentemente. I cantieri si estenderanno per un’area che, partendo dalla Basilica di Massenzio, arriveranno a 10 o 15 metri di distanza dal Colosseo: e questo ci lascia tranquilli. Che dire? Il paradosso è che, nei negoziati tra Comune e Soprintendenza, siano stati messi in discussione ‘solo’ quei 5 metri di differenza, invece dell’intera operazione che sequestrerà per anni e anni un’area archeologica di capitale importanza. Evidentemente il Colosseo non ci appartiene, non ci interessa. Infatti dentro non ci abita nessuno.
Nessuno raccoglie i segnali di Tamburrino (italia Nostra) perchè sono delle emerite stupidaggini. E questo scenario che catastrofico che hai scritto esiste solo nella sua mente e nei suoi adepti! Ci sarà qualche disagio, ma nevarrà la pena perchè migliori Roma e tutto il suo patrimonio archeologico invaso dal traffico. Questo si che danneggia il colosseo, ma italia nostra alias Tamburrino queste cose non le vede nemmeno! Ma tanto i lavori vanno avanti!!
Anna di voi pochi cittadini anti linea C (non di più di una riunione di condominio, anche se rumorosa grazie ai megafoni dei vecchietti leader di Italia Nostra) tra 20,30,40 anni si parlerà come di “un folcoristico gruppo di persone che si batterono contro la più bella area pedonale del mondo, quella del Colosseo, accessibile a milioni di cittadini e turisti grazie a due linee della metropolitana le quali, durante i primi anni del nuovo secolo, consentirono la chiusura al traffico delle auto veicolari, proprio negli stessi anni del grande restauro dell’anfiteatro Flavio sponsorizzato da Della Valle. Unico esempio in Europa di cittadini contro la sostenibilità trasportistica…”
Fattene una ragione Anna, per l’area del Colosseo saranno anni duri i prossimi, perché è indubbio che il cantiere della metro e quello contemporaneo del restauro del monumento saranno impattanti e creeranno disagi. Ma alla fine ne sarà valsa la pena e tra qualche anno il Colosseo (che non sarà crollato, come non crolleranno le belle case del Celio) non sarà più stritolato dal traffico privato ma al centro del parco archeologico più bello ed accessibile del mondo!
Cara Anna,
sono d’accordo con te.
E non credere! Non siamo pochi a pensarla come te.
Quattro gatti Luca…
(scusate l’immagine ma è vecchia e non so come toglierla,non prendetela come una provocazione;grazie)
Scusate ma 7 anni per fare tre Km non paiono un pò troppi come previsione iniziale?
Visto il tempo che serve,non sarebbe stato meglio poi cominciare la Linea C da Clodio verso Ottaviano?
Sette anni per tre km sono perfettamente nella media italiana. Quella europea non ci interessa. Possiamo stare tranquilli.
certo ben detto specialmente in prospettiva del giubileo del 2025, ma questi chi vogliono prendere in giro, ah, ah, ah, ah, manco in in burundi 2 fermate di metropolitana, 3 km appena in 7 anni.
Il problema principale non è tanto che sia lunga 3 km o 30. Il problema principale sono le stazioni ( e i pozzi ). Scavare 3km di linea ci vogliono ( + o – ) 250 giorni ( con una media di 12 metri al giorno; Shira ci ha abbituati a punte molto superiori ).
Il vero problema è che biosnga scavare le stazioni e questo è un lavoro che viene fatto con escavatori spesso anche piccoli… la terra da spostare è tanta, in più la terra che viene estratta dev’essere portata fuori dal cantiere. Insomma ci vuole tanto tempo. Questo è solo uno dei lavori che bisogna fare nel cantiere. In più ci sono le gettate di cemento ( che richiedono del tempo non indifferente ) poi ci sono le condizioni atmosferiche ….
Insomma di tempo se ne “perde” 😀
E tutto questo senza contare i ritrovamenti archeologici…
Paradossalmente se si fosse seguito il programma originario ( arrivare fino a Venezia e non fermarsi prima ) il tempo temo che sarebbe stato più o meno quello.
Si evince che l’intera linea C (dal progetto all’esercizio) sarà completata in una arco di 20 anni. O forse più. Più del triplo dei tempi medi del resto del mondo. Perché a Roma si riesce a completare una linea di metro ogni quarto di secolo ? Ma che, scavano a mano ?
Un po’ troppo “Elettoralistica” questa apertura di cantiere…. non credo porterà da nessuna parte. Come lo spostamento del capolinea dell’otto fino a Piazza Venezia. Autentico fumo negli occhi.
se magari ma quale completata il progetto iniziale prevedeva che doveva arrivare fino a piazzale clodio.
ROMA ARCHEOLOGIA – I FORI IMPERIALI: Metro C, il aprile al via lavori della tratta San Giovanni – COLOSSEO [VIA dei Fori Imperiali], COMUNE DI ROMA (21/03/2013).
“Roma, 22 marzo – Apriranno il 15 aprile i cantieri della tratta T3 della linea C della metropolitana, da San Giovanni a via dei Fori Imperiali. A darne l’annuncio il sindaco Gianni Alemanno, nel corso di un sopralluogo presso la stazione Parco di Centocelle della nuova metro, attualmente in costruzione.
L’area interessata ai lavori
I lavori riguardano un tratto di circa 3 km circa di linea tra la stazione San Giovanni, già in costruzione, che consentirà l’interscambio con la linea A, e via dei Fori Imperiali. Sulla tratta T3 è prevista la realizzazione di due nuove stazioni: Amba Aradam Ipponio e Fori Imperiali/Colosseo. Quest’ultima garantirà l’intersezione con la linea B.”
Fonte / sources:
— Metro C, il aprile al via lavori della tratta San Giovanni – COLOSSEO [VIA dei Fori Imperiali], COMUNE DI ROMA (21/03/2013).
— [ROMA ARCHAEOLOGIA | I FORI IMPERIALI – Basilica di Massenzio – terrazza Belvedere Antonio Cederna] Scheda dettagliata sulla tratta T3 San Giovanni – Fori Imperiali, COMUNE DI ROMA (21/03/2013), PDF pp. 1-13.
s.v.,
— ROMA ARCHAEOLOGIA | I FORI IMPERIALI, Raccolte Foto 1 – 118; in: Rome, Metro C Archaeological Surveys (2006-11): Archaeological Investigations: Basilica Maximus, Velia Hill, & Colosseum Valley (1930-33, 2006-13).
— ROMA ARCHAEOLOGIA | I FORI IMPERIALI, Raccolte; in: Rome, Metro C Archaeological Surveys (2006-11): Archaeological Investigations: Via dei Fori Imperiali / the Velia Hill & the Palazzo Rivaldi Station (Site # S10/b1/b2/b3).
— ROMA ARCHAEOLOGIA | I FORI IMPERIALI, Raccolte Foto 1 – 116; Il Foro o Tempio della Pace – Scavi (1998-2013 [Zona A]) | The Forum and Temple of Peace – excavations (1998-2013 [Area A]).
— ROMA – IL DEGRADO DELLA CITTA’- Via dei Fori Imperiali, Belvedere Cederna, che brutto spettacolo. La Repubblica (11/05/2011).
— ROMA ARCHAEOLOGIA | I FORI IMPERIALI, Raccolte Foto 1 – 97; in: Roma, I Fori Imperiali / Colle Velia: Scavi archeologici, sterri e demolizioni per l’apertura di via dell’Impero (1928-1933).
http://rometheimperialfora19952010.wordpress.com/2013/03/21/roma-archaeologia-i-fori-imperiali-basilica-di-massenzio-terrazza-belvedere-antonio-cederna-scheda-dettagliata-sulla-tratta-t3-san-giovanni-fori-imperiali-comune-di-roma-21032013-pdf-p-2/
ma io leggevo che ci vogliono 84 mesi è possibile? e per la restante parte? e la linea D?
dimenticavo l’anello ferroviario che è già quasi tutto fatto tranne il ponte inesistente sulla flaminia
Ciao Alessandro
Purtroppo si, si tratta di 84 mesi, 7 anni precisi… La restante parte al momento è senza copertura finanziaria. Da oggi parte la caccia alle risorse. Faccio una previsione: prima del 2015 non si parte. E si lavora per avere tutta la linea finita nel 2025….
Della linea D per ora non se ne parla nemmeno
o mamma…..io abito a san pietro (cassia) ma credo che nel 2025 sarò già morto….a volte vorrei essere harry potter e costruire metropolitane magicamente.
mi sapete dire qualcosa dell’anello ferroviario?
Finalmente si sono decisi…. Hanno perso mesi e mesi quando ormai tutti gli enti avevano dato il loro ok solo per incapacità gestionale! Ora avanti tutta sperando che tutte le problematiche che questo tratto di linea comporterà e mi riferisco soprattutto all’archeologia non impatti più di tanto sulla durata dei cantieri!
Concordo su tutto Andrea. Ma è il caso di dire che ora bisogna aprire anche la partita più delicata, quella per trovare le risorse per la tratta Venezia-Clodio-Farnesina
Ovviamente lo step successivo è questo, dobbiamo sperare nella nuova giunta la quale deve essere parecchio più determinata e competente di questa in modo da battere cassa al cipe per farsela finanziare.
Il Cipe aveva finanziato i lavori San Giovanni – Colosseo già da un bel pò……eppure i lavori partiranno solo il 15 aprile (secondo me a settembre).